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I cavalieri dell’apocalisse

Sono a mio agio. Una volta tanto, con buona pace dei nostri detrattori, si parla di una cosa di cui ho piena cognizione di causa. Assistenza meteorologica alla navigazione aerea e sicurezza del volo. Prima di passare a un’altra pagina web, è bene comunque che sappiate che l’argomento è un pretesto.

La pratica, per nulla ortodossa, si rende necessaria perché qualcun altro, altrove, ha fatto la stessa cosa. Proprio su questo argomento.

E’ a tutti gli effetti uno degli ultimi cavalieri dell’apocalisse, naturalmente mancata. Ma questo sembra non importargli più di tanto, così orgoglioso come dev’essere stato del suo ‘volo’ pindarico.

Andiamo con ordine. Qualche anno fa, più precisamente nel 2009, c’è stato un gravissimo incidente aereo. Il volo dell’Air France Rio de Janeiro-Parigi precipito’ in mare, in modo apparentemente inspiegabile. Unica traccia disponibile, rivelatasi poi quella giusta, le condizioni atmosferiche avverse incontrate attraversando la Linea di Convergenza Intertropicale, cioè quella zona di perenne attività temporalesca intensa che staziona appunto tra i tropici ed è alimentata dagli alisei da nord-est dell’emisfero nord e quelli da sud-ovest provenienti dall’emisfero sud.

Al termine delle operazioni di recupero e delle indagini sulle dinamiche dell’incidente, è stato possibile capire cosa sia accaduto. Formazione di ghiaccio sulla strumentazione indicante la velocità, errata lettura e errate decisioni correttive. Il tutto per un problema tecnico già noto ma non efficacemente affrontato. Il velivolo e’ dunque andato in stallo, perdendo capacita’ di sostentamento.

Ecco, secondo Luca Mercalli, autore del ‘volo’ pindarico di cui sopra, il mondo, il clima, l’ambiente, insomma, il sistema tutto, sarebbero in stallo. I piloti, che potremmo individuare nei policy makers ma che a conti fatti siamo tutti noi, starebbero ignorando gli allarmi pur ripetuti che il sistema sta mandando. Questi allarmi, ignaro del fatto che lo stato dell’arte della scienza impedisca di attribuire gli eventi atmosferici estremi a presunte modifiche antropiche del clima, sarebbero ad esempio il caldo negli USA e il maltempo in Inghilterra, piuttosto che l’alluvione sulle sponde del Mar Nero, se preferite.

Ecco nonostante ciò, l’apocalisse sarebbe in arrivo. E per condire l’astuta associazione di idee tra eventi le cui cause accertate permettono azioni correttive – gli strumenti di bordo incriminati sul quei vettori sono stati modificati – e eventi di cui non solo non si conoscono le cause, ovvero non si sa se siano diversi da quelli di sempre, ma di sicuro non si ha la più pallida idea di eventuali azioni correttive, il nostro vende serenamente l’idea che modificando il nostro approccio alle risorse o all’energia o alla demografia, farebbe magicamente meno caldo in Texas, smettere di piovere in Inghilterra, si placherebbero i fiumi.

Perche’? Semplice, perché sempre secondo lui è in agguato il picco del petrolio e si stanno esaurendo le risorse disponibili sul Pianeta, ma ‘distratt’ dalla crisi finanziaria i piloti stanno andando verso la catastrofe. Distratti.

Ecco, cercando il paragone tra la vita reale e purtroppo tragica di un incidente quale quello del 2009 e l’immaginario virtuale degli apocalittici di professione, deve aver trascurato di informarsi recentemente. Riguardo alla teoria di Hubbert, cioè del picco del petrolio, farà comodo sapere che gli stessi picchisti stanno facendo un bel dietrofront, ammettendo che non è per quello che il mondo finirà a sfacelo. Magari con una telefonata l’informazione si può condividere. Circa le risorse, la FAO ha detto recentemente che ce non è un problema di quantità, ma di distribuzione. Magari in questo caso più che una telefonata ci vorrebbe che i cavalieri dell’apocalisse la smettessero di contar balle sui giornali, incidentalmente letti sia dai policy makers che da tutti noi.

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4 Comments

  1. […] unità di misura della temperatura. Per renderla di più comodo e autorevole utilizzo da parte dei cavalieri dell’apocalisse ne è stata approntata una versione ancora più […]

  2. Luigi Mariani

    Caro Guido,

    abbiamo a che fare con media che hanno parlato per settimane e utilizzando nomi vieppiù inqietanti di anticicloni africani che si faceva fatica a vedere sulle carte.

    Perchè dunque andar tanto per il sottile con controlli doganali dei contenuti della valigetta di un “telepredicatore rampante” come Mercalli?

    Prima dell’AGW, come ben sappiamo, l’ITCZ, le alluvioni, le siccità e le trombe d’aria non esistevano neppure nel vocabolario e una natura benigna dispensava ad un’umanità felice e spensierata i frutti della terra mentre fiumi di latte e di miele solcavano le campagne. E questa è verità scientifica!

    Luigi

    • Hai ragione Luigi, a volte dimentico com’era verde la mia valle…
      gg

  3. Maurizio Rovati

    Inizialmente io avevo pensato che a causa del CAGW molti più aerei precipiteranno per le avverse/estreme condizioni meteo.
    Mi sembra ovvio… Possibile che nessuno abbia già avuto l’idea? 😉

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