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E meno male che c’è l’AGW

Si lo so che un anno non fa tendenza, lo so che il tempo non è il clima, lo so che quello che preoccupa quelli bravi è il lontano futuro, ma dato che ogni volta che piove più forte, ogni volta che fa più caldo, ogni volta che tira vento etc etc, ci dicono che è tutta colpa del clima che cambia e cambia male, ecco a voi la nuova teoria dei cambiamenti climatici.

 

Con il riscaldamento del Pianeta a lungo andare la Cella di Hadley, cioè quella vasta circolazione che occupa le basse latitudini dovrebbe diventare sempre più invadente verso le medie latitudini. Al contempo, la cella polare e la zona di transizione delle medie letitudini o cella di Ferrel dovrebbero ritrarsi sempre più a nord. Forse è per questo che il fronte polare, la discontinuità che separa queste circolazioni staziona da mesi sull’Africa settentrionale. Da qui scopriamo che la teoria dell’AGW funziona sia se il fronte polare è sulla Norvegia, sia se sta in Africa.

 

In conseguenza di questo stravolgimento ad ampio spettro, cioè vada come vada è sempre colpa dell’AGW, quest’anno, sulla ridente località di Vigo di Cadore, in Veneto a 951 metri sul livello del mare, sono caduti dal 1° ottobre a ieri l’altro “solo” 304 cm di neve (di cui 53 nell’ultima nevicata e oggi nevica di nuovo), quantità che ha richiesto ripetuti interventi di messa in opera di mezzi sgombra neve sia privati  che pubblici. Tra questi l’efficientissima fresa utilizzata dall’amico che gestisce la stazione da cui provengono i dati linkati, coadiuvata eventualmente dalla sana vecchia pala. Al che ne deduciamo che in presenza di cotanti effetti del riscaldamento globale che fa nevicare come durante le glaciazioni, a salvarci saranno la tecnologia e l’olio di gomito, non lo spuntar delle margherite sui monti.

 

Beh, che c’è? E’ un colpo basso? Vabbè, mica è colpa mia se è venuta giù tutta quella neve…

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Published inAttualità

7 Comments

  1. bila56

    Che Abussamatov abbia ragione? C’è da aspettare solo un anno……..

    • Sai Gianluca, potrà sembrare (anzi certamente è) velleitario, ma penso che questo sia solo l’inizio. Che poi non lo leggeremo così evidente sui termometri è un altro discorso, ma questo non sarà sufficiente ad attenuare le difficoltà.
      gg

    • Luigi Mariani

      Caro Gianluca, grazie per averci segnalato le previsioni
      mensili dei principali indici circolatori a macroscala (NAO, AO,
      AAO, etc) prodotti da NOAA (ho anche visto che la pagina più
      generale è
      http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/precip/CWlink/daily_ao_index/teleconnections.shtml).
      Mi pare che tali prodotti (ed in particolare
      http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/precip/CWlink/pna/nao_index_ensm.shtml)
      siano interessanti anche a livello operativo perché consentono di
      produrre una tendenza lunga per l’area europea fino a 1 mese.
      Ovviamente penso che non si possa andare oltre al fatto che con NAO
      in campo positivo sull’area italiana avremo temperature al di sopra
      della norma con tempo stabile e soleggiato al centro-sud e
      temporanee manifestazioni di instabilità al Nord; al contrario con
      NAO in campo negativo sull’area italiana avremo temperature al di
      sotto della norma con variabilità perturbata su tutta l’area.
      Vorrei iniziare ad usarli per il paio di bollettini che seguo e che
      per ora si fermano a una tendenza a 15 giorni basata su GFS. Guido,
      che impressione ne hai?

    • Luigi, è una produzione che seguo abitualmente. A volte lo spread tra i membri è molto ampio e quindi risulta difficile decifrare l’evoluzione dei pattern, ma molto più spesso, come è il caso di questi giorni, la direzione è chiara.
      Riguardo a quello che ha detto Gianluca e che poi hai ripreso, la produzione della NOAA è concorde con quella di ECMWF (che non produce output degli indici AO e NAO ma mappe di anomalie dei campi di massa, termico e idrologico). L’anomalia barica positiva alle alte latitudini resisterà ancora un po’ e poi lascerà il passo a NAO positiva, favorendo una ripresa di latitudine del fronte polare. A quel punto però sarà primavera avanzata e l’indice NAO comincerà ad essere meno rappresentativo.
      gg

  2. Maurizio Rovati

    Inverno anomalo a Milano e dintorni.
    Ha fatto freddo spesso e a lungo a partire da novembre. Ha anche piovuto e nevicato abbondantemente.
    Grazie a queste condizioni di spiccata variabilità l’aria metropolitana è rimasta considerevolmente pulita.
    Tanto pulita che nessun allarme polveri sottili (PM10) è risuonato sui media per tutto l’inverno meneghino.
    E infatti, tanto pioveva e nevicava e tirava vento ed era freddo che la (inutile-ma-verde) domenica a piedi del 17 marzo è stata dimezzata, terminata alle 14 anzichè alle 18.
    Sarà stato un breve impulso freddo… In compenso ieri abbiamo avuto un’ondata di calore di qualche ora a 10-12 °C.

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