Questa è simpatica. Certo, non è che mi senta proprio a mio agio nella parte del cane che dorme, ma a ripensarci potrebbe anche suonare come un avvertimento, visto che di recente sono ricominciati gli starnazzi.
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Questa è simpatica. Certo, non è che mi senta proprio a mio agio nella parte del cane che dorme, ma a ripensarci potrebbe anche suonare come un avvertimento, visto che di recente sono ricominciati gli starnazzi.
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Allora è ufficiale, il livello di 400 ppm di CO2 in atmosfera è stato superato il 9 maggio 2013 (http://www.meteogiornale.it/notizia/27583-1-superata-soglia-critica-record-anidride-carbonica-atmosfera). Con due giorni di anticipo, il quotidiano francese Le Monde ha ritenuto l’evento degno di un editoriale (non firmato) in prima pagina (http://www.lemonde.fr/planete/article/2013/05/07/changement-climatique-retour-au-pliocene_3172565_3244.html).
In questo momento la società francese è attraversata da divisioni su soggetti sensibili e marcata da indici negativi di occupazione, crescita economica e criminalità. Nel mio piccolo angolo di Clermont-Ferrand non avevo percepito una tale preoccupazione per i 400 ppm di CO2. Eppure un quotidiano nazionale di tale portata non ha trovato niente di meglio che evocare gli stereotipi dell’innalzamento del livello degli oceani, della distruzione di ecosistemi d’interesse economico e dell’aumento della frequenza e della gravità degli eventi estremi (con rinforzo da parte dei lettori: fusione dei ghiacci, rarefazione delle acque dolci, deforestazione, …). Naturalmente tutto è presentato in forma di certezze supportate da una comunità scientifica unanime che da decenni predica nel deserto.
Sappiamo che non è cosi’. Io ne faccio un problema (evocato più volte da CM) di correttezza e completezza dell’informazione giornalistica e (ma questo è un processo alle intenzioni) di dipendenza del mondo giornalistico dal mainstream.
L’editoriale parla di “cambiamento climatico” e non di “riscaldamento climatico” e questo almeno è un progresso rispetto alla terminologia utilizzata dalle instituzioni scientifiche, compresa quella in cui lavoro io (http://institut.inra.fr/Strategies/Inra/Toutes-les-actualites/Document-d-orientation-2010-2020).