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Classifichissime

Bene, siamo ben dentro il mese di marzo, cominciato, tra le altre cose, con un discreto calduccio. Tempo di compilare qualche classifica. Lo facciamo di martedì perché il lunedì il nostro popolo di santi, poeti, navigatori, meteorologi e allenatori della nazionale di calcio si dedica giustamente alle classifiche calcistiche (che detto tra noi hanno regalato a chi scrive qualche soddisfazione…).

Naturalmente, la fonte è sempre la stessa. L’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR ha appena tirato le somme del mese di febbraio, azzardando un commento anche per l’intera (sebbene non ancora terminata) stagione invernale.

La notizia dell’anno è che a febbraio ha fatto freddo. Nonostante ciò, complice la scaldata finale figlia tra l’altro delle stesse cause, l’anomalia negativa delle temperature si è collocata solo al 33° posto tra i mesi di febbraio più rigidi da quando si fanno misurazioni. Era dal 1965 che non si registrava un’anomalia così. A ben vedere, però, ha fatto anche caldo. Lo scorso mese di febbraio è stato il 78° più caldo sempre da quando si fanno le misurazioni. La palma gelata spetta ancora al 1803, mentre la memoria più fresca rimanda al 1956, terzo classificato sulla ruota dell’inutile.

Sin qui le temperature. Ora le precipitazioni. Quella sotto è la mappa delle anomalie rispetto al trentennio di riferimento 1971-2000.

L’anomalia complessiva è positiva, cioè in totale è caduta più roba di quanta ne cade di solito. Ma, come spesso accade, la forte anomalia negativa da una parte è stata compensata da una fortissima anomalia positiva dall’altra. Nella fattispecie molto secco al nord, bagnato alcentro, fradicio al sud.

Prima considerazione. Anche il mese di febbraio – che per carità è un singolo mese, non significa nulla, è variabilità di brevissimo periodo bla bla bla – allontana il clima delle palme da casa nostra. Val la pena ricordare che le palme stanno a sud e che la tendenza in questo pazzo mondo che si scalda e in questo follle Mediterraneo che si deve scaldare ancora di più, dovrebbe essere quella di un aumento delle precipitazioni al nord e una diminuzione, quasi scomparsa al sud. Bontà sua, così non pare.

Seconda considerazione. Alcune regioni che non sono al sud, leggi Emilia Romagna, Marche, Entroterra toscano e Umbria, si sono beccate metri di neve. Eppure l’anomalia positiva è da  quelle parti inferiore a quella di Lazio e Abruzzo. Domanda: vuoi vedere che in assenza di pluviometri riscaldati è andata persa in termini di serie storiche una buona parte delle precipitazioni nevose? Oppure qualcuno ha fatto la solita confusione tra centimetri di neve e millimetri di pioggia?

 

Questa bellissima immagine l’abbiamo pubblicata anche noi. Dove diavolo è finita nel calcolo delle anomalie tutta la neve caduta?

Ora l’inverno. Per le temperature l’anomalia complessiva è negativa, cioè un po’ più freddo della norma. Dicembre tiepido, gennaio medio e febbraio, come detto, piuttosto freddo. Per le precipitazioni discorso inverso, una stagione appena un po’ secca, -10% rispetto alla norma stagionale. Le posizioni in classifica ve le risparmio.

Si dice che sia finito l’inverno meteorologico, affermazione questa che sinceramente faccio sempre fatica a comprendere. Ad ogni modo, prendiamo atto del fatto che anche all’ISAC sono convinti che dopo questa (già finita) pausa più calda, anche marzo sarà in anomalia termica negativa, proprio come abbiamo detto una settimana fa con il nostro Outlook e, guarda un po’, proprio come pare debba essere l’evoluzione dei flussi atmoferici per il medio periodo.

Per finire, diamo un’occhiata in quota. Dal sito di Roy Spencer, l’aggiornamento delle temperature medie globali prese dai sensori satellitari. Ancora in anomalia negativa.

La polinomiale è solo un gioco, naturalmente, e non vi deve essere associata alcuna capacità predittiva, mi raccomando.

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Published inAttualitàClimatologia

4 Comments

  1. Claudio

    Gli aggiornamenti ISAC-CNR vengono presi dal sito GSOD (così si legge http://www.isac.cnr.it/~climstor/climate_news.html), ovvero si tratta, per l’Italia, dei dati dell’aeronautica militare più ENAV. Forse Guido Guidi ci potrebbe dire qualche cosa sulla qualità di questi dati che, mi pare di capire, non lo convincono pienamente. Sono o non sono riscaldati i vostri pluviometri?

  2. fabio t.

    La mancata correlazione fra la carta pluviometrica e i dati reali è scandalosa!

    • Fabio, io ho espresso una perplessità, non ho gridato allo scandalo.
      gg

    • Fabio Spina

      Per esempio ad Urbino c’è stata un’anomalia un po’ inferiore di Roma, lì sono caduti in pochi giorni “secondo le rilevazioni apportate a fine evento, lo spessore del manto nevoso avrebbe superato la soglia dei 326 cm in pieno centro, un dato mai registrato fino ad ora nell’affascinante città marchigiana” http://www.meteoweb.eu/2012/02/le-marche-sono-completamente-sommerse-dalla-neve-con-accumuli-di-oltre-i-5-metri-sulle-aree-montuose-record-storico-ad-urbino/119408/ Si vede che normalmente nevica/piove tra i 217 e 260 cm/mm in Febbraio. In Emilia, sulla Romagna, nelle Marche, ed in parte anche in Abruzzo ed in Molise, si sono avute nevicate davvero abbondanti che hanno lasciato accumuli sorprendenti, anche di oltre i 3-4 metri. Dall’anomalia rapprersentata si vede che anche in queste zone di solito mediamente nevica molto. Sorprendentemente le anomalie maggiori sono dove ha piovuto e non nevicato. I dati sono dati ed a quelli ci si deve affidare, perché se le osservazioni non sono perfette, figuriamoci le previsioni.

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