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Qualcuno salvi Cip e Ciop

Non ci posso credere. Provate a mettere su google le parole ‘scoiattoli Liguria’, esce fuori una storia che ha dell’incredibile. Prima una breve premessa. Pare che in Liguria (ma non solo, credo) esista una specie autoctona di scoiattoli, noti come scoiattoli rossi. Da qualche anno a questa parte, pare per l’insana abitudine di liberare (disfarsi) di animali acquistati a mo’ di giocattolo di alcuni, i boschi del Parco di Nervi e quelli di altre zone limitrofe, sono stati colonizzati da esemplari di scoiattoli grigi (che orrore!).

Sicché, per ottemperare ad una richiesta della UE che pero’ arriva in quanto precedentemente sollecitata da benpensanti nostrani, in nome della biodiversità inizia in questi giorni una campagna di soppressione del grigio favore del rosso.
La gran parte degli esemplari saranno catturati e gasati con la CO2, quel poco che resta sarà sterilizzato e liberato altrove, in posti dove non potendo riprodursi invece di campare farà nella migliore delle ipotesi da pastura per i predatori.

Totale dell’investimento ligure per questa genialata, ‘poco piu’ di 1.900.000 Euro gentilmente offerti dalla Regione Liguria.
Quasi due milioni per ammazzare gli scoiattoli. Oggi. Con l’aria che tira. Questa gente ha perso il senno. Ammesso e non concesso che lo abbia mai avuto.

NB:

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Published inAttualità

25 Comments

  1. Gianluca Fusillo

    Caro Guido,

    Posso farti un po di domande perchè sono davvero curioso di capire bene il tuo punto di vista.
    Hai mai usato dell’insetticida per UCCIDERE delle formiche che si stavano impadronendo della tua cucina?
    Riguardo al punteruolo rosso (questi colori ridondanti, ma questa volta red=bad) pensi che bisogna lasciarlo agire imperturbato mentre ammazza ogni palma sul nostro territorio nazionale?

    Non so se hai letto il mio post precedente…se si potresti commentarlo?

    Con sincera curiosità

    Gianluca Fusillo

    • Guido Botteri

      Gianluca, il tuo punto di vista, pr quel che ne capisco io, lo trovo del tutto condivisibile.
      Vuoi sapere se ho mai ucciso delle formiche ? E come no ? E anche mosche. Ho addirittura studiato le mosche per capire come ucciderle, e ho trovato un buon metodo. Uso le mani, le catturo in genere intatte, e se sto di buona disposizione, apro la finestra e le defenestro. Se invece hanno torturato mio figlio, allora le uccido senza pietà.
      In effetti è per mio figlio che mi sono posto il problema delle mosche, che prima non avevo. Lui è disabile, indifeso, e loro lo mettono in croce, ed allora io non ragiono, vado in bestia e divento cattivo.
      Condivido l’idea che ci sia differenza tra uomini e animali, e io sto con il genere umano.
      Ho sempre avuto animali di ogni genere (domestico o quasi… una tartaruga cos’è, per esempio ?). Un uccellino mi si posava sul dito, e lo tenevo, quando potevo, libero, per dirti l’ottimo rapporto. Cani e gatti capiscono subito che sono loro amico, hanno un sesto senso.
      Ma rimango prima di tutto dalla parte degli esseri umani, anche se amo gli animali.
      Nel caso degli scoiattoli, trovo che certe cifre andrebbero indagate, e malignamente sospetto che sotto sotto ci sia qualcosa di poco chiaro ? Sono troppo sospettoso ?
      Non avrei scritto se si fosse trattato di una cifra più contenuta, ma quando si parla di queste cifre, il pensiero corre…
      E penso alla diversità di trattamento che subiscono gli uomini. Penso ai greci che possono tranquillamente sparire, senza che nessuno se ne preoccupi o stanzi una cifra. Ho il sospetto che nessuno si preoccuperebbe della scomparsa del pastore marsicano (inteso come persona umana), mentre apriti cielo se si tratta dell’orso (marsicano).
      Insomma, per gli animali si è rispolverata la conservazione della razza, e la cosa mi suona poco condivisibile. L’orso è orso. Se ha scelto di stare al polo, evolve in modo da adattarsi a quei climi, ma non è meno orso dell’orso bruno, o dell’orso marsicano.
      Oppure ditemi che bisogna salvare davvero le razze (o le varietà, se preferite), e allora, coerentemente, con l’orso marsicano mi salvate anche il contadino marsicano…
      Pur comprendendo che diversa cosa è l’uomo e l’animale, non mi pare questa una buona ragione per occuparsi solo dell’animale e abbandonare l’uomo al suo destino.
      Ultima cosa:
      basta un solo scoiattolo grigio che sfugga all’eliminazione, o un solo scoiattolo grigio che arrivi dopo l’eliminazione di tutti gli altri (in America ce ne sono ancora, no?) e tutta questa operazione sarebbe completamente INUTILE.
      In definitiva, in questi momenti di crisi, non avremmo problemi più seri e urgenti da affrontare ?
      Secondo me.

    • Gianluca Fusillo

      Grazie Guido, ora mi è molto più chiaro il tuo ragionamento, che condivido appieno per il lato economico!!!
      Ci sono notevoli urgenze in questo momento che meriterebbero molto di più questi fondi. Il perchè li si utilizzi per lo scoiattolo di turno e non, per esempio, per gli sfollati dell’Emilia, immagino sia da ricercarsi nella lentezza burocratica dei progetti finanziati dalla UE. Magari quando è partito il progetto ScoiattoloGrigioDied la Grecia navigava ancora in “buone acque”! Certamente di esagerato, è esagerato il budget, 1900000€……..
      Per quanto invece riguarda il discorso ecologico, è un po più complesso del semplice “visto che ci sono, che vivano la loro vita naturalmente”. Ma ho capito che le critiche erano mosse ad altro. 😉

      Speriamo che facciano buon uso di quella cifra ingente, visto che ormai i soldi li hanno avuti…

      A presto

      GF

  2. Guido Botteri

    Forse dovrei starmene zitto, buono buono, ma non ce la faccio.
    Se si tratta di scoiattoli, si stanziano soldi per eliminare la “varietà” grigia, non autoctona, e tutti dicono che è cosa buona e giusto, nostro dovere e fonte di salvezza (per gli scoiattoli rossi).
    Ma questo tipo di ragionamento vi sembra così limpido, politically correct e accettabile ?
    Immaginate di farlo applicandolo agli uomini. Eh sì, che ne abbiamo di varietà non autoctone che arrivano qui !
    Ma non ci sogniamo mica (e grazie al cielo!) di stanziare soldi per la loro eliminazione ! E ci mancherebbe !
    Ma perché per gli scoiattoli invece è tutto a posto, tutto lecito, tutto giusto ?
    Non è “razzismo” anche quello ? No ?
    Analogamente mi immaginerei, ad applicare questo ragionamento su cui tutti sembrano concordare (chissà perché ?), dovremmo avere una campagna per la difesa dell’ “Elleno Greco”, una per la difesa dell’ “Imprenditor Italicus”, quello i cui individui o si suicidano o delocalizzano, creando un vuoto economico pauroso… e così via.
    E allora, a conclusione di questo post, che intendo lasciar breve, perché mi sembra una problematica OT che non vada discussa qui, io credo che non siano così lecite le iniziative razziste messe in atto in difesa della razza rossa dello scoiattolo, a meno che l’ambientalismo non intenda rivalutare il razzismo, cosa che mi auguro non sia.
    Secondo me.

  3. scoiattolo

    Lo scoiattolo grigio è purtroppo presente non solo a Genova Nervi, ma anche in Piemonte e in Lombardia. In queste regioni la specie americana ha già iniziato a determinare l’estinzione in vaste aree dello scoiattolo comune rosso. Un fenomeno simile si è già verificato massicciamente in Gran Bretagna e Irlanda, dove la specie autoctona è stata quasi ovunque soppiantata da quella americana.
    L’espansione dello scoiattolo grigio qui da noi potrebbe veramente costituire un rischio per la sopravvivenza dello scoiattolo rosso nel nostro paese, nelle confinanti Francia e Svizzera e, nel lungo termine, in gran parte d’Europa.

    Il Consiglio d’Europa ha più volte chiesto all’Italia di intervenire rimuovendo gli scoiattoli grigi dal proprio territorio; in assenza d’interventi ha aperto un “Case file”, una procedura contro l’Italia per non aver predisposto in passato nessun intervento per la salvaguardia dello scoiattolo rosso rispetto alla minaccia dovuta alla specie americana.

    Per salvaguardare lo scoiattolo rosso, Regione Lombardia, Piemonte e Liguria, in collaborazione con alcune Università e il supporto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, hanno ottenuto un importante finanziamento da parte della Commissione Europea per un progetto specifico, il progetto RossoScoiattolo (sito web: http://www.rossoscoiattolo.eu) che ha un budget di 1.930.000 euro ma circa la metà di tale finanziamento deriva dal contributo fornito dalla Commissione Europea, l’altra parte comprende il contributo delle tre regioni e del Ministero. Questa cifra consentirà di agire sia a Genova Nervi, rimuovendo gli scoiattoli grigi dai parchi e prevedendo la loro sterilizzazione e il mantenimento presso centri abilitati, ma anche di intervenire in Piemonte e Lombardia, dove gli scoiattoli sono presenti non solo in parchi cittadini ma anche in aree protette. Oltre a ciò il finanziamento permetterà lo svolgimento di attività di educazione ambientale nelle scuole della città, la produzione di materiali divulgativi.
    A Genova Nervi i parchi sono molto frequentati dalla cittadinanza locale che si è abituata a vedere gli scoiattoli grigi e a considerarli come ‘di casa’. Per questo motivo il progetto che si intende sviluppare è il più rispettoso possibile del generale sentimento di affezione verso questi animali, prevedendone la cattura, la sterilizzazione e la ricollocazione in strutture idonee, dove dovranno essere mantenuti nelle migliori condizioni possibili; si pensa poi di riportare alcuni scoiattoli rossi all’interno dei parchi.

  4. Gianluca Fusillo

    Bello che si parli di questi argomenti di tanto in tanto, bella discussione. Ci tengo a precisare che non voglio avere la pretesa di far valere una tesi a scapito di un’altra, ma al contrario di condividere i miei pensieri e discutere con voi per valutare il punto di vista altrui, conscio che solo da un dibattito fra persone PENSANTI possa scaturire un concetto più vicino alla realtà.
    Vorrei partire proprio dal fatto che come esseri umani siamo PENSANTI; ciò ci differenzia da qualsiasi altro animale o vegetale o batterio (qualsiasi altro essere vivente) esistente sulla Terra. Mentre la loro vita seguendo la spinta evolutiva è votata alla sopravvivenza della specie, penso che per quanto ci riguarda abbiamo quel qualcosa in più oltre al compito di generare progenie, che chiamiamo coscienza e intelligenza, che oltre a darci la capacità di fare/fabbricare più cose, ci “obbliga” a valutare con maggiore sensibilità e responsabilità il peso delle tracce che lasciamo dietro di noi. Forse, anzi sicuramente come sostieni tu Fabrizio (spero che per te non ci siano problemi se ti do del tu), è presuntuoso pensare che l’uomo possa perturbare irreparabilmente la natura.

    Anche perchè non è così! La natura si riprende in dietro ogni cosa che vuole!!! faccio qualche esempio.

    Tutti sappiamo che per la pesca è previsto un periodo di blocco dell’attività per permettere alle specie acquatiche di riprodursi. La sospensione della pesca non ha niente di naturale, perchè la naturalezza delle cose sta nel cacciare per mangiare, giusto? Però continuando a pescare contribuiremmo a impoverire ulteriormente i nostri mari, fino ad un punto tale che la pesca diventerebbe improduttiva e svantaggiosa economicamente. Questo non esclude che il mare nel giro di qualche anno raggiungerebbe un altro equilibrio, con la colonizzazione delle acque da parte di altre specie derivanti da zone limitrofe, o la ripresa di quei pochi pesci autoctoni rimasti (sono solo azzardate previsioni, riconosco alquanto catastrofiste, ahahahah).

    Altro esempio: lo sfruttamento delle foreste tropicali. Cos’hanno di innaturale??? da sempre l’uomo ha cercato legname per fabbricare le sue case, le sue navi, per il riscaldamento, ecc; nonchè terre vergini da coltivare. Eppure c’è qualcosa nella coscienza comune che reputa queste cose ingiuste.

    Ultimo esempio: ( http://www.aiol.it/contenuti/politiche-ue-mondiali/nel-mondo/le-multinazionali-ci-stanno-rubando-il-cibo ) un interessante articolo di come multinazionali tedesche non si facciano nessuno scrupolo a “comprare”, non si sa quanto legittimamente, del fertilissimo suolo africano, magari per coltivarci colture energetiche. Il tutto a scapito di migliaia di persone derubate delle loro terre e delle loro case, cacciati dai loro territori, ecc ecc… E’ la legge del più forte che vince sul più debole, del tutto naturale!!! ma accettiamo veramente questo modo di agire naturale?

    Riconosco che fra uno scoiattolo grigio di troppo, e questioni socio-politiche difficili ci passa di mezzo un mare (anche un oceano, magari quelli sfruttati dalla pesca intensiva) di differenza. Ma il punto a cui volevo giungere è che per quanto siamo insignificanti su questo pianeta, penso che abbiamo il dovere di rispettarlo e trattarlo con la dovuta cautela. Magari preservando gli ambienti e quelle condizioni ambientali che ci piacciono puramente per una questione estetica, o per motivi di sfruttamento intelligente/cosciente.

    Sulle risorse impiegate per limitare i danni ne possiamo discutere quanto vogliamo. sono il primo a reputare eccessivi 2 MILIONI di euro per lo scoiattolo grigio…ma questo non ha niente a che vedere col rispetto per l’ambiente…sarà il solito magna magna che contraddistingue le politiche italiane???

    A presto

    Gianluca Fusillo

  5. Aggiungo due cose (ma forse nei prossimi giorni non potrò partecipare alla discussione perché all’estero e forse senza internet).

    Quelli che pensano di risolvere la questione con la parola NATURALE dovrebbero approfondire la questione, perché non è per niente così ovvia. In sintesi, ci sono due possibiltà: o l’uomo è naturale (parte della natura) o non lo è. Nel primo caso anche il modo con cui lo scoiattolo grigio è arrivato da noi è perfettamente naturale, così come lo è la conseguenza che scorteccia gli alberi e così via. Nel secondo caso non lo è. La cultura ecologista mainstream pare dichiarare l’uomo naturale quando comoda (per esempio per dire che gli altri animali non sono poi diversi da noi, hanno gli stessi diritti, eccetera), non naturale quando comoda (per esempio nel caso di cui stiamo discutendo). Sarei curioso di sapere dai due commentatori che hanno tirato in ballo la naturalità cosa pensano.

    Va anche detto che specie come il fagiano, oggi considerate selvatiche, sono state introdotte duemila anni fa dalla Persia per mano dei romani. Siccome è successo duemila anni fa, ormai consideriamo la cosa “naturale”. C’è questa specie di “centralismo del presente” per cui pare che il mondo sia sempre stato così com’è oggi (salvo le perturbazioni introdotte da qualche scriteriato, come nel caso degli scoiattoli grigi) e debba sempre essere così come lo conosciamo oggi. Come se in passato le specie animali non si siano estinte in massa senza il nostro intervento, e come se fossimo in grado di mantenere il pianeta così com’è per i prossimi diecimila anni. Anche questo è un punto che mi piacerebbe vedere discusso.

    Comunque, per quanto mi riguarda e sulla base di convinzioni personali ritengo che l’uomo si ponga sopra la natura, non del tutto estraneo, ma un unicum a parte, e quindi alla fine decida di fare un po’ quello che vuole. Se vuole importare animali esotici lo fa e se decide che sono dannosi li ellmina. Come in tutte le cose, ci vuole un po’ di buon senso ed in generale sarebbe meglio evitare di fare cose che poi dopo vanno corrette. Il nostro paesaggio urbano e campestre, salvo poche zone selvagge, è chiaramente modellato dalla mano dell’uomo, per cui ormai ci siamo presi la responsabilità di decidere come gestirlo. Gli esperti del settore sostengono che è opportuno preservare lo scoiattolo rosso e pure le specie arboree minacciate: si faccia dunque come dicono gli esperti. Sono centinaia e probabilmente migliaia gli animali che vengono annualmente abbattuti, anche nei Parchi Nazionali, per tenerne sotto controllo il numero, non cambieranno le cose alcune decine di scoiattoli. Rimane la questione del costo – va detto che in alcuni articoli ho letto 200.000 euro e non 2 milioni, non so chi abbia ragione. L’unica che mi sento di dire non capisce niente è la signora Della Bianca che ora sostiene di tutelare entrambe le specie ed evidentemente ancora non ha capito che non è possibile.

    PS Sono genovese anch’io e della questione degli scoiattoli grigi ho sentito parlare da almeno quarant’anni. Peraltro, magari mi sbaglio, ma se non erro non ci sono

    • Scusate, non ho completato l’ultima frase. Se non erro non ci sono mai stati gli scoiattoli rossi ai parchi di Nervi, almeno io non mi ricordo di averli visti da bambino nei primi anni ’70, quando i grigi erano stati introdotti da poco e non potevano averli già estromessi tutti. Però può essere che mi sbagli e ho letto cose contradditorie al proposito.

  6. Gianluca Fusillo

    In realtà l’introduzione di specie alloctone sono un danno enorme per gli ecosistemi, a prescindere dal gradino occupato nella piramide alimentare.
    Vi porto un esempio: Taranto è usuale la coltivazione delle cozze nere, che nel mar piccolo hanno trovato il loro habitat ideale. Questo è stato perturbato dall’introduzione accidentale (erano contenute nelle acque di zavorra delle navi, che all’atto del carico di merci sono state riversate in mare) di cozze nere di un’altra specie, molto più piccole, svincolate dal controllo dell’uomo, e più forti e resistenti in queste condizioni….risultato: le specie ALIENE si sono sovrasviluppate arrecando danni per carenza di ossigeno alle acque del mar piccolo, con conseguente riduzione delle rese e della qualità delle cozze nostrane.

    Questo per dire che, se è vero che l’evoluzione NATURALE debba fare il suo corso, tale deve rimanere (mi riferisco al NATURALE); e l’introduzione da parte dell’uomo, volontaria o meno, di specie alloctone non ha niente di naturale.

    • Fabio Spina

      Le tue parole mi hanno fatto venire in mente quando si dice che il pomodoro è un prodotto tipico napoletano, ma da quanti anni? La fotografia della situazione di quale periodo decide chi è nel posto giusto e chi a quello sbagliato? Ad esempio i lupi sono stati immessi nuovamente dall’uomo sull’appennino, creano danni http://www.ruralpini.it/Inforegioni02.08.10.htm come lo facevano un tempo, però essendo indigeni la provincia risarcisce e la loro popolazione va sviluppata. Per gli scoiattoli grigi invece causa danni vanno “eliminati” perché decenni fa c’erano, forse anche millenni fa, invece un secolo fa erano solo in America. Se scomparissero dall’Italia sarebbe meglio, però anche gli scoiattoli rossi sono “invasori” di altri paesi e là dovrebbero scomparire? L’uomo fa parte della natura stessa o meno? Per gli stessi uomini che si spostano possono valere gli stessi discorsi delle specie alloctone o non valgono le stesse considerazioni fatte per gli altri “animali”?
      Anche prima dell’uomo c’erano estinzioni e gli scontri tra specie in competizione, però quelle erano naturali e quindi positivi? Io ho molti dubbi, ma leggendo quello che scrivi il vero alieno mi sembra l’uomo che sbaglia sempre anche se fa qualcosa involontariamente (questo senza voler cadere nell’eccesso di dire che l’uomo fa sempre bene, però mi sembra che in questo settore ultimamente sia poco chiaro cosa è bene e male). Tutto sembra semplice, però poi accadono i paradossi che durante l’epidemie alcune specie animali si sono salvate essendo in cattività. A presto

    • Fabio Spina

      Scusa volevo anche aggiungere che “l’eliminazione” non avviene solo quando c’è la mano dell’uomo, come sta accadendo ad esempio per Cervi e caprioli esempio http://www.clinicaveterinaria.org/public/permalink.php?topic=3875
      In questo caso l’uomo sbaglia ad andare contro quello che accadrebbe naturalmente? Eppure è naturalmente che si stanno creando danni all’ecosistema con la crescita della popolazione che per nutrirsi fa danni sulla vegetazione e colture. Meglio più animali o piante?

  7. Paolo da Genova

    Fra quanti hanno commentato finora l’articolo, penso di essere l’unico ad aver passeggiato nei Parchi di Nervi e a conoscere i suoi “famigerati” scoiattoli grigi per averli visti e pure nutriti. Premesso questo, parlando da “uomo della strada”, vorrei aggiungere che:
    – 1.900.000 euro per catturare 30 scoiattoli equivale a più di 63.000 euro a scoiattolo, il che è una follia che solo un Comune (che non spende soldi suoi ma dei cittadini) può pensare di fare, nessun privato lo farebbe mai;
    – conosco un amico cacciatore che sarebbe lieto di cacciare 30 scoiattoli, senza pretendere compenso alcuno, solo per il gusto della caccia;
    – conosco un’amica animalista che sarebbe lieta di catturare e far sterilizzare 30 scoiattoli, senza pretendere compenso alcuno, solo per il gusto di saperli vivi e liberi;
    – io stesso mi offrirei per soli 63.000 euro di catturare 30 scoiattoli (ne prendo 30 al prezzo di 1), poiché gli soiattoli di Nervi vengono quasi a mangiarti in mano e prenderli non mi sembra una cosa difficile;
    – ho sempre trovato molto divertente nutrire gli scoiattoli di Nervi ma sinceramente ho visto sempre e solo scoiattoli grigi, mai rossi, perciò, se eliminano i grigi, eliminano tutti gli scoiattoli, che poi sono la principale attrazione dei Parchi, soprattutto per i bambini.

    • max pagano

      si parla di 300, non 30; non si tratta solo di prenderli, ma di catturarli, portarli in strutture veterinarie, anestetizzarli, sterilizzarli, e rilasciarli (circa 270 esemplari) successivamente in altre strutture (zoo, bioparchi etc)…. di certo la spesa è ingente, non sono in grado di sapere né valutare se la somma di cui si parla sia sproporzionata o no….. di sicuro di questi tempi le priorità delle istituzioni dovrebbero essere altre…

      per inciso:
      …”ho sempre trovato molto divertente nutrire gli scoiattoli di Nervi ma sinceramente ho visto sempre e solo scoiattoli grigi, mai rossi,…”

      se fosse così sarebbe un buon motivo per procedere con il progetto, ma penso che in realtà tu ne abbia visti di entrambe le specie, è facile confonderli, specie per gli indivudui giovani….

      “..penso di essere l’unico ad averli… pure nutriti….”
      pur se umanamente comprensibile (chi sa resistere alla tenerezza delle guanciotte paffute e pellicciose), questo è il tipo di comportamenti che mai dovrebbero essere compiuti; abituare animali selvatici (come anche le volpi dietro casa di tanti) a nutrirsi e aspettarsi cibo dall’uomo non fa bene a nessuno, ed altera profondamente le abitudini e le attitudini delle specie selvatiche…

      PS: senza polemica: sono ben felice che il tuo amico cacciatore non possa dare sfogo a questa sua “passione sportiva”….

    • Paolo da Genova

      Può darsi che io abbia confuso scoiattoli grigi e rossi, ma comunque non sono il solo, perché c’è chi dice che nei Parchi di Nervi gli scoiattoli rossi (che pare siano meno adattabili dei grigi) non ci siano proprio, causa mancanza dei semi che di solito mangiano (gli alberi sono per lo più palme), e questo effettivamente corrisponde a quello che ho sempre visto.
      Riguardo al nutrire gli animali selvatici (ad esempio volpi e caprioli), sono d’accordo che non andrebbe fatto, ma faccio presente che gli scoiattoli di Nervi sono praticamente animali domestici (almeno quanto i criceti, solo che non vivono in gabbia), molto amati dai bambini e non solo.

  8. Mauro

    A prescindere dalla dannosità della specie (è stato inserita nell’Elenco delle 100 specie aliene più dannose del mondo perchè ha il brutto vizio di scortecciare le piante)non capisco perchè, visto che la popolazione di scoiattolo grigio a Nervi,(e in Liguria) è stata introdotta nel 1966, si sia aspettato così a lungo per intervenire. Magari non sarebbero serviti i gas! In quanto alla “naturale” evoluzione e supremazia di un specie sull’altra, secondo me, in questo caso, non può essere considerata tale, proprio perchè milioni di anni fa mancava la mano dell’uomo.
    Comunque sia per un programma simile di soppressione effettuato dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS)presso il Parco di Racconigi (CN),lo stesso ente è stato “bloccato” dalla Procura di Saluzzo (CN) e condannato in primo grado.
    Cordiali saluti

    • Maurizio Rovati

      Ma lo scoiattolo grigio, in america, non scorteccia? Così tanto per sapere…

    • max pagano

      a quanto pare no…..
      le ragioni del diverso comportamento non sono del tutto chiare (Dagnall et al. 1998);
      le caratteristiche delle compagini forestali e dei singoli alberi
      possono influenzare l’entità del danno (Kenward e Parish 1986, Dagnall
      et al. 1998).
      Kenward e Parish (1986), ad esempio, hanno trovato una
      correlazione tra i danni da decorticazione, lo spessore del floema e il volume di linfa nella pianta;
      Kenward (1989) ha suggerito che la minor vulnerabilità allo scortecciamento da parte dello Scoiattolo grigio dei boschi di latifoglie nord-americani sia legata a un minore spessore dello strato floematico degli alberi….

      PS: da WIKIPEDIA:
      Il floema, detto anche tessuto cribroso o libro, è il tessuto di conduzione della linfa elaborata, la soluzione zuccherina che viene traslocata da un’area di produzione, come ad esempio la foglia matura, ad una regione di utilizzo che richiede gli zuccheri per la propria crescita (radici, semi, frutti)…

    • Maurizio Rovati

      Suona come una risposta di adattamento delle piante… ah, l’evolution…

  9. max pagano

    la questione è comunque piuttosto complessa;
    non entro nel merito della cifra di soldi che l’operazione dovrebbe costare (per la verità, sono almeno 10 anni che si parla di avviare questo progetto – non solo in Liguria, anche in Piemonte – ma poi regolarmente non se ne fa niente….);
    I dati relativi alla consistenza dei nuclei fondatori dai quali si sono originate le popolazioni di Torino, Genova Nervi e Trecate rispettivamente 4, 5 e 6 individui rilasciati) confermano che la dinamica di popolazione dello Scoiattolo grigio consente l’insediamento della specie a partire da pochissimi individui. È quindi evidente che i programmi di eradicazione debbono prevedere la cattura dell’intera popolazione presente in natura, e, in aree forestali continue, per evitare il rischio che alcuni individui possano sfuggire alla rimozione, bisogna mettere in campo uno straordinario sforzo di cattura.
    Inoltre, la segnalazione dello Scoiattolo grigio anche in zone attigue e adiacenti a parchi e giardini privati recintati, implica la necessità
    di autorizzazione all’accesso alle proprietà per gli operatori.
    Per altro, come riportato nei QUADERNI DELLA NATURA dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, interventi come questo descritto, condotti su aree limitate, e senza che la causa primaria del problema sia
    contrastata, non possono che avere effetto temporaneo, quindi fondamentalmente inutile su scala di tempo pluriennale….

    comunque, per quel che riguarda le implicazioni ecologiche, ci sono e non sono nemmeno di poco conto;
    intanto, il mantenimento e la conservazione di popolazioni e specie autoctone dovrebbe essere sempre un obiettivo perseguito, quando la loro scomparsa o declino non avviente con tempi e per cause naturali, ma per comportamenti disdicevoli (e mi trattengo…) di chi usa e “consuma” animali alla stregua di giocattoli per passare il tempo;

    comunque, la fisiologia e i comportamenti predatori e di ricerca del cibo delle due specie sono piuttosto diverse:
    intanto, il “grigio” è più grosso (quasi il doppio in termini di peso corporeo), più aggressivo, e ha una capacità migliore di procacciarsi nutrimento (semi) in quanto di norma tende a muoversi al suolo, a differenza del “rosso” che vive prevalentemente sui rami degli alberi.
    Sembra che il Grigio sia portatore di un virus, della famiglia Parapoxvirus, al quale è in grado di sopravvivere, al contrario del nostrano Rosso; in Gran Bretagna è stato evidenziato il ruolo chiave dello Scoiattolo grigio nell’epidemiologia del Parapoxvirus; la specie funge da reservoir e presenta alta resistenza al virus (Gurnell 1987). Infezioni da Parapoxvirus sono state segnalate in molte aree della Gran Bretagna e nella maggior parte dei casi sono risultate fatali agli individui di Scoiattolo comune contagiati.
    Per questo il Parapoxvirus è considerato un fattore significativo nel declino delle popolazioni di Scoiattolo comune (Sainsbury et al. 1997). I dati relativi alla Gran Bretagna suggeriscono un ruolo del virus nei fenomeni di competizione tra lo Scoiattolo grigio e lo Scoiattolo comune che stanno mettendo in serio pericolo la sopravvivenza di quest’ultimo (Sainsbury et al. 1997).
    Ma i danni peggiori, derivanti dalla diffusione del Grigio, sembrano essere sulle fitocenosi, in particolare per lo scortecciamento dei fusti.
    La rimozione della corteccia da parte degli scoiattoli favorisce l’attacco di insetti e lo sviluppo di infezioni fungine sugli alberi. Nel caso la corteccia venga rimossa lungo tutta la circonferenza del tronco e vicino alla parte apicale, si può verificare la morte e il distacco dell’apice vegetativo; se la decorticazione ad anello è effettuata più in basso nel tronco si può arrivare alla morte della pianta.
    A differenza di quanto rilevato in Gran Bretagna, lo Scoiattolo grigio non
    produce danni consistenti nei luoghi di origine in Nordamerica. Anche in questo caso le ragioni del diverso comportamento non sono del tutto chiare;
    In Italia sono riportati danni da decorticazione a carico di pioppeti e su
    coltivazioni di cereali (Currado et al. 1987, Currado 1993). Non esistono
    al momento stime dei danni ai pioppeti che lo Scoiattolo grigio potrebbe
    causare, anche se ricerche svolte in Piemonte hanno evidenziato come
    l’impatto della specie potrebbe riguardare il 30% della produzione;

    …..
    infine, sembra che comunque gli esemplari che saranno soppressi con la CO2 siano “solo” una trentina, quelli che hanno “sconfinato” e si sono spostati nelle aree al di fuori del Parco…

    • Fabio Spina

      Caro max, quello che dici è tutto giusto, il nodo logico per me poco chiaro rimane quando è ritenuto lecito per l’uomo eliminare un animale e quando no. Quale è la linea di confine? Per un vegano può essere lecito per salvaguardare le specie indigene mentre non lo è per nutrirsi? Ciao

    • max pagano

      ho gli stessi tuoi dubbi, caro Fabio… non so risponderti….

  10. La cosa è un po’ più complicata: l’operazione è resa nei fatti obbligatoria dall’Unione Europea che ha avviato l’equivalente di una procedura di infrazione nei confronti del nostro paese. Se non rispettata, ci toccherebbe pagare una multa che, molto probabilmente, sarebbe ben più salata di due milioni di euro. Lo scoiattolo rosso non è tipico solo della Liguria, ma del nostro paese e di altre zone europee. La Convenzione di Berna prevede operazioni finalizzate alla protezione dei biotopi locali e in questo contesto ricade l’operazione sterminio (che credo sia già stato effettuato in altre zone del paese). So di altre iniziative simili che in passato hanno anche riguardato specie vegetali “invasive”.

    Con queste premesse, non c’è molto da eccepire sull’operazione (figuriamoci, per cambiare le direttive europee sarebbero necessari tempi biblici, mentre non sono nemmeno capaci di agire tempestivamente contro la crisi) e francamente lascerei perdere le dichiarazioni della signora Della Bianca, che hanno il tono della crociata.

    Sarebbe più interessante capire quanto è “naturale” il controllo delle specie indigene, che in milioni di anni prima dell’arrivo dell’uomo si sono evolute, sviluppate ed estinte, e per quale motivo non dovrebbe essere considerato “naturale” il successo di una specie a spese dell’altra. Preservare una specie “storica” mi sembra ricada più nella preservazione delle cose in una prospettiva umana (cosa su cui non ho niente da ridire, posto che le cose vengano chiamate con il proprio nome).

    • Fabio Spina

      Concordo sulle perplessità che mostri, dopo tanti anni di descrizione dell’evoluzionismo e della selezione naturale invece si scopre che tavolta l’innaturale è positivo. Ma la particolarità mi sembra il “gasamento con la CO2”, non credo ci siano molti casi. E’ un tipo di “dolce morte”?Non mi sembra.Ciao.

    • Pierpaolo

      “….quale motivo non dovrebbe essere considerato “naturale” il successo di una specie a spese dell’altra.” Il motivo è che lo scoiattolo grigio è originario del nord America, quindi di un altro continente; il fatto è che qui non dovrebbe esere arrivato mai, così come altre specie e parassiti. Di questo dobiamo ringraziare i governanti che occupandosi solo dei loro interessi e profitti hanno fatto danni biologici irreparabili, e come è loro natura provano a porre rimedio perpetrando stragi su animali incolpevoli, al danno rimedio cn altro danno, veri geni del male.

    • Fabio Spina

      Scusami le provocazioni. Quando una specie si stabilisce in una nuova zona si dice “naturalizzazione” invece te diresti “innaturalizzazione”. A me non piace ma la selezione naturale essendo qualcosa di selvaggio ma la natura credo segua quella legge, inoltre con questi scoiattoli i governanti e uomini della finanza (che fanno molti altri danni peggiori) mi pare c’entrino poco: in Italia furono portati “a scopo amatoriale” nel 1947 da Casimiro Simonis di Vallario mentre in Inghilterra, dove hanno fatto “maggiori danni”, si risale al 1876. In passato, nel 1997, sono già state tentate delle decimazioni, ma la LAV e Legambiente Piemonte sembra che denunciarono gli operatori che l’effettuarono http://ecoitaly.net/sva/reati_INFS.htm (WWF e Legambiente nazionale credo fossero d’accordo).
      Quella che a me pare una contraddizione sono le Istituzioni internazionali (es UE e WWF) per cui sugli animali non si può fare sperimentazione mentre è permessa la loro decimazione per tutelare le specie indigene (Trovi una serie di convenzioni ad esempio citate su http://ecoitaly.net/sva/Sciurus_vulgaris.htm ). L’argomento è complesso, ma non credo che il rispetto della natura corrisponda a “fotografare” la situazione attuale e pensare che sia innaturale ogni cambiamento. Ciao

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