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Il catastrofismo del professor Carlo Rovelli: l’ingannato!

Un articolo del prof. Carlo Rovelli pubblicato inizialmente sul Sole24ore del 1 luglio rappresenta il concentrato del catastrofismo climatico più cieco.

Estraggo alcuni tra i passaggi più significativi dell’articolo:

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“La domanda giusta non è se siamo sicuri che succederà una catastrofe. La domanda giusta è quanto valutiamo probabile la catastrofe, allo stato attuale del nostro sapere. Purtroppo, la risposta a questa domanda è chiara. Lo era meno anni fa. Ma oggi è chiarissima. Oggi non vi è più alcun dubbio che il riscaldamento climatico sia in atto. I mari si sono alzati, i ghiacci dei poli si sono sciolti, i ghiacciai dei monti si sono ritirati, il clima è già cambiato in diverse aree del pianeta. Tutte le misure concordano. Non vi è praticamente più alcun dubbio neanche sulla profonda incidenza dell’attività umana su questo cambiamento. E le probabilità che questo possa non portare conseguenze devastanti per l’umanità appaiono sempre più esigue. Il problema è reale ed è molto serio”….

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In effetti il catastrofismo climatico che non ha alcun fondamento scientifico, quindi è un problema reale ed è molto serio. Sul livello del mare che è cresciuto 7 cm negli ultimi 36 anni vorrei citare questa barzelletta ormai vintage sul Corriere della Sera che allarmava su un innalzamento del mare di 6 mt con conseguente innesco dell’era glaciale dovuta al blocco della corrente del golfo. Il livello del mare ( meglio di Urania)!

Al proposito cito Holgate ((http://meteo.lcd.lu/globalwarming/Holgate/sealevel_change_poster_holgate.pdf – Holgate, S. J. (2007), On the decadal rates of sea level change during the twentieth century, Geophys. Res. Lett., 34, L01602, doi:10.1029/2006GL028492.)) secondo cui l’innalzamento annuo dei livelli dei mari, dovuto alla dilatazione per il riscaldamento e allo scioglimento dei ghiacci terrestri, è stato inferiore (1,5 mm) nella seconda metà del novecento rispetto alla prima metà (2 mm), che non si possono davvero imputare all’uomo. La crescita più lenta ci fu proprio negli anni ’60 in pieno boom economico con l’ascesa della CO2 antropogenica. Malgrado questo, Mario Tozzi, in stile catastrofista, ha mandato in onda su rai tre, una ricostruzione di Milano (122 m. s.l.m) sommersa dal mare! Che dire? Pescheremo le sarde dalle guglie del Duomo.

Ancora dall’articolo di Rovelli

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“Anni fa la comunità scientifica era incerta. Oggi le cose si sono chiarite e la comunità degli addetti ai lavori è praticamente unanime nel denunciare i rischi che stiamo correndo. Ma ovviamente c’è sempre qualche isolato che, in buona o più spesso cattiva fede, fa il bastian contrario e dice che lui non è ancora convinto. Ho assistito a diversi dibattiti pubblici in cui il bastian contrario veniva invitato, dando un’impressione pubblica completamente falsata sull’opinione della scienza. Certo, i provvedimenti che dovremmo prendere disturbano alcuni interessi particolari, e quindi esiste chi combatte contro il grido di allarme, ma questa opposizione viene da interessi di parte, non da disaccordo scientifico. Oggi la scienza è unanime nel lanciare un serio grido d’allarme.”

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Questo è assolutamente falso. Gli scienziati studiosi di scienze della terra che sono sempre più scettici sull’efficacia della mitigazione climatica con la riduzione delle emissioni sono centinaia, certamente non la maggioranza e non esiste affatto l’unanimità. Inoltre la scienza non funziona per maggioranza ma per dimostrazione. Tra loro ci sono i padri della climatologia: Pielke sr, Christy, Lindzen, Spencer, Christensen etc, compresi i pionieri della climatologia italiana (Franco Prodi e Guido Visconti).

Sempre dall’articolo “La casa brucia…”

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“all’instaurarsi di una delle ultime ere glaciali, un terzo delle specie esistenti di mammiferi si è estinta. Un improvviso riscaldamento del pianeta come quello che si è ora innescato non distruggerà la biosfera, ma potrebbe limitarsi a fare sparire poche migliaia di specie, tra cui la nostra. Poco male per la Terra. Ma per noi è una faccenda con una certa rilevanza”

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L’estinzione dell’umanità a causa dei presunti cambiamenti climatici indotti dalle emissioni antropiche è il classico esempio di catastrofismo cieco e becero che ha come padri James Hansen e Stephen Schneider cioè i guru dell’AGW. L’estinzione dell’umanità prevista da J. Hansen è praticamente impossibile ed è stata smentita recentemente anche da Gavin Schmidt che certamente non è uno scettico.

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“Anche senza arrivare all’estinzione, lo scenario negativo prevede cambiamenti climatici che alterano violentemente la produttività agricola, impennata dei prezzi alimentari, fame, povertà, guerre, instabilità mondiale, dove l’Europa non è certo una fortezza autosufficiente”

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Manca lo spauracchio delle malattie come la malaria o ultimamente il colera e saremmo al pieno di catastrofismo climatico. Evidentemente si dimentica che le stesse epidemie  funestarono tutto il nord europa nel freddissimo 1800 e nulla hanno a che vedere con il riscaldamento globale. Tutte le affermazioni del professor Rovelli sono sbagliate: frutto di proiezioni climatiche che non hanno alcuna affidabilità, perché le dinamiche delle variazioni climatiche non sono ancora note.

Il Rovelli conclude con questa constatazione.

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“I paesi del mondo hanno riconosciuto l’urgenza del problema. …..Vi è accordo sulla contromisura più urgente da prendere: la riduzione dell’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera. Lo stallo nell’azione è il fatto che i paesi poveri chiedono ai paesi ricchi di pagare la bolletta, e i paesi ricchi rispondono che hanno perduto il portafoglio e lo stanno cercando. Nel frattempo, la nostra casa comune, il pianeta Terra, sta cominciando a bruciare.”

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Invece ridurre le emissioni non serve assolutamente a nulla, anzi sostenerne l’urgenza e l’utilità è la più grande truffa degli ultimi due millenni.

Per le dimostrazioni rimando ai seguenti articoli: “Le menzogne climatiche” dove si evidenzia che James Hansen e Kevin Trenberth stanno barando, e “Divergenza addio! Et conseguenze.” sui nuovi metodi di stima delle temperature dai dati di prossimità, con il Periodo Caldo Medioevale restituito alla scienza come evidente, prolungato, diffuso in tutto il pianeta e con gli stessi ratei di riscaldamento del periodo caldo corrente. Non ci sono però forzanti che lo giustifichino, il che dimostra inequivocabilmente che tutte le stime fatte finora sulle forzanti sono profondamente sbagliate ed inaffidabili.

[blockquote cite=”Friedrich Nietzsche”]

“Che differenza resta tra un convinto e un ingannato? Nessuna, se è stato ben ingannato.”

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i bari
Prendendo spunto da un noto articolo del prof . G. Visconti: “Clima: una roulette con troppi bari” il quadro del Caravaggio “I bari” da destra James Hansen e Kevin Trenberth a sinistra l’ingannato il prof Rovelli.

Del prof Rovelli ho però stima e fiducia. Forse dovrebbe rivedere con un maggior senso critico il suo appello alla riduzione delle emissioni, perché al Festival delle Scienze scriveva:

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“Questo per dire che la scienza, non è solo fatta di modelli matematici ed esperimenti. Il suo scopo “è capire il mondo”, e quello che la spinge è “una esplorazione visionaria”. Immaginate delle piccole talpe: credono che il mondo sia una tana, poi escono fuori e vedono il cielo. Così siamo noi: cerchiamo poco per volta di vedere un po’ più in là, sovvertendo l’ordine del mondo e il modo di pensare alla realtà”. Per fare questo, però, bisogna rendersi conto che a ogni passo facciamo degli errori, che la nostra visione è limitata. Impariamo sul sapere accumulato ma lo mettiamo continuamente in discussione. Anassimandro, nel dire “il mio maestro si è sbagliato”, dà origine al percorso scientifico. Ogni passo, infatti, è una rivolta. Al cuore della scienza c’è la consapevolezza che siamo ignoranti. Ma perché, allora, ci affidiamo a un risultato scientifico? Perché è il migliore trovato fino adesso: mettendolo in discussione di continuo si migliora sempre”. Questo genera un conflitto: con il potere, con la religione, con tutto ciò che “si crede depositario di verità uniche attraverso i secoli” e “ha paura della messa in discussione”. Per questo, per Dante, “Il folle volo di Ulisse è punito da Dio”. Ecco, io credo che si debba fare una scelta tra accettare l’ignoranza e non accettarla. Perché vivere nell’incertezza è difficile. La scienza è qualcosa che non ci dà risposte se non qualche volta, ma ci mette davanti ai misteri del mondo. Questo mistero ci incanta, ci rende umili e curiosi. E io credo che accettare la nostra ignoranza sia la strada più onesta. Voler guardare oltre il mistero ci fa umani. E il mondo che ci aspetta è molto più bello, entusiasmante e iridescente di quello delle favole”.

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Mi aspetto coerenza! Alla favoletta della green economy ormai non crede più nessuno, non crea posti di lavoro bensì crea nuovi costi e nuove aberrazioni. Il costo kWh delle fonti incentivate come il fotovoltaico e le bioenergie è da 5 a 20 volte più alto del costo dell’energia da fonti fossili, e si perde tra l’altro tutto il capitale che si invola verso la Cina che produce i pannelli solari con il carbone sporco e sanguinante, o verso Brasile, USA e Argentina, perchè  per produrre bioenergia si occupano enormi estensioni di terreni agricoli per le colture dedicate e quindi si devono importare cereali in quantità equivalenti alle mancate produzioni dei terreni destinati alle colture energetiche (dire che le colture energetiche hanno Km zero è una barzelletta!). Come detto più volte buttare il silomais nel liquame, per produrre energia che costa 10 volte di più è una aberrazione, un insulto a chi fatica a sfamarsi.

Tutto questo è giustificato dalla mitigazione climatica che ha una efficacia inesistente. La green economy sembra il consiglio fatto a pinocchio dal gatto e la volpe di seppellire le monete d’oro e poi aspettare che cresca una pianta di monete. Non crescerà nessuna pianta mentre le monete qualcuno se l’è già intascate e fa scrivere agli ingannati sui giornali che se non si abbatteranno urgentemente le emissioni  arriveranno alluvioni e siccità, tifoni e colpi di calore, malaria e colera: insomma l’apocalisse! Il catastrofismo più becero e cieco che si sia mai visto.

[blockquote cite=”Johann Wolfgang Göethe”]

“Io preferisco la verità dannosa all’errore utile. Una verità dannosa è utile, perché può essere dannosa solo a momenti e poi conduce ad altre verità, che devono diventare più utili, sempre più utili. Viceversa un errore utile è dannoso, poiché può essere utile solo per un momento e induce in altri errori, che diventano sempre più dannosi”

[/blockquote]

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Published inAttualitàClimatologia

2 Comments

  1. giovanni pascoli

    Perfetto il cerchio si chiude e i menzogneri avranno ragioneper sempre. Allora le nuove ipotesi ( vedi corriere della sera) sono dello scioglimento di tutti i ghiacci dell’emisfero Nord con conseguente scatenamento di una nuova era glaciale legata al blocco della corrente del golfo. QUindi qualsiasi cosa succeda, glaciazione, caldo, reddo fuoco fiamme essi avranno sempre ragione e avranno comunque previsto tutto. La cosa che a me più spaventa é l’arroganza, la spocchia e la sicumeba di questi pesonaggi loschi ormai autoprclamatisi scienza e scienziati che tutto sanno ma che nessuno tranne loro puo capire, anche chi le scienze della Terra le ha studiate e le studia tuttora. Esattamente come alcuni miei insegnanti di un Master GIS di Ginevra di alcuni anni fa (economisti, geografi, biologi, climatologi?!). Tutti pieni di pubblicazioni catastrolimatiche e di collaborazioni con l’IPCC (che ha sede giusto dietro l’angolo). Amo questo pianeta e amo conoscerlo. Penso di aver capito molte cose dei suoi meccanismi durante decenni di studi e lavoro, dalla formazione delle rocce, dei minerali, la ptrografica, la geochimica, le paragenesi alla tettonica delle placche, la geodinamical a fomazione di strutture fragili e duttili… epoi ci meterei la vulcanologia , la sismica, la geofisica, l’evoluzione mutazione ed estinzione delle specie viventi durante le ere geologiche, la paleostratigrafia, la ricosruzione degli ambienti deposizionali e erosionali, i sistemi subaerei e quelli marini di bacino ed oceaniciecc.ecc.ecc.ecc. Una sola cosa non sono riuscito a capire la relazione tra CO2, uomo e cambiamento del clima. Evidentemtne devo appartenere ad una razza inferiore, evidentemente solo alcuni eletti di una cerchia disuperuomini hanno accesso alla verità., Io povero mortale capisco solo le pubblicazioni e gli articoli scettici. QUando parlano di scoregge di mammuth che provocano sscioglimeto dei ghiacci e di caccia degli uomini preistorici che uccidendo i mammuth riprovoca clachiazioni proprio non ce la faccio a capire. Quando mi si dice che le temperature sono le piu alte mai misurate, lo sciglimente della groenlandia e del polo é il piu alto mai misurato e poi mi si dice che le misure sono cominciate nel 1970 proprio non riesco a ridere e poi a piangere dalla disperazione. Ma ben vengano questi eletti e illuminati che hanno cpaito tutto del clima e del nostropianeta, soprattuto quando hanno fior di lauree in economia e commercio, geografia e ingegneria ambientale. Sono una certezza e una sicurezza. Basta andare a leggere il loro sito di riferimento che a confronto i divulgatori di nouve religioni e dottrine sono dei principianti. Lo schema é sempre il solito: cosa dice IL SIGNORE E SUOI DISCEPOLI da una parte ( LA SCIENZA)… cosa dicono i PAGANI e I MISCREDENTI dall’altra ( LA PROPAGANDA). Ora tutto quello che é a favore del catastrofismo climatico é scienza, scoregge di mammuth e false cross hokey australiane comprese, tutto quello che é contro é propafanda, compresi dati satellitari ( non rielaborati e corretti) studi che riprendono l’optimum medievale e centinaia di altri.
    Io vorrei che questi dei e signori mi illuminassero almeno una volta con una pubblicazione, un articolo chiaro fondato su dati su osservazioni, che riprenda anche ricostruzioni del passato ( cosa fondamentale per le scienze della Terra) e non solo modelli numerici, matematici, clalcoli che hanno come risultato la catastrofe comunque e ovunque. O grandi saggi illuminateci! Cosi come la scienza ufficiale nel passato ha illuminato Galileo, Copernico, Wegener, Darwin, Einstein ecc.ecc.

  2. Maurizio Rovati

    Scrive il Prof. Rovelli

    “Se avete perso il portafoglio, è buona norma dedicare tutta l’attenzione a cercarlo subito. Ma se mentre lo cercate venite a sapere che il quartiere dove abitate sta bruciando, e voi ignorate la cosa e continuate a occuparvi solo del portafoglio, allora state facendo una sciocchezza. Siamo sicuri che non stiamo commettendo la stessa sciocchezza?”

    Vien da dire no, non sono sicuro, anzi.

    Stavo andando a fare la spesa ma non ho perso il portafoglio, in realtà c’è qualcuno che cerca di impossessarsene, di questo mi preoccupo.

    Secondo, mentre uno cerca di ciularmi il portafoglio un altro strilla che il mio quartiere (quello a ovest) sta bruciando.

    Terzo, i due mi sembrano compari e infatti vanno sempre in coppia, li avevo notati da molto tempo.

    Quarto, sconcertato mi pongo il dubbio che la notizia sia vera e non un diversivo per farmi mollare il portafoglio.

    Quinto, chiedo in giro ma oltre al gran vociare del compare sulla gravità dell’incendio, sull’estensione e sulla rapidità propagazione delle fiamme, pare che in realtà si tratti di cosa di poco conto, è andato semi distrutto un magazzino quasi vuoto e isolato.

    Sesto, stramente, pur avendo segnalato il fatto, i poliziotti fan finta di nulla, sembra che non siano interessati anzi mi guardano con sospetto mentre il compare mi accusa di negare che ci sia un incendio e insinua che ostacolo i soccorsi perchè pagato da quelli che l’hanno appiccato per intascare l’assicurazione.

    Settimo, le autorità, per precauzione, si fanno consegnare parte del contenuto del mio portafoglio, sicchè dovrò fare a meno della carne che volevo comprare o di qualcosaltro.

    Ottavo, con mia somma meraviglia, passano parte dei miei soldi al tipo che voleva rubarmi il portafogli.

    Nono, il ladro, ridacchiando, li divide con il compare.

    Decimo, vengo accusato di negazionismo e concorso esterno (in incendio doloso?), rischio l’arresto e la confisca dei beni.

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