E così, mentre da questa parte dell’Atlantico si inventano nomi diversi sempre per la stessa cosa, cioè l’estate, la NOAA, che i nomi li assegna soltanto ai Cicloni Tropicali per ovvie ragioni di coerenza nella comunicazione, ha appena aggiornato il suo outllok per la stagione degli uragani (qui il nostro post sul primo outlook del 25 maggio).
La stagione é quasi a metà strada, visto che il periodo canonico va dal 1° giugno al 30 novembre. Fatto sta che sin qui ci sono state 6 tempeste che hanno raggiunto i valori necessari all’assegnazione del nome, due delle quali sono diventate Uragani veri e propri, mentre le altre non sono andate oltre lo status di Tempesta Tropicale.
La tipologia dell’annuncio è comunque alquanto curiosa, sia con riferimento al comunicato stampa della NOAA, sia per come è stato ripreso da Science Daily.
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NOAA raises hurricane season prediction despite expected El Niño – Updated outlook calls for near- or above-normal Atlantic season (NOAA – SD)
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In sostanza, in termini statistici la popolazione più numerosa è ancora quella di una stagione nella norma 50%, mentre è salita al 35% quella di una stagione sopra la norma ed è scesa al 15% quella di una stagione sotto la norma.
Vero anche che dopo un inizio piuttosto scoppiettante, con ben due tempeste che hanno anticipato di qualche giorno la partenza della stagione, la situazione è rimasta piuttosto tranquilla, salvo riprendere vigore recentemente. Sono del resto i mesi di agosto e settembre quelli in cui si registra normalmente l’attività più intensa.
A far cambiare parzialmente idea agli esperti della NOAA sembra che abbiano pesato soprattutto le temperature di superficie dell’oceano nella Main Developement Region, variazione in positivo che dovrebbe fornire il “combustibile” per gli sviluppi futuri. Nonostante ciò, e nel comunicato stampa ci tengono a dirlo, potrebbe nel frattempo intervenire El Niño, di cui sono abbastanza noti gli effetti “calmieranti” riguardo allo sviluppo di uragani in area atlantica.
Vedremo come andrà, nella speranza che siano ridotti al minimo gli eventi che arriveranno a toccare le zone costiere.
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