Che sia la volta buona? Difficile a dirsi. Certo è che il paper di cui abbiamo avuto notizia ieri da Science Daily promette bene.
Regional atmospheric circulation shifts induced by a grand solar minimum – Nature Geoscience, 2012
Naturalmente per leggerlo occorre la pecunia, per cui vi rimando al testo esplicativo di SD, che adesso riassumiamo.
Si tratta di una ricostruzione delle dinamiche del clima durante quella che definiscono l’età del ferro pre-romana, circa 2800 anni fa. Partendo da sedimenti lacustri di un sito in Germania, hanno estrapolato dati sul Berillio 18Be (un proxy per l’attività solare) e sulla ventilazione. Secondo la loro analisi, dal momento che gli effetti in termini di variazioni climatiche sono ampi rispetto all’entità del forcing solare, i feedback positivi, ovvero capaci di spiegare il peso di questo stesso forcing, sono da ricercare nelle variazioni della circolazione atmosferica.
Un aspetto interessante di questo approccio, oltre all’ovvio favore per analisi climatiche che preferiscano fidarsi del passato più che avventurarsi nel futuro, è la risoluzione temporale delle variazioni che hanno misurato. Si tratta infatti di modifiche molto significative occorse nel breve volgere di qualche decade, una risposta quindi immediata del sistema alle oscillazioni dell’attività solare. Ma intriga ancora di più il legame che essi stabiliscono tra la circolazione stratosferica, sensibile alle variazioni di spettro dell’attività solare, e i moti atmosferici dello strato inferiore.
Un cambiamento che avrebbe persistito per circa 200 anni, cessando proprio in concomitanza con l’inversione di tendenza dell’attività solare.
Insomma, un paper da leggere.
In effetti fra 800 e 500 a.C. si assistette alla maggior avanzata glaciale olocenica prima della Piccola Era Glaciale (PEG) e per inciso tale evento ebbe effetti enormi sulla storia europea.
Ad esempio i celti Boi intorno all’800 a.C. furono costretti a migrare dalla Scandinavia (loro territorio d’origine) alla Boemia (terra dei Boi) e di qui nel 5° secolo a calare in Italia insediandosi nella vicinanze di Felsina (oggi Bologna) mandando in crisi gli insediamenti e le bonifiche operate dagli Etruschi nel Nord italia.
E’ ovvio che riuscire a dimostrare che fu un grande minimo solare a produrre questa “PEG ante litteram” e che il feed-back positivo fu circolatorio aprirebbe enormi possibilità interpretative rispetto ad andamenti termici più recenti che sono oggi dai più attribuiti sic et simpliciter a fluttuazioni de livelli di CO2.
Ora leggerò l’articolo per approfondire le motivazioni addotte.
Ciao.
Luigi