Funziona così: fai una ricerca, scopri qualcosa che non va proprio nella direzione della catastrofe climatica, scrivi un comunicato stampa in cui fai continui riferimenti a un cambiamento climatico che la tua ricerca smentisce. Se poi il media che diffonde il comunicato fa seguire al tuo un altro comunicato stampa che invece il disastro lo paventa eccome sei a posto.
Nella rassegna di Science Daily di ieri è andata così.
Prima un pezzo che racconta di uno studio in cui analizzando una serie di rilievi fotografici e dati satellitari è stato scoperto che 80 anni fa i ghiacciai della Groenlandia si scioglievano come e più di ora.
Discovery of Historical Photos Sheds Light On Greenland Ice Loss
Che fa riferimento a questo paper su Nature Geoscience
An aerial view of 80 years of climate-related glacier fluctuations in southeast Greenland
Tra queste due fasi di scioglimento un’altra fase di rapida e consistente ripresa dei ghiacci coincisa con il periodo freddo del terzo quarto del secolo scorso. Secondo gli autori, tale ripresa dei ghiacci fu dovuta alla presenza di sostanze inquinanti capaci di inibire gli effetti della radiazione solare. Dopo il Clean Air Act, voilà, è ripreso lo scioglimento.
Quale deduzione fareste voi? Vediamo, 80 anni fa parlare di effetto antropico era risibile, perché se le attività umane di allora erano già al lavoro sul clima, quelle di oggi dovrebbero averci mandati tutti arrosto. E invece, nisba. Nonostante ciò nel comunicato stampa si parla di climate change a go go, e si deduce che se l’effetto degli aerosol ha determinato una così veloce ripresa della massa glaciale, vuol dire che ora dobbiamo attrezzarci per procurare un’altra fase di raffreddamento. Come non è dato saperlo, ma scommetto che chi sta leggendo ha già qualche idea.
Passa solo un interlinea sulla rassegna di Science Daily e compare un altro titolo sulla Groenlandia:
Greenland’s Loss of Ice Mass During the Last 10 Years Is Unusually High Compared to Last 50 Years
Che fa invece riferimento a quest’altro paper uscito su Earth and Planetary Science Letters
Timing and origin of recent regional ice-mass loss in Greenland
Nuove misure, maggiore precisione e altissima tecnologia satellitare per scoprire che il rateo di scioglimento dei ghiacciai groenlandesi degli ultimi anni non ha precendenti nel cinquantennio. E ci credo! Se andavano indietro altri 30 anni gli toccava leggere l’articolo che precede.
Morale, il giaccio si scioglie, il mare sale, dobbiamo porre rimedio, il fatto che sia già successo e noi non c’entravamo un accidente non è un buon motivo per ritenere che adesso non sia tutta colpa nostra.
E poi ci vengono a parlare di migliore divulgazione scientifica.
[…] Leggete qui.. Climatemonitor Climatemonitor Socio fondatore e Consigliere dell'ASS.Meteo Caput frigoris […]
C’è un uso diffuso della frase “scioglimento dei ghiacci”. Tanto diffuso da trovarsi, come ho documentato, in testi di fisica e su wikipedia, oltre che molto diffusamente sui media e su internet.
Una parola può essere usata in lingua italiana, o in senso “tecnico” (per non dire “in gergo tecnico”).
Tutti noi parliamo di “treni”, ma un ferroviere non userebbe mai quella “orribile” parola 🙂
Dicono “materiale”.
Ma una persona che non appartiene strettamente al mondo dei ferrovieri, sbaglia se dice “treno” ?
Gli Italiani pensano che una “anomalia” sia qualcosa di “anomalo”, ma le anomalie di temperatura, o di umidità e via dicendo, sono la normalità…non certo un evento “anomalo” nel senso che la gente comune attribuisce al termine.
E così via.
Potrei fare centinaia di esempi sulla diversità tra gergo tecnico e parlata comune.
Ma un Italiano qualsiasi non è tenuto a conoscere il gergo tecnico, se non quello del ramo tecnico in cui opera.
Quando ci si rivolge ad una platea variegata, si ha l’alternativa di usare un linguaggio tecnico preciso, o di usare un linguaggio aperto alle esperienze e alle conoscenze personali di ognuno che sono assai differenziate, e quindi usare parole della parlata comune, quella, per intenderci, usata sui media e in internet.
Per questo, pur apprezzando la vostra precisazione tecnica, mi permetto di non applicarla, ma personalmente continuerò ad usare il più comune “scioglimento dei ghiacci”, che tutti capiscono, piuttosto che esibire un linguaggio più tecnicamente appropriato.
Questo perché mi considero allievo di Albert Einstein, che invitava gli scienziati ad usare il linguaggio più semplice e comprensibile possibile. Che poi è il linguaggio più difficile da usare, perché richiede una profonda conoscenza e convinzione in quel che si dice.
Se parli facile facile, e dici una cosa sbagliata, per la chiarezza stessa che hai usato nell’esposizione, ti beccano subito !
Se invece parli difficile, sommergendo la gente di equazioni alle derivate parziali, o anche peggio, allora la maggior parte della platea non riuscirà a capirti.
Chi non racconta la verità, chi non vuole che la gente capisca davvero, per qualsiasi motivo, quale tipo di esposizione userà ?
Per questo io parlo ruspante ruspante, come Einstein mi ha fatto 🙂
E se sbaglio, “mi corrigirete”. Non avendo niente da nascondere, sono aperto alle critiche e pronto ad eventuali correzioni.
Mica son di quelli che hanno la verità in tasca (una verità che col passar del tempo si contorce come un capitone di Comacchio…)
Grazie comunque della precisazione, che molti lettori (ed anch’io) avranno certamente apprezzato.
ps
a conferma dell’esistenza di un uso comune della parola scioglimento:
http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/S/scioglimento.shtml
da cui:
scioglimento
[scio-gli-mén-to] s.m.
(…)
3 Liquefazione: s. delle nevi
da:
http://www.dizionario-italiano.org/Scioglimento
Scioglimento
File:Scioglimento.jpg
Scioglimento
Sillabazione:
【scio-gli-mén-to】
Definizione e Significato:
Sostantivo Maschile
(…)
▪ Liquefazione: scioglimento delle nevi
Guido. Lo dico senza ironia, ma bisogna essere dei santi per dedicare tempo e intelletto a una battaglia persa su una questione tanto irrilevante al di fuori dei libri di testo e risolvibile comunque col solo buonsenso ed un briciolo di elasticità.
Dice il saggio: “mai discutere con uno sciocco, ti costringe a scendere al suo livello e poi ti batte con l’esperienza…”
Non so se questo sia il caso ma ci assomiglia molto.
In effetti il termine scioglimento implica la presenza di un solvente in cui si sioglie un solido e questo non è il caso del ghiaccio che passa dallo stato solido a quello liquido.Comunque è solo un’imprecisione che nulla toglie alla bontà delle asserzioni del nostro Guido Guidi
Ordinariamente si parla di ghiaccio che si scioglie come ad esempio accade agli iceberg nell’acqua, poi quando è “da solo” dovrebbe dire che fonde.
In Italiano si usa anche dire “sciogli lingua” senza che la lingua fonda o squagli 😉
Scenziati-divulgatori loro e invece voi?
Il ghiaccio fonde o si squaglia o…….. , ma non si scioglie! N.H.M.U.
da “Fisica!” di Caforio e Ferilli
Le Monnier Scuola
2010
pag 372
parlando del calore latente di fusione del ghiaccio, ultimi tre righi:
“Se fosse più piccolo, durante la stagione invernale si formerebbe una maggiore quantità di ghiaccio, che ai primi caldi si scioglierebbe rapidamente provocando gravi inondazioni.”
Vuoi correggere i libri di fisica ?
(se cerchi “scioglimento ghiacci” hai una marea di esempi, wikipedia compresa)
I sapientini dovrebbero saper correggere anche “lievi” imprecisioni, a Chernobyl infatti si è “sciolto” il nocciolo nell’acqua.
……..parlando del calore latente di fusione del ghiaccio….. ; d’ora in poi, nei sacri testi di fisica si scriverà: …..Calore latente di SCIOGLIMENTO del ghiaccio?
Licaone, comprendo bene il tuo punto di vista, e lo trovo legittimo, ma permettimi umilmente di farti osservare che, mentre lo “scioglimento dei ghiacci” è frase di uso comune e diffusissimo, e quindi ormai patrimonio della lingua italiana comune, il “calore latente” non lo è, ed è espressione tecnica, e quindi soggetta ad un linguaggio più preciso e tecnico.
Posso anche sbagliare, perché questa è solo la mia personale opinione al riguardo.
Un caro saluto, comunque, a te e a Gianni.