E’ incredibile quanta gente possa contenere il carro del maltempo. Da quando l’uragano Sandy si è formato a quando ha toccato con precisione svizzera la costa orientale USA in forma di Tempesta Tropicale, praticamente tutti i clima-catastrofisti del pianeta hanno sgomitato per dire la loro. Naturalmente senza aggiungere neanche un grammo di grano salis alla discussione, ma certamente acquisendo grande popolarità in un contesto mediatico sempre più schizofrenico e sempre più povero di contenuti.
Nessuna meraviglia ovviamente, ma che qualcuno potesse ‘soffrire” dei complessi di inferiorità per non essere esposto ad eventi come quelli recenti sinceramente mi pare un po’ troppo. Succede in California, la terra del surf e della bella vita, ma, purtroppo, non è di questo che ci tocca parlare.
In California c’è una università e, malgrado qui nella vecchia Europa l’informazione possa sfuggire ai più, ci sono anche delle belle montagne. Si chiama Sierra Nevada la catena montuosa in questione e il nome la dice tutta: malgrado la latitudine non proprio altissima, su quelle montagne ci fa parecchia neve. Questa è da sempre una fortuna, perché quella neve costituisce una riserva d’acqua che con la buona stagione si rivela preziosa per territori altrimenti piuttosto aridi.
Ebbene, su questo argomento su Science Daily si comincia così:
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Climate Change Affecting Overall Weather Patterns, May Affect Water Availability, in California
La California non dovrà vedersela con supertempeste come l’uragano Sandy perché l’Oceano Pacifico è troppo freddo per alimentare quel genere di sistemi atmosferici. Ma questo non significa che non vedremo eventi estremi, dicono i ricercatori dell’Università della California, Merced. “Possiamo avere tempeste molto grandi e ci sono un paio di aspetti connessi al cambiamento climatico ai quali pensare”, dice Roger Bales, direttore del Sierra Nevada Research Institute. “La maggior parte delle nostre tempeste più forti sono tempeste di neve, che costruiscono il manto nevoso sulle montagne”. Il manto nevoso è una riserva che immagazzina l’acqua da utilizzare nello stato nel corso dell’anno. “Ma se si riscalda il clima”, ha detto, “queste tempeste diventano eventi piovosi — c’è una maggiore immediata dispersione, minore riserva d’acqua, e la pioggia contribuisce a sciogliere parte del manto nevoso esistente”.
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Della serie, anche le formiche nel loro piccolo si incazzano.
Ma, dato che l’articolo poi continua con la solita litania del ‘potrebbe, dovrebbe’ etc etc, accendendo la luce della ragione solo quando si ammette che il problema è più che altro il cambiamento dello stato d’uso del suolo e i percorsi dell’acqua che scorre giù dalle montagne, se ne avete voglia ve lo leggete da soli.
Io ho fatto una piccola ricerchina, i miei soliti dieci minuti, perché quasi sempre tanti ne bastano per smentire le lamentele futuristiche del sapiente di turno in materia di clima che verrà. Ho trovato un vecchio post di John Christy su WUWT, in cui c’è in bella mostra l’andamento dell’innevamento sulla Sierra Nevada nelle ultime tre decadi, le ultime due del secolo scorso bollenti di AGW e l’ultima così così:
Un trend catastrofico, non c’è che dire.
Ma, il bello viene alla fine, dopo tutte le profezie di sventura, cioè quando gli ‘esperti’ mettono il loro sapere al servizio dell’informazione:
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Quuest’anno i previsori non sono sicuri circa come si presenterà l’inverno, perché è in atto un pattern di El Niño debole nel Pacifico meridionale. “Un El Niño forte significa che il nord della California e il nord-ovest del Pacifico hanno maggiori probabilità di di precipitazioni sotto la norma, il sud e sil sud-ovest della California hanno maggiori probabilità di precipitazioni sopra la norma e la parte centrale dello stato ha uguali possibilità di entrambe le cose”, ha detto Bales. “Ma con un El Niño debole o condizioni di neutralità, nello stato potrebbero prevalere precipitazioni sia sopra che sotto la norma. ”
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Il senso di tutto ciò? Nessuno, tranne quello, naturalmente, di aver nominato l’uragano Sandy, di averne mostrato la bellissima immagine che con il testo non ha niente a che vedere e averci appiccicato il proprio nome.
Secondo me il carro ha le ruote a terra.
Per la cronaca, la Proposition F è stata respinta.
Il popolo non sempre è bue! 🙂
Ciao, Donato.
“Questa è da sempre una fortuna, perché quella neve costituisce una riserva d’acqua che con la buona stagione si rivela preziosa per territori altrimenti piuttosto aridi.”
Mi ricordo, tempo fa, credo proprio qui su CM, un lettore di Torino che si diceva preoccupato per lo stato dei ghiacciai, in quanto riserve d’acqua dolce per la sua città. Io gli chiesi come fanno a bere a Bari o a Taranto, dove non mi pare ci siano ghiacciai fin dall’ultima glaciazione. Ovviamente i ghiacciai sono importanti, ma poi ci sono le riserve d’acqua artificiali e le opere di distribuzione che provvedono. L’importante è che ci sia una precipitazione, dal punto di vista dell’approvvigionamento nevosa o piovosa non cambia molto, purché si monitorizzi la situazione e si programmino gli interventi.
Ecco, a proposito di invasi e programmazione… Nella Sierra Nevada c’è il magnifico parco della Yosemite Valley, dove sin dagli anni ’20 fu costruito un invaso, il lago di Hetch Hetchy, per l’approvvigionamento dell’acqua potabile di San Francisco. Se si teme che la coltre nevosa si possa ridurre, la logica dovrebbe spingere a creare qualche invaso in più, giusto? Ora, saprete anche che in occasione delle presidenziali si tengono anche parecchi referendum nei vari stati e in alcune città. A San Francisco, la Proposition F si propone di valutare le modalità di sfruttamento delle risorse idriche, il che in soldoni è la proposta di svuotare l’invaso di Hetch Hetchy, come chiaramente chiedono i sostenitori del referendum per ripristinarla alle condizioni di wilderness originali, cantate due secoli fa da John Muir.
Quindi, di cosa stiamo parlando? Non si può temere che l'(A)GW riduca le risorse idriche se poi si pensa di poter addirittura ridurre gli invasi esistenti.
PS Tralascio poi il fatto che la diga alimenta anche un impianto idroelettrico (non era energia rinnovabile), il fatto che non solo la Sierra Nevada, ma anche lo stesso parco di Yosemite è comunque in gran parte incontaminato (stiamo parlando di estensioni in stile USA) e che, tanto per limitarmi alla mia esperienza personale, in Francia la gran parte dei grandi laghi sono artificiali e, oltre alle risorse che forniscono, hanno anche permesso la creazione di importanti oasi naturalistiche. Ma sto divagando.
“non era energia rinnovabile” ovviamente manca il punto interrogativo, era una domanda retorica.
Mah. è controverso… Quando si propagandano i risultati del rinnovabile si arruola l’idroelettrico perchè fa alzare la media, dato che da solo vale tre volte tutto il resto.
Quando invece si vogliono ottenere gli incentivi governativi allora l’idroelettrico diventa impresentabile quasi quanto il carbone…
Chissà perchè? (domanda retorica)