Aldo Meschiari, già amico di CM da parecchi anni, mi ha mandato il link di un suo articolo uscito sul Meteogiornale. Ricevuta la sua autorizzazione, lo ripropongo di seguito. Buona lettura,
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La situazione attuale – Gli ultimi dati provenienti dai cinque indici principali (GISS, NCDC, HadCrut, RSS, UAH) che rappresentano la temperatura media globale non cambiano una situazione consolidatasi da circa 15 anni. Come ammette lo stesso IPCC, è infatti dal 1998 che non si assiste ad un trend evidente. D’altra parte, con l’ultimo salto termico del 1998, le temperature sono posizionate sui livelli massimi del Global Warming.
Accelerazioni e stasi – Se andiamo ad osservare con attenzione il primo diagramma, che rappresenta l’evoluzione delle temperature medie globali registrate dai tre indici terrestri (GISS, NCDC e HadCrut), noteremo come nel periodo compreso tra il 1880 e il 2013 vi sia stato un aumento termico globale di circa +0,8°C. Questo è ciò che chiamiamo Global Warming. D’altra parte tale aumento non è stato lineare, ma piuttosto caratterizzato da fasi di notevole accelerazione del riscaldamento e da fasi di stasi. Essenzialmente abbiamo avuto due lunghe fasi di stasi e due incisive fasi di accelerazione.
I salti quantistici – Al di là delle ragioni che stanno alla base di tale andamento termico, è abbastanza evidente che da circa 15 anni siamo di nuovo in una fase di stasi, dopo l’ultima impennata avvenuta nel 1998. Un’analisi ancora più approfondita dei dati ci permette di capire che l’aumento termico non avviene in modo lineare: piuttosto, in analogia con la non-linearità del sistema climatico, assistiamo a salti termici, che presentano analogie coi salti quantici nella forma esteriore. Infatti, è come se il sistema cercasse nuovi equilibri attraverso movimenti discreti e non lineari.
I Gas Serra e i forcing naturali – Non fa parte degli scopi di questo articolo analizzare con precisione le cause di tale andamento termico. Risulta peraltro evidente che l’aumento termico sia collegabile con evidenza scientifica all’azione dei Gas Serra. D’altra parte, se vogliamo capire questo caratteristico andamento, dobbiamo inserire anche i forcing naturali.
In particolare possiamo leggere l’azione degli oceani come amplificatori del GW. E gli oceani possono essere con buona approssimazione interpretati come immensi recettori del segnale solare, che come sappiamo è stato molto elevato nel XX secolo.
Un possibile quadro esplicativo – Se ora passiamo ad analizzare il secondo diagramma, limitato al periodo 1948-2013, vedremo come la PDO (Oscillazione Decennale del Pacifico) per l’Oceano Pacifico e l’AMO (Oscillazione multidecennale dell’Atlantico) per l’Atlantico siano fondamentali per comprendere lo strano andamento del GW. In effetti, quando l’AMO è in discesa e la PDO è in fase negativa (comportando anche una maggiore frequenza di Niñas) abbiamo una fase di stasi del GW. Quando invece la PDO è positiva (comportando anche una maggiore frequenza di Niños) e l’AMO è in risalita, allora il GW subisce una notevole accelerazione.
Cosa aspettarci nel futuro – Appare quindi probabile che l’attuale stasi sia destinata a protrarsi a lungo. Infatti siamo di nuovo entrati in un periodo (dal 2007 circa) in cui abbiamo la PDO negativa e l’AMO in discesa (questo punto è ancora controverso). Inoltre, come ben sappiamo, l’attività solare è fortemente diminuita rispetto ai cicli del XX secolo. Tutto ciò farebbe pensare che il GW possa essere mascherato da tali forcing naturali nei prossimi 10/15 anni.
La questione dell’AMO è più complessa, generalmente durante una fase positiva si dovrebbero avere più perturbazioni sull’Europa centro-meridionale, in altre parole AMO e NAO se non ricordo male dovrebbero essere anticorrelate.
consiglierei ai guru dell,ipcc di organizzare la prossima ed inutile conferenza sul clima in pieno deserto del sahara ..a proposito…che fine ha fatto al gore?
signor guidi ,mi sa dire dove é andato?
ha percaso comprato una casetta in canada?
http://www.ecoblog.it/post/2920/ipocrisia-energetica-di-al-gore
da cui
“La sua casa consuma in un mese quello che una casa statunitense media consuma in un anno. 221,000 kWh nel 2006 per illuminare, riscaldare e abitare le 20 stanze della villa con piscina a Nashville”
quindi in Tennessee, non in Canada. Ma non finisce qui l’impronta ecologica di all gore.
http://motls.blogspot.it/2010/04/al-gores-new-villa-in-california.html
non esattamente una capanna ecologica, in California…
e dire che ce ancora un nutrito numero di santoni pro gw che dipingono scenari da maldive nell,antartide per il 2050..li abbiamo gia smascherati,non ce bisogno di attendere date (per di piu spostate sempre piu in la) tutta robetta per tv media e giornaletti da scoop falso-scientifico…in un momento di crisi cosi rampante ,vendere qualche giornale in piu ( con copertine da sgelo ) qualche allocco serve..poi qualcuno mi spiega come ha fatto la groenlandia in un tempo lontanissimo a essere una terra verde!!…in un epoca antecedente c,erano percaso le automobili e gli aerei?’mah! come teorema non regge nemmeno un grillo(non il policomico,ma l,animaletto) auguri
Alla luce di questo diagramma, mi chiedo se si possa ancora indicare nel 1950 il punto di svolta che finora è sempre stato indicato dalla maggior parte degli AGW-isti (se non erro è un retaggio del vecchio hockeystick); perché non il 1915? Ovviamente, questo non smonta l’asserzione che c’è una correlazione con l’industrializzazione. Sarebbe interessante leggere con lo stesso dettaglio un cinquantennio prima del 1880, ma immagino non sia possibile.