Salta al contenuto

Super Luna e super bagno

Oggi la Luna sarà al Perigeo, cioè al punto più vicino alla Terra della sua orbita. Una super Luna, che apparirà il 14% più grande e il 30% più luminosa. Sarà quindi massimo anche l’effetto sulla marea.

Nell’ormai annosa diatriba sugli effetti negativi dell’innalzamento del livello dei mari, c’è qualcuno che sta interpretando questo evento, che si ripete 3/4 volte l’anno, come una prova generale di tragedia per gli abitanti degli atolli del Pacifico e con loro sicuramente i cittadini di Tuvalu, un lembo di terra il cui punto più alto è appena a 4,6mt sul livello del mare.

Si dice che possano diventare a breve i primi rifugiati climatici del Pianeta, giacché con un livello di difese così basso rispetto alle acque dell’oceano, anche un sollevamento di pochi millimetri all’anno potrebbe essere decisivo. Non stupisce quindi che proprio gli abitanti di quelle isole apparissero tra i più arrabbiati durante i summit climatici degli ultimi anni.

Ricercando piuttosto rozzamente tra i dati resi disponibili dalla Colorado University, ho trovato un tool interattivo che permette di visualizzare i dati relativi al livello del mare a partire dal 1990 su una griglia di 1°x1°. Sempre molto rozzamente ho reperito le coordinate del box dove si trova Tuvalu (179E, -8S). Il grafico è qui sotto, mentre i dati sono qui.

Almeno per gli ultimi vent’anni, nonostante ci sia delle bibliografia che dice il contrario, non sembra ci siano state variazioni significative in questi dati. Certo, il mare è salito, ma a guardare questo grafico si potrebbe dire che se non hanno avuto bisogno di rifugiarsi vent’anni fa, non è chiaro perché dovrebbero farlo oggi. A meno che non sia magari intervenuto nel frattempo qualche altro fattore parimenti pericoloso ma non riferibile al trend del livello del mare come ad esempio il prelievo di sedimenti dalle coste.

Né pare che possano diventare dei rifugiati domani, quando la super Luna sarà passata. Secondo quanto troviamo sul sito della NOAA la differenza in termini di marea tra una Luna piena ‘normale’ e quella di una super Luna è mediamente di 5-6cm. Il massimo dell’effetto pare sia in Alaska, con una ventina di centimetri, che però si sommano a escursioni di 9-10 metri. L’escursione della marea a Tuvalu pare si aggiri intorno ai due metri, perciò, che si tratti del minimo oppure del massimo, non sembra che la super Luna possa avere effetti particolari, né che possa servire da prova generale del disastro. Ancora una volta a meno che non arrivi un cataclisma atmosferico, tipo ciclone tropicale o similari, la cui potenziale minaccia in termini di allagamento però temo abbia poco a che vedere con quei pochi centimetri di escursione, tenuto conto ad esempio del fatto che da un anno all’altro, a causa delle oscillazioni dell’ENSO, il livello del mare può variare di 20-30cm e i cicloni non stanno molto attenti al segno dell’ENSO. A giudicare dalle previsioni del tempo emesse proprio da Tuvalu direi che si possa stare tranquilli:

[info]

Outlook for the next 3 days:

Saturday

– Mostly fine. Easterly winds 5 to 10 knots with variable wind at times. Seas slight.

Sunday:

– Mostly fine. Easterly winds 5 to 10 knots with variable wind at times. Seas slight.

Monday:

– Mostly fine. Easterly winds 10 to 15 knots. Seas moderate.

Tidal Prediction:

Low tide – 09.41 pm tonight at 1.1m
High tide – 03.55 am early tomorrow morning at 3.1m
Next low tide – 10.14 am tomorrow morning at 1.1m
Next high tide – 04.20 pm tomorrow evening at 2.9m

[/info]

Chissà se dopo la super Luna i media che hanno parlato di prova generale del disastro diranno che si sono sbagliati e che è andato tutto bene…

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

6 Comments

  1. max pagano

    la differenza di “quota” della superficie marina nelle varie parti del pianeta non è certo cosa di oggi (l’adriatico ha mediamente una superficie a quota più “alta” del tirreno, ad es)
    probabilmente, oltre a fattori endogeni della diversa distribuzione di “masse” sotto la crosta terrestre, la rotazione del pianeta è sicuramente un fattore influente, così come lo sono i venti prevalenti, tipo gli Alisei nella fascia intertropicale, e la conformazione dei fondali oceanici…….

  2. donato

    Alle ipotesi avanzate da Luigi Mariani vorrei aggiungerne una io. Il livello (medio) del mare coincide con il geoide, ovvero la superficie equipotenziale del nostro pianeta. Una diversa distribuzione delle masse all’interno della Terra potrebbe determinare innalzamenti e abbassamenti del livello medio del mare (la quantità d’acqua non varia, ma varia la sua “disposizione” come dice G. Botteri). Questa diversa disposizione delle masse dovrebbe essere rilevabile dai satelliti dedicati ai rilievi geodetici del nostro pianeta. Tali rilievi, inoltre, determinano con sempre maggior precisione la forma della Terra e, quindi, l’effettiva disposizione delle masse del pianeta. Questo potrebbe spiegare anche le variazioni del livello medio del mare: una maggiore precisione delle misure attuali rispetto a quelle del passato. L’idea mi affascina. Dedicherò un po’ di tempo a cercare di capire se ha una qualche fondatezza o è frutto della mia fantasia. 🙂
    Ciao, Donato.

  3. Luigi Mariani

    Caro Guido, grazie per averci segnalato il sito della Colorado University: i dati che riporta sono davvero interessanti, come interessante è anche la carta del trend nel 19ennio 1993-2012 (http://sealevel.colorado.edu/content/map-sea-level-trends). Il periodo è un pò troppo breve per esprimere giudizi sulla significatività del trend e tuttavia si coglie ad esempio:
    1. la presenza di estese aree in cui il livello marino presenta un trend in diminuzione (es: Pacifico orientale, vaste zone dell’Atlantico settentrionale)
    2. la presenza di aree ben delimitate a Nord dell’Australia in cui il trend è invece fortemente positivo.
    Sarebbe a questo punto interessante capire cosa determina una tale variabilità.
    Forse le correnti marine che provocano fenomeni di convergenza o divergenza simili a quelli che si verificano in atmosfera?
    Qui ci vorrebbe un oceanografo…
    Luigi

    Admin
    Commento corretto Luigi.

    • Guido Botteri

      Farei bene a non intervenire in un argomento che richiede una preparazione specifica maggiore della mia, ma io sono un coraggioso ed un impulsivo, spero mi scuserete.
      La tua osservazione, Luigi, mi ha fatto venire un’idea, che vorrei sottoporti.
      L’Australia sta a sinistra (ovest) del Pacifico, il Pacifico orientale sta a destra (appunto est). Sembrerebbe quasi che più che parlare di un innalzamento o abbassamento del livello del mare nel suo complesso (cioè considerando l’intero oceano) stessimo parlando di una disposizione obliqua della stessa quantità d’acqua. Cioè la quantità d’acqua sarebbe essenzialmente la stessa, ma (immaginando la superficie del mare piatta, cosa che non è essendo la Terra rotonda… ci vuole un po’ di immaginazione per capire quello che sto dicendo, mi scuso) si sarebbe disposta su un “piano” (in realtà una curva tonda) leggermente inclinato, per qualche causa che non conosciamo.
      Non so se sono riuscito a rendere l’idea, non sono al meglio e me ne scuso.

    • Guido Botteri

      ps
      in fondo la cartografia normalmente rende piatto ciò che è curvo 🙂

  4. Maurizio Rovati

    A voler essere pignoli ci sarebbe anche la superluna nuova…

    La superluna è la luna piena al perigeo. Nella fase di luna piena la luna si trova sempre dalla parte opposta al sole, sorge al tramonto e tramonta all’alba. E’ noto che questo allineamento sole-terra-luna causa un massimo di marea.
    In prima approssimazione, cioè trascurando gli altri moti orbitali del nostro satellite, sappiamo che la luna raggiunge il perigeo ad ogni orbita che compie, ne consegue che un certo ampliamento della marea si ripete a ogni rivoluzione lunare, in fasi di illuminazione differenti, anche se mancando l’allineamento col sole la sua entità sarà inferiore al massimo.

    Comunque, dopo circa sei mesi, tale allineamento si ripeterà, ma con la luna in fase nuova e in questo ordine: sole-luna-terra. Anche in questo caso l’effetto di marea viene massimizzato dall’allineamento.

    Qui, evidentemente, entra in gioco l’effetto mediatico.

    Infatti la luna nuova (che non si vede affatto) gioca contro la risonanza mediatica che si vorrebbe ottenere.

    Il tutto sembra funzionare così:

    1-Si sa che la luna piena e al perielio provocherà un massimo di marea.

    2-Lo si propaganda in associazione con la previsione di catastrofe da livello oceanico in aumento per causa antropica.

    3-Il cittadino ogni volta che alzerà gli occhi e vedrà la luna piena ricorderà il messaggio propagandato, magari propagandolo a sua volta.

    4-Probabilmente succederà ancora per qualche tempo ogni volta che vede la luna.

    5-Usare per la propaganda la fase di luna nuova al perigeo vanificherebbe il rinforzo ottenuto dal feedback psicologico indotto dalla possibilità di osservare la luna. E infatti, della superluna-nuova, probabilmente nessuno ne ha mai parlato nè se ne parlerà mai…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »