La seconda bozza del prossimo report IPCC, comparsa sui blog climatici appena una settimana fa, sta facendosi lentamente strada anche sulla carta stampata estera. E non è un bel cammino.
Su WUWT, il blog che per primo ha diffuso la bozza, c’è una rassegna delle headlines di varie testate. In modo tutt’altro che sorprendente, sono tutti o quasi commenti dal sapore critico, ovvero pezzi che mettono in risalto quello che pare essere un passo indietro del panel delle Nazioni Unite in materia di catastrofismo. La fine per arrosto climatico insomma sembra essere meno certa di quanto non lasciasse intendere il report precedente e, considerato il fatto che si diceva in giro che il dibattito scientifico fosse chiuso, questa non è una cosa di poco conto. Sicchè la stampa mainstream per ora tace, magari confidando nel fatto che la versione definitiva del report comunque consentirà di lanciare qualche bel messaggio in tema di fine del mondo, materia preziosa specialmente ora che è passata anche la bufala Maya.
Tuttavia gli alfieri della catastrofe provano ad arginare l’entusiasmo scettico (comunque non del tutto giustificato, ma, come si dice, chi la fa l’aspetti), come ad esempio William Connolley, noto alle cronache climatiche per essere riuscito a farsi sospendere l’accredito di revisore degli articoli climatici di Wikipedia per manifesto bias ideologico. Commentando un post in odor di scetticismo su questo blog, Connolley afferma:
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Chiunque dica “credimi, sono un expert reviewer dell’IPCC” è un cretino. *Tutti* possono essere “expert reviewer” semplicemente chiedendo di vedere la bozza. Ciò non significa che l’IPCC li abbia presi in alcun modo in considerazione.
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Un giudizio piuttosto severo quello di Connolley, che scaturisce dal fatto che la bozza è stata in effetti consegnata al web da uno dei revisori e che altri con lo stesso ruolo hanno messo in risalto le varie parti della bozza stessa che appaiono significativamente diverse da quanto diffuso in passato dal panel.
Ad ogni modo, come tutti sanno, la mamma della fattispecie di individui tirati in ballo da Connolley, non smette mai di avere figli. Infatti uno dei punti di forza della comunicazione del panel è proprio quello di avere il consenso dei famosi 2500 expert reviewers.
A questo punto sorge un dubbio: se quanti hanno collaborato ai report dell’IPCC cui dovremmo dare massima fiducia sono dei cretini (parole sue eh?), sarà mica il caso di preoccuparsi? Ma no, in fondo si tratta di avanspettacolo, come questo qui.
http://wattsupwiththat.com/2012/12/20/climate-sensitivity-low-alarmist-sensitivity-high/#more-76034
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