In Giappone uno tra gli eventi più amati e seguiti è la fioritura dei ciliegi, in occasione della quale tutta la popolazione fa festa. La ricorrenza è nota da decenni però, da alcuni anni, visto che le fioriture anticipavano rispetto al “giorno medio” del trentennio precedente, sui quotidiani italiani i ciliegi giapponesi sono divenuti lo strumento per dimostrare scientificamente il riscaldamento globale del pianeta a causa delle emissioni umane. La natura però è spesso imprevedibile anche per chi fa previsioni per i prossimi 100 anni. Nel 2011 (anno del famoso terremoto) e quest’anno la fioritura è tornata alla “normalità” o addirittura in leggero ritardo. Gli stessi quotidiani, anziché utilizzare la stessa logica per “gridare” all’imminente glaciazione, hanno in gran parte quasi ignorato la notizia.
Vediamo in dettaglio cosa è successo negli anni passati.
“Giappone: gia’ sbocciati primi ciliegi. Con un anticipo record a causa dell’effetto serra” (Ansa), questo era il tipo di titolo della notizia diffusa su gran parte dei principali mass-media. Ad esempio rileggiamo il comunicato del 26 marzo 2009, mettendo in neretto le parti relative all’analisi dell’andamento climatico:
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”Celebrata ogni anno da milioni di giapponesi come l’inizio della primavera, la fioritura dei ciliegi anticipa ogni anno il suo arrivo a causa dei cambiamenti climatici, un fenomeno che preoccupa gli amanti del “sakura”, ovvero la stagione di questi poetici alberi in fiore, e mette in imbarazzo i meteorologi. A Tokyo si è aperta ufficialmente il 21 marzo, con cinque giorni di anticipo sulla data prevista dagli esperti e una settimana prima della media tenuta negli ultimi trent’anni. Non è più un fatto casuale, garantisce l’agenzia di meteorologia del Giappone (Jma). I primi fiori compaiono solitamente nella seconda metà del mese di marzo nelle isole meridionali dell’arcipelago, prima di schiudersi un po’ alla volta in quelle centrali di Honshu e infine ai confini settentrionali del paese. Ma secondo i dati forniti dall’agenzia, la cosiddetta “linea di fioritura” dei ciliegi (“sakura zensen”) del primo aprile, che quarant’anni fa si mostrava nel sud dell’isola di Honshu, da allora è risalita 200 chilometri più a nord. Un cambiamento “causato dal riscaldamento climatico e dall’urbanizzazione”, ha stimato Takashi Yoshida, responsabile del clima alla Jma. La temperatura in città è più elevata che nelle zone rurali, a causa delle attività umane (auto, riscaldamenti, climatizzatore) e per l’assenza di spazi verdi in cambio di materiali che assorbono i raggi solari, come l’asfalto o le vetrate delle case. Allarmato per il destino dei ciliegi anche Nobuyuki Asada, membro dell’Associazione dei ciliegi del Giappone, dato che l’instabilità climatica influenza la stagione delle piogge nel mese di giugno. “Le temperature e le piogge cambiano e non sono sicuro che fra 50 o 100 anni ci saranno ancora ciliegie”. La fioritura dei ciliegi giapponesi, di solito tra fine marzo e inizio aprile, è un simbolo molto forte nel paese. I segni dei cambiamenti di stagione nella natura giocano un ruolo centrale nelle tradizioni nipponiche, come la caduta delle foglie e la semina del riso, ma i ciliegi stanno maggiormente a cuore ai giapponesi. Ogni anno, la tradizione vuole che ci si ritrovi in famiglia, tra amici o colleghi di lavoro sotto i ciliegi in fiore per fare dei pic nic o delle bevute e “guardare i fiori” (“hanami”) nei parchi delle grandi città. E ogni anno i meteorologi sono chiamati a predire nel modo più esatto possibile la fioritura nelle diverse regioni del Giappone, un’impresa diventata sempre più difficile. (fonte Afp)”
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Nel 2010 sulla fioritura dei ciliegi su CM fu pubblicato “I Giardini di Marzo si vestono di nuovi colori. A che ora? Dove? Perché?” pertanto non è il caso di tornare sulle riflessioni che facemmo allora. Nel 2011 però la fioritura non anticipò come ormai era scontato a causa dell’AGW, ma avvenne il 28 marzo, e il nostro post venne aggiornato; la notizia non trovò grande diffusione.
E quest’anno la sorpresa! La fioritura è avvenuta il 6 aprile, però da questa osservazione nessuno giustamente ha dedotto informazione per l’andamento climatico, al massimo si nota che i ciliegi sono puntuali. Inoltre la notizia ha avuto una diffusione minima generalmente nella categoria turismo-cultura e non più scienza come negli anni precedenti.
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“Il Giappone si tinge di rosa per l’annuale fioritura dei ciliegi. Iniziata la “Sakura”, in migliaia per ammirare lo spettacolo. Puntuale e suggestiva come sempre è iniziata anche quest’anno, in Giappone, la “Sakura”, ovvero la fioritura dei ciliegi. Uno spettacolo mozzafiato, immense distese di petali rosa che richiamano ogni anno centinaia di turisti nei luoghi di fioritura per una tradizione millenaria da sempre molto sentita nel Paese nipponico tanto da essere considerata il simbolo della bellezza giapponese. Il periodo migliore per la cosiddetta Hanami, letteralmente la visita per ammirare lo spettacolo, va dall’inizio di aprile alla metà di maggio e ci sono posti, come il parco di Ueno, nella capitale Tokyo, dove la Sakura diventa un vero e proprio rituale, con i turisti che passano ore a passeggiare e fotografare i fiori consumando sushi e thé verde all’ombra dei ciliegi. Nel 2012 inoltre si celebra anche una ricorrenza particolare: sono trascorsi esattamente 100 anni, infatti, da quando il Giappone ha regalato agli Stati Uniti 3mila alberi di ciliegio piantati a Washington dove, da un secolo, si celebra una particolarissima Sakura a stelle e strisce (da qui).
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Al massimo il dettaglio si spinge a: “Il fenomeno naturale ha quest’anno avuto un ritardo di tre giorni a causa del freddo di febbraio, mentre nella capitale tutto e’ pronto per gli ‘hanami’, ‘l’osservazione dei fiori’ con tanto di pic nic, che andranno avanti per tutto il weekend: dal parco di Shinjuku Gyoen (visitato da almeno 400.000 persone in pochi giorni) a quello di Ueno, famoso per la varieta’ e l’effetto visivo suggestivo dei grandi ciliegi. Sempre la Jma ha spiegato che la fioritura ha avuto inizio nell’isola meridionale di Okinawa addirittura il 30 gennaio e, dopo Tokyo, dovrebbe ripetersi nella prima meta’ di aprile nelle citta’ di Kanazawa e Niigata, entrambe sulla costa centrale del mar del Giappone, e Sendai nel nordest del Giappone, fino a concludere il ciclo agli inizi di maggio, raggiungendo anche la citta’ di Sapporo, nell’isola piu’ settentrionale di Hokkaido” (qui).
Aver informato i lettori e telespettatori come quest’anno, cioè facendo riferimento al solo clima locale, dovrebbe essere il tipo d’informazione corretta. Purtroppo però questa non sembra essere applicata, guarda caso, proprio quando la notizia può essere utilizzata per confermare il riscaldamento globale con i metodi insegnati da Al Gore.
Beh, siamo fortunati, perchè la notizia della fioritura, fino ad avantieri occasione per urlare al riscaldamento globale, avrebbe potuto essere diramata, oggi, nei termini delle nuove direttive del Partito dell’allarme: il cambiamento climatico.
Già sappiamo che, per alcuni, può far più freddo perchè stiamo riscaldando, tramite co2, il pianeta.
Certamente poteva starci che i ciliegi sono fioriti più tardi per il freddo causato… dal riscaldamento.
Un altro mondo è possibile: anche in peggio, però.
Francesco Marangi
Non ci avevo pensato, però è vero. Sia quando anticipa che quando ritarda si tratta di eventi estremi per i quali singolarmente non si può dir nulla ma una volta messi insieme si potrebbe dimostrare scientificamente che sono dovuti al Cambiamento Climatico prodotto dall’uomo. Grazie dell’osservazione.