Questa Domenica ricorre il 42mo anniversario della Giornata della Terra. Ancora una volta, possiamo aspettarci su tutte le frequenze il solito inno alle più stantie idee del veteroecologismo, dove il futuro è dipinto da lagnosi piagnoni comunque a tinte fosche, a meno che naturalmente non ci sia un “pentimento verde” generalizzato e non torniamo tutti allo stile di vita di prima dei Neandertal.
Tutto ciò è un peccato. Perché questo è davvero un pianeta meraviglioso e pieno di meraviglie, ricco di praterie e boschi e tramonti e paesaggi marini e canyon e panorami montani e creature di ogni forma e dimensione.
Dovremmo festeggiare tutti. Dovremmo festeggiare i tanti progressi fatti dal 1970 ad oggi, il miglioramento della qualità dell’aria e dell’acqua, il ritorno dall’orlo dell’estinzione di un gran numero di specie. Proprio questi sono i giorni della ricomparsa dell’Albatro Codacorta alle isole Hawaii. Sono anche i giorni in cui scopriamo che il Gruppo Intergovernativo di esperti sul Cambiamento Climatico, spesso fonte di allarmi senza fine, ci dice che non è al momento possibile stabilire se il clima sia diventato davvero più estremo.
Saremo invece tempestati dagli annunci di cui si nutre l’ambientalismo nichilista che ci tormenta, interessato non tanto a godersi la bellezza della natura e a stupirsene, quanto a combattere l’umanità, la sua prosperità e la sua abbondanza. E ciò nonostante siano appunto la natura dell’umanità, e le sue capacità di prosperare e di creare cose nuove, ad aver permesso e permettere una convivenza sempre migliore e il mettere riparo agli scempi dei secoli passati.
Basta allora con l’ambientalismo che tortura scienza e buon senso per creare spavento. Basta con il vetusto allarmismo e depressogeno.
Ricordiamoci, noi siamo anche la Terra e la Terra è anche noi. Non esiste alcuna “scelta” fra noi e la Terra. Questa pianeta che la retorica descrive “fragile” è invece patria di tsunami, terremoti, vulcani, uragani e venti. È la patria anche di noi umanità, figli della stessa Terra come ogni forma di vita, anche noi quindi Forza della Natura, noi che sappiamo adattarci, convivere, sopravvivere a ciò con cui dobbiamo convivere.
Il 22 Aprile è la Giornata della Terra. È anche la Nostra Giornata. Da festeggiare.
Una volta c’erano il minculpop, i sabati fascisti, i partigiani della pace,….
Oggi abbiamo le marce della Pace, le giornate della Terra, i patrimoni dell’umanità, le giornate della mamma, della donna, della nonna, del papà,….
A Milano hanno perfino trasformato in festa civica quell’enorme rottura di c…. che sono le “domeniche a piedi” (che per inciso non servono a nulla, tantomeno ad abbattere l’iquinamento) e così, felici e contenti, dovremmo tutti correre a festeggiare una città che fa sempre più schifo… e non per colpa della politica ma per lo scarso senso civico dei suoi cittadini.
A quando il ministero dell’amore di Orwelliana memoria?
Chi ci salva dalle alluvioni di retorica che queste ricorrenze portano inevitabilmente con sè?
Scusa lo sfogo Maurizio ma più invecchio e più mi scopro radicalmente infastidito da questa inarrestabile valanga di fesserie, che per inciso nessuno più denuncia.
Avverto solo un enorme bisogno di silenzio.
Luigi