L’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ha pubblicato il consueto tragicomunicato annuale riguardante le emissioni globali di anidride carbonica. Nel 2011, abbiamo sparato in atmosfera una Gigatonnellata di CO2 in più del 2010, marcando il record di 31,6 Gt, cioè il 3,2% in più.
Campioni mondiali del fattaccio si riconfermano i cinesi, ma con gli indiani ben piazzati al quarto posto dietro la UE e freschi di sorpasso ai danni della Russia.
Manca la seconda piazza, ovviamente occupata dagli Stati Uniti. Ma, mentre Cina e India hanno rispettivamente incrementato le loro emissioni del 9,7 e del 8,7%, la UE le ha diminuite dell’1,9%, principalmente a causa della contrazione delle attività produttive innescata dalla pessima congiuntura economica . E gli Stati Uniti? USA giù dell’1,7%, confermando un trend in discesa ormai consolidato dal 2006 che li ha visti abbattere le emissioni del 7,7% in 5 anni.
Crisi economica anche lì, ovviamente, ma anche e soprattutto cambiamenti strutturali nel settore della produzione energetica, con diminuzione del ricorso al carbone del 19% e aumento dell’utilizzo di gas naturale del 38%. Un guadagno quest’ultimo, dovuto soprattutto al massiccio ricorso a gas da scisti bituminosi, Shale Gas, sul quale però pende la spada di damocle di una furiosa battaglia ambientale (fonte Financial Times).
Maglia nera, purtroppo, per il Giappone, che dopo l’incidente di Fukushima ha fermato tutte le centrali nucleari ricorrendo inevitabilmente a massicce dosi di combustibile fossile.
Sicché, dove si insiste con politiche di riduzione delle emissioni in dosi equine le emissioni crescono e dove si rinuncia all’energia nucleare i risultati sono nulli o negativi, per non parlare di dove la crisi economica non si è sentita neanche.
Torniamo quindi al video in testa al post. Circa come si possa fare sembra chiaro, come è ancora più chiaro cosa non si debba fare.
A fronte di tale allarmante ed inquietante aumento delle emissioni di CO2 mi sfugge di quanto sia aumentata la temperatura globale media… 🙂
Chissà se il nostro anti-howler può darci una dotta spiegazione…
Mi sembra che sia rimasta più o meno costante (a meno di qualche centesimo di grado, ovviamente 🙂 ). Non ti preoccupare, però, aumenterà in seguito: bisogna dare tempo ai termometri di misurarla (ed ai gestori dei data set di “omogeneizzare”, con opportuni algoritmi, i dati). 🙂
Ciao, Donato.