Ci sarà pure il sole alle Hawaii, sarà pure un posto da sogno, ma se state programmando di eleggerle come vostro buen retiro, sarà bene pensarci su un attimo. Diciamo anche più di un attimo, almeno fino alla fine di questo secolo, ponendo maggiore attenzione agli ultimi 25 anni del periodo.
Ecco qua, da Nature Climate Change:
Projected increase in tropical cyclones near Hawaii
E da Science Daily, che ha ripreso il comunicato stampa dell’università delle Hawaii, da cui appunto provengono i ricercatori che firmano l’articolo:
Vediamo un po’. Pare che i modelli climatici siano generalmente orientati verso una diminuzione dell’attività dei cicloni tropicali a scala globale, almeno così affermano i ricercatori che riportano di aver utilizzato un modello climatico allo stato dell’arte. Ma, con riferimento alle Hawaii, per effetto di una strana cabala e grazie a simulazioni climatiche pluridecennali, è atteso per fine secolo un numero di uragani 3/4 volte superiore a quello osservato nelle serie storiche disponibili.
Però, in un contesto di sostanziale assenza di trend nella frequenza e nel numero di questi eventi (IPCC SREX), l’IPCC giudica probabile (likely) un aumento della massima intensità del vento e sempre probabile (likely) che la frequenza globale dei cicloni tropicali diminuisca o non subisca variazioni. Con riferimento alla scala regionale, nella fattispecie questo studio si concentra sull’areale del Pacifico centrale, sempre dall’IPCC apprendiamo che “la capacità dei modelli nelle proiezioni di cambiamenti rilevanti per località specifiche è limitata, a causa dell’inabilità dei modelli globali di simulare accuratamente i fattori rilevanti per la genesi, la rotta e l’evoluzione dell’intensità [dei cicloni tropicali].
Evidentemente devono essere stati fatti molti progressi. Dal momento che uno dei fattori cruciali per la genesi dei cicloni tropicali è la temperatura di superficie del mare, vediamo se e come i modelli allo stato dell’arte, ossia quelli impiegati per il redigendo 5° report IPCC, riescono a riprodurre il trend di questo fondamentale parametro, in particolare per l’Oceano Pacifico, nel bel mezzo del quale c’è appunto il paradiso delle Hawaii. Due immagini, nella prima il trend mediato su tutta l’area e nella seconda quello zonale (fonte).
Hum…non pare vada tanto bene. Magari si può tornare a fare un pensierino al buen retiro…
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