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Suv e temporali, il mondo è più caldo.

la prossima volta che un temporale estivo vi rovina la giornata di ferie, non prendetevela con Giove Pluvio, ma piuttosto con la vostra auto. E dopo il temporale, se invece di una serata più fresca l’afa vi accoppa, sarà proprio il caso di buttare via le chiavi del Suv e tornare a casa in bibicletta.

Queste, a spanne, le riflessioni di una domenica pomeriggio di maggio moderatamente afosa causa scirocco, con il Suv spento e senza ombra di temporali in giro. Riflessioni suscitate dalla lettura di un nuovo paper uscito sul GRL:

Potential aerosol indirect effects on atmospheric circulation and radiative forcing through deep convection – Fan et al., 2012.

Si parla di quello che normalmente si definisce effetto indiretto degli aerosol, ovvero del potenziale di accrescimento della nucleazione operato dal particolato solido di origine antropica – in una parola inquinamento atmosferico, quello che di norma si misura in Pm(n). Secondo gli autori di questo paper, la presenza di particelle inquinanti in alta concentrazione condurrebbe a convezione profonda più intensa e, conseguentemente, a copertura nuvolosa cirriforme (quella che si forma al top delle nubi temporalesche per contatto con la Tropopausa) più estesa, tanto da persistere più a lungo e accrescere il feedback positivo, cioè riscaldante, della nube, specialmente nelle ore serali.

Dati misurati del tutto assenti, risultati essenzialmente basati su modelli di simulazione con passo sufficientemente piccolo da poter provare a risolvere il comportamento delle nubi, diversamente da quanto accade per la maggior parte dei modelli meteorologici e per tutti quelli climatici nei quali la convezione è sempre ‘parametrizzata’, cioè impostata a priori, perché avviene ad una scala spaziale ben più piccola del loro passo di griglia, nonché perché la fisica delle nubi è ancora uno degli amnbiti meno conosciuti delle dinamiche atmosferiche.

E da queste simulazioni, pare che il feedback negativo, cioè raffreddante, generalmente accresciuto dalla maggiore ‘possanza’ della nube temporalesca, sia in valore assoluto inferiore all’effetto riscaldante (chi l’avrebbe mai detto?), anche se gli autori sottolineano che tutto questo è riferito al singolo evento temporalesco ed al singolo giorno in cui avviene, mentre quali possano essere gli effetti nel lungo periodo è questione tutta da definire. Il tutto, inoltre, varrebbe solo per la convezione di tipo termico, quella tipicamente estiva, perché per la convezione con contributo dinamico, tipica invece delle situazioni frontali, la ventilazione che accompagna l’evento sarebbe in grado di azzerare il contributo degli aerosol ai ‘muscoli’ delle nubi.

Ad ogni modo, dato che l’effetto sarebbe genericamente riscaldante, mi chiedo come questo discorso possa combinarsi con quello di un altro paper di recente pubblicazione e recente nostra duplice discussione (qui e qui), nel quale si accenna alla progressiva diminuzione del particolato in sospensione nei paesi ad elevato sviluppo sociale e tecnologico negli ultimi decenni. Stando ai risultati ottenuti da questi autori dovremmo aver assistito a temporali meno intensi e ad un progressivo raffreddamento delle serate post-temporale estivo. Chissà se è vero.

Ragionando ancora sul feedback positivo ipotizzato in questo paper, mi chiedo anche in che contesto possa essere collocato un effetto riscaldante che non avrebbe niente a che fare con la CO2 e sul quale, che scaldi o meno, che porti più temporali o meno, saremmo felicissimi di vedere sforzi globali paragonabili a quelli che si vorrebbero fare per l’anidride carbonica, che nel più deleterio dei suoi effetti, fa crescere meglio le piante.

Chissà se troveremo questi ragionamenti nei futuri conteggi dei feedback sul bilancio radiativo? Temo ci vorrà comunque parecchio tempo, perché gli autori terminano il loro abstract con una frase sibillina ma molto efficace in termini di presa mediatica e lasciapassare per la pubblicazione:

[error]

[..] Il forcing radiativo positivo sulla convezione profonda potrebbe cancellare il forcing negativo delle nubi basse di una quantità sconosciuta.

[/error]

L’importante è che sia più caldo, il resto si vedrà.

NB: 

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Published inAttualitàClimatologiaMeteorologia

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