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Da Leggere: L’Incredibile Pasticcio Creato dall’Energia Solare in Italia

Da questo blog con la traduzione di Maurizio Morabito.
Buona lettura.

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Ecco una delle analisi più complete dell’impatto dell’energia solare su una popolazione, la sua economia e le sue infrastrutture di rete. Dimostra la follia che c’è dietro l’adozione delle energie rinnovabili. Viene inoltre illustrato come gli incentivi per la creazione di queste cose abbiano un costo enorme. La spinta al successo per l’industria del fotovoltaico va a scapito di ogni aspetto della società. Il dettaglio presente in questo articolo non mi consente di ricapitolare. Non mi aspetto che alcuno a sinistra capisca ciò che l’autore sta enunciando. Parla semplicemente di concetti troppo alieni agli eco-folli. Certi pensieri sono al di là della loro capacità di capire.

Ma, per il resto di noi, ecco alcuni punti salienti di questo articolo…….. E vale la pena di leggerlo.

In termini di investimenti, l’esperienza dell’Italia con l’energia solare è sicuramente un successo. Secondo l’European Photovoltaic Industry Association (EPIA), l’Italia è stata nel 2011 il mercato del fotovoltaico (FV) più importante al mondo, con 9,3 GW di nuova capacità installata. Alla fine del 2011, la quantità di capacità fotovoltaica installata nel mondo era 69,7 GW, di cui 51,7 GW in Europa e 12,8 GW in Italia.

Nel 2003, l’Italia ha introdotto il “Primo Conto Energia”, entrato in vigore il 19 settembre 2005 per 20 anni di agevolazioni. Grazie alla generosità di questa tariffa agevolata (che potrebbe raggiungere anche i 490€/MWh per i grandi impianti solari, rispetto a un prezzo medio di energia di mercato nel 2005 di 58.59€/MWh), la prima legge sull’energia è stata un successo clamoroso.

Ma i produttori FV aveva trovato una scappatoia legale molto conveniente. Nel 2010 è stata approvato il cosiddetto “decreto salva Alcoa”, dal nome del fallito tentativo di creare le condizioni per il produttore di alluminio Alcoa affinché non chiudesse le sue fabbriche in Sardegna) ……..

Per produrre alluminio, uno ha bisogno di una enorme quantità di energia elettrica …..

Per farla breve: entro la fine del 2011, 12.750 MW di potenza fotovoltaica erano stati installati. Questa volta il costo degli incentivi è diventato decisamente troppo elevato per essere ignorato: oltre 3,9€ miliardi in un anno. Tale importo aumenterà ulteriormente nei prossimi anni, anche se non velocemente come in passato.

Questo capita in un Paese che si trova sull’orlo del fallimento. L’articolo continua parlando delle congestioni di rete. Le leggi impongono che quando l’energia solare è disponibile, debba essere utilizzata. Date le sovvenzioni, questo significa che possono prendere quote di mercato dai fornitori tradizionali. Si evidenzia inoltre che, nonostante tutta questa attività, il fotovoltaico rappresenta soltanto il 3% del totale della produzione elettrica.

Tenuto conto delle prospettive economiche del Paese e della forte correlazione tra domanda di energia elettrica e crescita economica, è improbabile che il consumo cresca in modo significativo nel prossimo futuro – o che cresca affatto. Allo stesso tempo, la quantità di energia non basata sul mercato libero (sovvenzionata) sta crescendo, creando uno scenario cupo per i produttori di energia convenzionale, visto che la dimensione della parte “contendibile” del mercato sta diminuendo. È scesa da 292TWh nel 2007 a 248TWh nel 2011 (-15%).

L’autore conclude con questo pensiero …..

Tutto sommato non sembrano esserci facili vie d’uscita e, forse, non ce n’è nessuna, tranne il fatto che molte persone dovranno pagare per i difetti del sistema – siano essi consumatori, i produttori convenzionali, o addirittura, in futuro, i produttori di energia rinnovabile. Ma almeno l’esperienza italiana può fornire una utile lezione: le politiche volte a modificare troppo rapidamente la struttura del sistema di produzione energetica possono garantire che gli obiettivi siano rispettati, ma non necessariamente in un modo coerente con l’ “interesse pubblico”.

Si sono messi all’angolo da soli. Hanno bisogno di onorare gli impegni già presi, altrimenti rischiano di perdere investitori. Ma, hanno pochi soldi per farlo. Inoltre, questo limita la crescita economica. Ancora peggio, l’alto costo dell’energia elettrica continuerà ad estrarre ricchezza dalla popolazione. L’Italia dovrebbe servire come monito severo per tutte le nazioni che cercano di abbracciare l’energia solare.

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Published inAttualitàEnergia

2 Comments

  1. donato

    E’ di oggi il lancio dell’ANSA relativo alla consegna al Ministro Clini del “piano energetico nazionale” elaborato dal WWF Italia.

    http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rinnovabili/2012/09/27/Energia-Wwf-100-rinnovabili-40-consumi-target-2050_7540988.html

    Come se non bastasse il fatto che l’Italia ha l’energia più costosa del mondo, ecco le nuove proposte del WWF da relaizzare entro il 2050:
    – 100% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili;
    – riduzione dei consumi del 40%;
    – 43% dell’energia consumata da fonte rinnovabile;
    – riduzione delle emissioni di CO2 del 97% rispetto al 1990 (praticamente zero).
    Questo, ovviamente, richiede soldi (si prevedono investimenti pari allo 0,5% del PIL). Il WWF, però, ha pensato anche a questo: la tassazione deve essere convertita in modo da penalizzare tutto ciò che non è “verde e/o rinnovabile”. In altri termini tasse, sempre più tasse (verdi, però).
    Tasse che andranno a colpire quella parte di popolazione che non potrà adeguare le proprie abitazioni e le proprie auto ai ferrei criteri delineate dal WWF perché di soldi, in questo momento, se ne vedono molto pochi.
    A volte mi chiedo dove vivono i possessori di questi cervelli in grado di concepire piani così grandiosi. Il bello è che con tali piani credono di portare il Paese fuori dalla crisi. Mah, contenti loro!
    Ciao, Donato.

  2. gbettanini

    Nel 2011 la capacità fotovoltaica installata in Italia è stata pari a (9.3 GW – 3.7 GW) quindi circa 5.6 GWp, siamo stati secondi al mondo dopo la Germania.

    I 3.9 miliardi di euro cui si riferisce Carlo Stagnaro sono gli incentivi riconosciuti dal GSE nel 2011 ma che non tengono conto degli incentivi cui avranno diritto TUTTI i 12.8 GWp installati nel 2011 per i quali gli incentivi ammonteranno su per giù a 5.2-5.4 miliardi di euro ogni anno per 20 anni.

    Poi nell’articolo si fa un discorso secondo cui in borsa elettrica le rinnovabili hanno prezzo zero perchè hanno un costo marginale pari a zero. In realtà le cose non stanno proprio così, per motivi tecnici nella borsa elettrica i contratti bilaterali (contratti frutto di accordo privato tra due parti e quindi senza indicazione di prezzo), la maggior parte delle offerte di energia rinnovabile e le offerte di energia Cip6 passano in borsa elettrica a prezzo nullo e quindi, soprattutto quando la domanda è scarsa come nei giorni festivi, sono sempre meno gli impianti che concorrono alla formazione del prezzo di equilibrio.

    Fondamentalmente le rinnovabili vanno in borsa con la certezza di essere vendute al meglio.

    Se si esce dai tecnicismi di borsa il costo di produzione delle rinnovabili, fotovoltico in particolare, è molto più elevato del costo di produzione di energia da fossili (tra 2 e 3 volte più elevato).

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