di Fabio Spina
Per decenni si è fatto finta che tutte le stazioni fossero ugualmente rappresentative a livello climatologico senza tener conto se nel corso degli anni nei loro dintorni non fossero avvenuti cambiamenti. E’ capitato di vedere i dati di note stazioni aeroportuali nate per scopi aeronautici che sono state contemporaneamente utilizzate per dimostrare il cambiamento globale e l’effetto isola di calore per la città.
Presso la “WMO TECHNICAL CONFERENCE ON METEOROLOGICAL AND ENVIRONMENTAL INSTRUMENTS AND METHODS OF OBSERVATION” organizzata dalla CIMO WMO (The Commission for Instruments and Methods of Observations del “World Meteorological Organization”, che si è svolta dal 15 al 18 ottobre 2012 a Bruxelles, nel secondo intervento, dal titolo “Introduzione alle priorità dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale”, il cinese Wenjian Zhang, Director, direttore del Dipartimento “Observing and Information Systems” del WMO in una slide ha presentato come in una parte della Cina l’aumento della temperatura in numerose stazioni fosse dovuto ad inurbamento:
Il WMO sta cercando di proporre una nuova classificazione dei siti che rimuova molti dei vecchi problemi del “siting”, su CM se ne è già scritto qui, comunque trovate la versione integrale della proposta approvata sul documento a questo link.
Recentemente alcuni paesi stanno rivedendo la loro posizione perché la classificazione gli pare troppo rigorosa, comunque il WMO sembra voler proseguire facendola divenire la prima normativa condivisa WMO-ISO; riporto a tal proposito una slide della presentazione dello svizzero Prof. Bertrand Calpini -Presidente della CIMO:
Alcune nazioni hanno presentato l’impatto della nuova classificazione sulla loro rete, ad esempio
oppure
“Recent developments in the UK Climate Station Network “.
Chissà se in futuro sapremo mai la “temperatura media globale” con quante stazioni climatologiche veramente “WMO-compliant” si calcola. Aspettiamo fiduciosi che la ISO recepisca la direttiva.
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