Nei giorni scorsi è capitato che qualche lettore ci chiedesse lumi sulla meteo chiacchiera del momento, ovvero sulla diatriba Scipione sì, Scipione no. L’argomento è di per se alquanto stucchevole, intriso com’è di potenziali polemiche tra altrettanto potenziali concorrenti nel settore delle previsioni.
C’è in effetti qualcuno che si sente in corsa. Bontà loro, sappiamo che quando c’è di mezzo il fatturato se non corri più forte degli altri perdi la gara, per cui si accomodino pure. Mi limiterei a far notare che quando ci sono di mezzo i servizi ai cittadini sarebbe meglio che non si facessero gare o si dovesse badare al fatturato – almeno non nel senso del conto economico – perché si rischia di dar la precedenza al primo e trascurare la qualità dei secondi, ma questa è una faccenda che lascio volentieri alle riflessioni di ciascuno di voi.
Per parte nostra circa questa Heat Wave abbiamo detto quel che c’era da dire in termini tecnici qualche giorno prima che iniziasse, mentre se qualcuno vuol saperne di più sotto l’aspetto statistico il CNR-Ibimet ha diramato una nota informativa a firma di Marina Baldi che affronta anche questi aspetti (con questa googlata la trovate riprodotta ovunque, non sono riuscito a reperire il link all’originale).
Resterebbe da dirimere la faccenda della nomenclatura. Non lo farò direttamente, ma penso di potervi suggerire la lettura di un articolo di Riccardo Cascioli uscito su ilgiornale.it: Scipione? L’ultimo falso meteo-scoop).
Nel ringraziare Cascioli per aver affrontato l’argomento con toni molto diversi da quelli della maggior parte dei media, vi sottoporrei volentieri un aneddoto di stretta attualità. Europei di calcio, appena tre giorni fa l’abbiamo scampata bella oserei dire come al solito all’italica maniera: rigorosamente all’ultimo momento e con una prestazione con qualche luce e parecchie ombre (ecco che spunta il poeta, santo, navigatore e allenatore della nazionale di calcio; ometto anche l’espertise nelle previsioni del tempo perché quella ce l’ho sul serio 🙂 ).
C’era nell’aria, ma soprattutto era stata messo nell’aria da un sistema mediatico da barzelletta, un certo odore di Premiata Forneria Marconi, non la band, ma il biscottificio. Si temeva che i nostri avversari indiretti potessero far fronte comune per buttarci fuori – insomma, una combine. Che ovviamente non c’è stata. Semplicemente, quando non fai tutto quello che dovresti, capita che qualcuno abbia a disposizione due risultati utili e tu uno solo o anche meno, ma, essendoci un certo numero di capre da salvare a prescindere e un altro certo numero di capponi da arrostire sempre a prescindere, meglio gettare le basi perché la colpa eventuale sia di qualcun altro. Se poi questo consente di diversificare solo per un attimo dall’altro interessantissimo argomento costituito dai reali o presunti orientamenti sessuali dei professionisti della pedata, ben venga.
Sicché l’altra sera, a risultato acquisito e indicazione di colpa ormai non più necessaria, un cronista ha chiesto al selezionatore della nazionale croata se per caso non pensasse che la pressione esercitata dagli italiani con la faccenda del rischio di combine non avesse condizionato il rendimento della sua squadra, che purtroppo per loro ha dovuto far le valigie. La risposta è stata la seguente: “Sono sicuro che anche voi giornalisti vi vergognate di dover fare questo genere di domande“. Semplicemente una replica da standing ovation.
Ecco, tornando alle scipionate, sono sicuro che a volte qualcuno si vergogna di dover fare certe domande. Ma per evitare l’imbarazzo sarebbe sufficiente liberarsi ogni tanto della convinzione che chi ascolta tanto le domande, quanto le risposte (di cui sicuramente qualcun altro si vergogna spesso) sia deficiente. Ma forse è chiedere troppo.
Una volta era normale che ogni tanto si estendeva sull’Italia l’anticiclone africano o delle Azzorre o quello russo. Tutti li conoscevano, anche per mia nonna quasi analfabeta erano una presenza nota ed amichevole. Adesso invece ogni tanto succede qualcosa di meteorologico che sembra una novità, arriva sempre qualcosa di nuovo: Attila, Dracula, Godzilla, Mandrake, Pomata. Ogni volta sembra che il “rischio catastrofe” aumenti…è così che mia nonna pensa che un tempo tuto ciò non accadeva: ora tutto è cambiato ed il mondo sta peggiorando. Sarà “piscione l’africano” prossimamente ad infrangere il record d’intensità di pioggia? Cominciamo a preoccuparci.