Qualche anno fa Al Gore iniziava la sua grande ascesa personale nelle vesti di gran sacerdote della guerra all’Anthropogenic Global Warming: produttore del film “Inconvenient truth”, speaker di fama chiamato a parlare a destra e a manca, suo il prestigioso ultimo intervento alla Convention Democratica che nominò Obama alle presidenziali di quattro anni fa, fino al climax del Premio Nobel per la Pace del 2007.
Poi è iniziata la parabola discendente. Politico, una rivista esperta in politica americana, ci dice che quest’anno i democratici – clamorosamente – si sono ben guardati dall’invitarlo:
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Gore’s evolution over the past four years — from a central figure in the Democratic Party to a no-show at its biggest event — matches what has happened to the issue of climate change itself, which moved to the sidelines alongside its chief crusader, environmentalists and some Democrats say.
L’evoluzione di Gore negli ultimi quattro anni – prima figura centrale del Partito Democratico, oggi non invitato al suo evento più importante – ricalca quello che è accaduto alla popolarità dell’argomento “cambiamento climatico”, che è stato messo in disparte insieme al suo principale paladino; così dicono gli ambientalisti ed alcuni esponenti del Partito Democratico.
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Forse perché nel frattempo la temperatura non sale come previsto e lo stesso IPCC è più prudente; ma soprattutto i posti di lavoro verde promessi non ci sono, la green economy registra mercati in coma e industrie fallite, gli americani non comprano auto elettriche e i trattati internazionali sulle emissioni sono in stallo. Nonostante il fatto che un evento notevole dell’anno è stata la siccità e la crisi di produzione agricola.
Invito a leggere tutto l’articolo, ricco di spunti ed opinioni interessanti.
Commento di aggiornamento: Politico rileva che pure al terzo ed ultimo dibattito tra i candidati per le presidenziali non si è parlato di “climate change”. Qualcuno sostiene che sarebbe la prima volta in trent’anni che l’argomento non viene menzionato nei dibattiti pre-elettorali. Qualcun altro va letteralmente a spulciare le dichiarazioni:
Ken Berlin — the chair of the Energy & Environment Team for Obama, a voluntary group of energy and environment officials advising the campaign — circulated a memo Sunday noting that Obama has mentioned climate change 15 times since July 23. “The purpose of it is to really show that the president’s really speaking about climate change regularly,” Berlin said. “It’s really just to remind people.”
Personalmente, penso che affermazioni di Berlin fanno tenerezza.
Concordo.
gg
Beninteso: Al Gore “endorsa” ancora Obama, nel senso che dice che con Romney le cose andrebbero peggio. E’ il normale rispetto delle regole all’inerno dei due partiti, sono solo pochi esponenti secondari che, eventualmente, manifestano il dissenso per il proprio candidato.
L’articolo citato da Guido è anche più interessante perché, come da riassunto, non si concentra su Gore, ma globalmente sulla convention. Può essere vero che, come scritto nelle conclusioni, si è preferito concentrarsi su un “core” di argomenti che in questo momento la base elettorale percepisce come fondamentali e questi sono chiaramente l’economia e la disoccupazione (anche la politica estera è praticamente assente). Ma uno può controbattere che se sei veramente convinto che un argomento è fondamentale per evitare una catastrofe mondiale, se sei uno scienziato non perdi gli appunti sulla scrivania e se sei un leader politico continui a sostenerlo nel dibattito pubblico.
A conferma del cattivo momento di popolarità dell’argomento, vi riporto questo link segnalato da Kevin George Haskell:
http://dailycaller.com/2012/09/06/climate-change-so-serious-democrats-mention-it-once-in-over-80-speeches-over-two-days/
Un solo oratore su 80 ha citato il climate change, e di passaggio.
Al Gore forse per Obama si è sciolto a causa dell’AGW, infatti per un confronto nel 2008 “Al Gore Endorses Barack Obama in Detroit, MI” http://www.youtube.com/watch?v=8lmeJaKZwHI nel 2012 “Al Gore conspicuously absent at Democratic National Convention” http://www.tampabay.com/news/politics/national/al-gore-conspicuously-absent-at-democratic-national-convention/1249843 . Ma vedrete che nel caso i sondaggi comincino a dare Obama per favorito Al Gore salirà sul carro del vincitore, nell’altro caso attenderà per dire che ha perso le elezioni non avendo mantenuto le “promesse verdi” e magari si candiderà per le prossime. Obama, come gli altri politici, spesso dice una cosa ma poi ne fa un’altra, ad esempio nel confronto con Romney ha detto che l’AGW non è una bufala ma poi nei confronti internazionali la posizione USA è molto più prudente es. http://oltreconfini.blogautore.repubblica.it/2012/09/07/cambiamenti-climatici-ancora-parole-senza-impegni/ .