Lavori verdi, tutti ne parlano, molti forniscono numeri, altri li invocano. Ci siamo mai chiesti concretamente cosa siano i Green Jobs? Per capirlo, oggi, ci rechiamo negli Stati Uniti, l’economia più potente e avanzata del mondo. Negli USA sono stati conteggiati 3,5 milioni di posti di lavoro verdi, i famigerati Green Jobs e questa è una notizia di pochi giorni fa. Probabilmente il dato ha suscitato più scalpore oltre oceano che in Europa ma, potete scommetterci, a breve argomenti simili spunteranno come funghi anche qui da noi.
Cai Steger, analista presso l’NRDC (Natural Resources Defense Council) ha dichiarato pomposamente che:
These green jobs are very real and important to our rebuilding economy. It isn’t just about keeping kids safe or the environment clean, it’s about jobs … it’s about rebuilding our economy
In italiano: “Questi lavori verdi sono assolutamente reali e fondamentali per la ricostruzione della nostra economia. Non si tratta solo della salute dei bambini o dell’inquinamento ambientale, si tratta di lavori, si tratta di ricostruire la nostra economia”.
Davvero altisonante come discorso e in tutta sincerità, potrebbe pure essere condivisibile il concetto espresso. Semmai sono i mezzi con cui tutto questo viene perpetrato ad essere assolutamente opinabili. E per dar forza alle proprie tesi, ecco che vengono snoccialati dati incredibili: ben 3,5 milioni di lavori verdi (il 2,4% dell’intera forza lavoro americana). Quando siano stati creati questi posti di lavoro non è dato saperlo. Quello che invece si sa, è che l’amministrazione Obama sostiene che sul totale di 3,5 milioni di posti di lavoro verdi, ad essere stati creati dal nulla sono circa 220 mila, a fronte di uno stimolo economico complessivo pari a 80 miliardi di dollari. Per inciso, Obama punta a 5 milioni di posti verdi.
Il tema è stato affrontato più volte su CM (se usate il campo di ricerca, troverete i vecchi post). Chi ha scritto prima di me aveva già sollevato un problema che sarebbe diventato, prima o poi, dirimente. Cosa si intende per Green Jobs?
Facciamo un esperimento, prima di proseguire nella lettura dell’articolo, soffermatevi qualche secondo e datevi una risposta, una definizione e poi confrontatela con quella fornita dal Bureau of Labour Statistics americano.
Attenzione, questa è la definizione ufficiale1 , per lavori verdi si intende:
- Lavori in aziende che producono beni o forniscono servizi che salvaguardano l’ambiente o preservano le risorse naturali;
- Lavori tramite i quali i dipendenti rendono i processi produttivi della propria azienda più sostenibili per l’ambiente.
Innanzitutto un disclaimer da parte dell’ente:
The planned BLS surveys may identify and count some jobs twice
Ovvero il sondaggio potrebbe identificare (e quindi conteggiare) due volte lo stesso lavoro.
Detto questo nella prima categoria vengono ulteriormente identificati gruppi di prodotti e servizi, ovvero il vostro lavoro è conteggiato tra i green jobs se lavorate in una azienda che produce o fornisce i seguenti prodotti o servizi.
- Energia da fonti rinnovabili;
- Prodotti o servizi che aumento l’efficienza energetica (indipendentemente dal settore di applicazione);
- Prodotti o servizi che riducono o rimuovono l’inquinamento e i gas serra, o che riciclano. Attenzione, perchè questo è un punto interessante e controverso. In questa voce rientrano le centrali nucleari, in quanto producono energia elettrica senza produzione di gas serra ma non essendo una fonte rinnovabile, viene catalogata in una sua voce specifica;
- Conservazione delle risorse naturali. Anche questa è una voce importante, perchè l’agricoltura biologica e la conservazione delle foreste ricadono qui dentro;
- Prodotti o servizi che aumentano l’adesione, l’educazione, la formazione e la consapevolezza del pubblico ai problemi ambientali.
Un bell’elenco, non c’è che dire. Ma attenzione, ci sono ancora i lavori verdi del secondo gruppo, quello per cui siete verdi se contribuite a rendere più verde la vostra azienda. E quindi sarete conteggiati come Green Jobs se nella vostra azienda:
- Vi occupate di gestire / manutenere fonti di energia alternativa utilizzate direttamente dentro l’azienda;
- Utilizzate tecnologia o pratiche volte all’efficientamento energetico dell’azienda per cui lavorate;
- Utilizzate tecnologia o pratiche volte alla riduzione dell’inquinamento e dei gas serra prodotti dalla vostra azienda;
- Utilizzate tecnologia o pratiche all’interno della vostra azienda che preservino le risorse naturali.
Come avrete ben capito, la prima definizione riguarda gli output di una azienda, la seconda definizione invece copre i processi adottati internamente all’azienda. Siamo certi che con il passare del tempo tale definizione verrà affinata, tuttavia in questo momento lascia sicuramente posto a diverse interpretazioni e paradossi. Per esempio, secondo la prima definizione se lavorate in una centrale nucleare siete dei lavoratori verdi. Se invece lavorate in una fabbrica di biciclette, no. Anche se chi acquisterà biciclette non emetterà gas serra per circolare. E ancora attenzione. Se lavorate in una fabbrica alimentata da pannelli fotovoltaici e che produce auto elettriche, il vosto posto di lavoro potrebbe essere conteggiato due volte, perchè ricade in entrambe le definizioni viste in apertura.
Un bel pasticcio insomma. Con questo articolo non si vuole dimostrare nulla, si vuole invece fornire qualche strumento per guardare d’ora in poi con più senso critico i dati che ci vengono forniti sui lavori verdi. I numeri che vengono forniti, quindi, solo per una minima parte sono costituiti da nuovi lavori creati dagli immensi sussidi forniti alla Green Economy. La maggior parte di questi lavori verdi, invece, è costituita da lavori già esistenti che però ricadono in questa nuova tipologia.
Un’ultima curiosità. Se siete dei broker finanziari e un giorno vi dovesse capitare di scambiare sul mercato dei certificati di emissione di CO2, ebbene, sappiate che sarete inclusi nella categoria dei Green Jobs.
Scusate se mi permetto di postare un link, forse non è coerente ma sempre di (ex) green jobs stiamo parlando:
http://www.linkiesta.it/pannelli-solari-germania
Purtroppo (o per fortuna?) altri 2000 green jobs sono spariti con la Q-Cells, dopo Solon, Solar Millenium e Solarhybrid. Questo accade in Germania, nella tanto adorata Germania per le sue politiche green… spero che a parecchi passi la germanofilia e l’adorazione del modello tedesco, per loro a prescindere sempre perfetto per qualsiasi settore: economia, fiscalità, politica, energia, smaltimento rifiuti…).
Spero che per una volta l’emulazione del modello tedesco avvenga per intero, con un bel taglio agli incentivi anche in Italia.
Già qualcosa è stato fatto con il decreto firmato ieri (V conto energia).
Cordiali Saluti
“Prodotti o servizi che aumento l’efficienza energetica (indipendentemente dal settore di applicazione);”
Il normale lavoro di ottimizzazione della performance del software ricade in questa definizione. Se il software è più performante, a parità di servizio erogato diminuisce il tempo (oppure, manipolando diverse variabili, a parità di tempo diminuisce la potenza di calcolo richiesta e quindi il consumo). Praticamente qualsiasi attività di progettazione del software da sempre prevede l’ottimizzazione della performance per la riduzione dei costi. Mi chiedo dunque se hanno conteggiato anche questa attività.
Ricapitolando:
– per recarmi al lavoro uso la macchina quindi produco CO2 e perciò il mio lavoro non è verde, se invece usassi la bicicletta sarebbe verde in quanto utilizzerei tecnologia o pratiche volte alla riduzione dell’inquinamento e dei gas serra prodotti dalla mia azienda;
– se sul posto di lavoro uso il riscaldamento tradizionale il mio lavoro non sarà verde, se, però, spengo il riscaldamento e mi muoio di freddo utilizzerei pratiche all’interno della mia azienda che preservino le risorse naturali e, quindi, il mio lavoro sarebbe verde.
Io, però, sempre lo stesso lavoro faccio: verde o nero a seconda dei punti di vista.
L’aforisma di Trilussa sulla statistica è sempre attuale, non c’è che dire! 🙂
Ciao, Donato.