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Finché c’é maltempo c’é speranza

Roger Pielke jr sta continuando le sue analisi e riflessioni in ordine all’impatto degli eventi estremi sulla società civile. Nella fattispecie si parla ovviamente di uragani, con la stagione 2012 terminata da un mese e con l’eco dei danni causati da Sandy ancora viva nel comune sentire.

Già qualche settimana fa avevamo pubblicato un commento all’intreccio tra scienza, politica e mercato delle assicurazioni, dinamiche complesse ed a serio rischio di generare la classica beffa dopo il danno per quanti hanno avuto la sventura di trovarsi sul percorso dell’uragano.

La nostra attenzione non é frutto di esterofilia, piuttosto si tratta di vivo interesse per un sistema economico tutto sommato simile al nostro che sta già da tempo confrontandosi con i temi della protezione dal rischio degli eventi atmosferici calamitosi, aspetti questi dei quali qui da noi si sta cominciando a parlare soltanto di recente.

C’è un passaggio in particolare nell’ultimo post di Pielke che lascia alquanto interdetti. Si tratta di poche righe estratte da un report pubblicato molto di recente da una compagnia assicurativa. Si parla di premi, valutazione del rischio e esposizione economica delle compagnie. I primi dovrebbero essere agganciati a indici di rischiosità non esposti a bias politici o economici ma fondati esclusivamente su dati scientifici opportunamente validati; l’esposizione economica delle compagnie, invece, a quanto pare, di rischi non ne corre affatto. Il tutto in un contesto di totale assenza di trend sia per i danni (a patto che i dati siano normalizzati) che per la frequenza e l’intensità degli uragani che giungono ad interessare le coste e l’entroterra degli USA.

 

[…] Most reinsurers are still within their annual catastrophe budgets for 2012 and not facing any capital impact… In the absence of Superstorm Sandy, reinsurers would have found it difficult to resist buyer pressure for further concessions. As such, Sandy’s impact has helped to stabilize market pricing on an overall basis and reinsurers have largely delivered to their clients in terms of capacity and continuity.

[…] La maggior parte dei riassicuratori sono ancora dentro i loro budget annuali per il 2012 e non dovranno fronteggiare alcun impatto…Se non ci fosse stata la Superstorm Sandy, i riassicuratori avrebbero avuto delle difficoltà a resistere alla pressione degli acquirenti per ottenere ulteriori concessioni. Sicché Sandy ha aiutato a stabilizzare il mercato dei prezzi intorno ad una base comune e i riassicuratori hanno per la maggior parte risposto alla clientela in termini di capacità e continuità.

 

Evidentemente, c’é qualcuno che ha ottimi motivi per ringraziare il cielo che Sandy sia arrivato.

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Published inAttualità

3 Comments

    • E io che pensavo che la faccenda della capanna, dei Re Magi, del freddo e del bue e l’asinello fosse solo un’invenzione! E nel periodo caldo romano poi! Da non crederci…
      gg

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