Esattamente un mese fa abbiamo pubblicato un post nel quale si parlava di un Report dell’UNEP e di un paper uscito su Nature in cui si affronta il problema delle sostanze inquinanti con ciclo di vita breve, quali l’ozono troposferico e il black-carbon. In particolare si proponevano delle azioni che andrebbero nella direzione di mitigare l’impatto ambientale e climatico di questi inquinanti avendo al contempo degli immediati benefici in termini di salute pubblica.
Principio di precauzione sì, ma per guai veri – CM 21 gennaio 2012
Nel valutare questo approccio, abbiamo espresso dei dubbi circa la possibilità che si sviluppasse una volontà politica in grado di percorrere questo approccio. Evidentemente eravamo in errore, perché soltanto qualche giorno fa, gli Stati Uniti e altri cinque stati hanno raggiunto un accordo quadro per muoversi in questa direzione.
Il gruppo si è autonominato Climate and Clean Air Coalition. A questo link trovate le dichiarazioni del Segretario Di Stato Americano al momento di siglare l’accordo.
Al di là delle considerazioni alquanto dogmatiche circa la possibilità che questo approccio possa avere un impatto sul clima, in termini di salute pubblica il beneficio è assicurato, perciò, ben venga la coalizione, chissà che non si riesca una buona volta a fare qualcosa che vada veramente nella direzione della salvaguardia dell’ambiente, piuttosto che continuare a inseguire le molecole di CO2 con la rete per le farfalle.
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NB: dal blog di Judith Curry
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