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Sette giorni di “Tempo” – 19/25 Dicembre 2012

di Guido Guidi e Luigi Mariani

Commento

Il periodo di riferimento (19-25 dicembre 2012), ha visto inizialmente una decisa ripresa dell’indice di zonalità del flusso perturbato principale, con l’Oscillazione Artica in costante aumento e la North Atlantic Oscillation tornata in territorio positivo. Zonalità consolidatasi il 20 di dicembre, pur in presenza di una contestuale ripresa del campo di massa in area atlantica, con lo sviluppo di un  promontorio di origine sub-tropicale sul vicino atlantico. Il flusso sul bordo discendente di detto promontorio ha accompagnato un debole transiente sulle nostre regioni nella giornata del 21 dicembre. Il forcing in quota associato al transiente si è rivelato più attivo sulle regioni del basso versante tirrenico, segnale messo bene in evidenze dalle precipitazioni cumulate nel periodo (19-22 dicembre). La successiva espansione verso l’Europa centro-occidentale del promontorio ha successivamente generato condizioni di stabilità sul territorio, esercitando al contempo una accentuata compressione adiabatica sulle regioni settentrionali, fatto a cui si deve la persistenza delle formazioni di nebbia in Pianura Padana, provocando inoltre un deciso rialzo termico in particolare sulle regioni centro-meridionali. Il promontorio è stato poi quasi completamente eroso alla base dall’ingresso di una nuova saccatura atlantica per fine periodo.

La mappa dei flussi medi alla quota barica di 850hPa (19-24 dicembre) mette in evidenza la persistenza nel periodo di un campo decisamente anticiclonico, in particolare al centro-nord.

Effetti al suolo

Il campo termico è mediato nel solo periodo 19-22 dicembre, per cui le mappe sottostanti non colgono l’anomalia termica positiva riscontrata nella seconda metà del periodo, mettendo altresì in risalto nei valori minimi una timida anomalia negativa in area tirrenica, dovuta alla nuvolosità ed ai fenomeni connessi al passaggio del transiente ed alla successiva ventilazione nord-occidentale e una anomalia positiva più consistente sul settore di nord-ovest, frutto presumibile della componente foehnizzante del flusso nei bassi strati durante la fase di espansione del promontorio. Nei valori massimi, lo scostamento dalla norma, pur generalmente negativo, non è stato sostanzialmente significativo. Anche in questo caso la limitazione della disponibilità dei dati al solo periodo 19-22 dicembre chiarisce solo parzialmente gli effetti al suolo delle dinamiche di circolazione sopra descritte.

Le precipitazioni, ancora generalmente estese a tutto l’areale italiano, sono risultate più abbondanti sul medio e basso versante tirrenico.

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Le mappe della pluviometria e delle anomalie termiche sono estratte dal Bollettino Fenologico settimanale emesso dal CRA-CMA cui si rimanda per approfondimenti.

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Published inAttualitàMeteorologia

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