Dacci oggi il nostro flagello quotidiano. E la nostra dose di ideologia mascherata da cruccio ambientale. Dopo la derisione, calmorosamente ritornanta al mittente perché il clima cambierà pure, ma non certo nella direzione indicata (sperata?) da quelli bravi; dopo la lotta senza quartiere degli attacchi ad hominem e delle accuse di collusione coi soliti onnipresenti ‘poteri forti’; dopo la diagnosi di dissonanza cognitiva, dopo tutto questo inflitto a tutti quanti si sono sognati di non ‘bere’ la cicuta dell’ipotesi AGW, arriva finalmente l’atteso lancio della maschera.
A questo link su WUWT trovate un’intervista ad una famosa e influente attivista ambientale che pare si stia cimentando nella stesura di un libro sul Cambiamento Climatico. Tutto bello, tutto vero, peccato che il suo discorso intriso di luoghi comuni e buonismo appunto da bancarella del libro, non abbia un accidente a che vedere con il core del problema: l’uomo e il clima.
Con un paio di click potete tradurre velocemente tutto il pezzo su google translate, personalmente mi limito a riproporvi il cardine del suo discorso:
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Se si ha una visione del mondo egualitaria e comunitaria, e si tende verso un sistema di condivisione delle risorse e disponibilità per i meno favoriti, allora si crede nel cambiamento climatico. Mentre più forte è la propensione per un sistema a struttura gerarchica o individuale, tanto maggiori sono le probabilità sono che si neghi il cambiamento climatico e più forte sarà il vostro negazionismo.
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Chiaro no? Qualunque sia la vostra propensione climatica o sociale, ma a quanto pare sono la stessa cosa, sarà sufficiente cambiarla per poter finalmente decidere che tempo fa. Tutti contenti, tranne quelli che fanno le previsioni del tempo, chiaramente non più necessarie.
[…] scorso (questo paper è stato pubblicato a maggio ma probabilmente circolava anche prima) abbiamo commentato un’intervista a Naomi Klein, famosa attivista ambientale. Soltanto ora però, leggendo il […]
Ivar Giaever, Nobel per la Fisica parlava di religione come Prof. Richard Lindzen, Ordinario di Meteorologia presso il Massachusetts Institute of Technology dichiara in un suo chiaro articolo:
“Il riscaldamento globale è la religione dei nostri tempi”
http://www.seeninside.net/energia/fen05a_c.html
“Se si ha una visione del mondo egualitaria e comunitaria, e si tende verso un sistema di condivisione delle risorse e disponibilità per i meno favoriti, allora si crede nel cambiamento climatico.”
Allora è vero: il cambiamento climatico è il prodotto di un’ideologia, è una religione!! 🙂
La cosa potrebbe anche farmi comodo perché convalida una serie di tesi che anche il sottoscritto, qualche volta ha sostenuto. Debbo riconoscere, però, che è una cosa di un riduttivismo scandaloso. Non si può ridurre un problema sociale, economico e scientifico a questo!
Ciao, Donato.
Beh, color che tutto sanno semplificano a beneficio del popolo bue.
ssp
Ma la temperatura, a che partito politico si è iscritta ? 🙂