Il pediluvio è rimandato. Forse non scongiurato ma senz’altro rimandato. Per la gioia di quanti abitano in zone costiere o hanno investito qualcosa in una casetta al mare, sembra che la sommersione non sia imminente.
Il livello dei mari, che, come le temperature, come il contenuto di calore sugli oceani, come il numero degli uragani (e come la nostra capacità di sopportazione), sarebbe dovuto crescere a dismisura e senza sosta alcuna, è fermo da otto anni. Come le temperature che lo sono da dieci e più, come il contenuto di calore degli oceani che lo è dal 2003, come gli uragani che non sono mai aumentati.
Quella sotto è la rappresentazione grafica degli ultimi dati Topex.
Questa invece è la stessa cosa cui è stato sottratto il segnale stagionale.
E questo infine è lo zoom sugli ultimi anni.
In cosa consiste il pediluvio rimandato? Beh, per esempio nel fatto che pare che il picco della variabilità annuale sia stato già superato, per cui, per almeno un annetto, sarà difficile che il mare possa salire più di ora. Così gli anni che allontanano la paventata (data quasi per certa da taluni) sommersione, saranno nove.
A proposito di pediluvi rimandati, vorrei raccontarvi un piccolo aneddoto capitato in questi giorni. Venerdì u.s. (se non ricordo male) alla radio (Rai, canale nazionale) viene strillata la solita notizia sconvolgente. Senza precedenti! Uno stato sovrano scompare per colpa del cambiamento climatico! Ovviamente attizzo le orecchie e mi pongo in ascolto. La giornalista, affranta, ci comunica che un piccolo stato sovrano ubicato su un atollo polinesiano è destinato a scomparire a causa dell’aumento del livello del mare. Il suo Presidente, dopo aver tentato invano di sensibilizzare l’opinione pubblica ed i governi mondiali, stanco di stare sempre con i piedi in ammollo, comunicava al mondo intero che il suo popolo, per evitare l’annientamento fisico, sarebbe emigrato in blocco sulle isole Fiji. I primi profughi climatici della storia, chiosava la giornalista. Io ho scosso la testa, le ho mandato qualche “complimento” e sono passato oltre. Oggi, mentre gironzolavo su WUWT in cerca di aggiornamenti sulla situazione solare, mi sono imbattuto nel seguente articolo
http://wattsupwiththat.com/2012/03/10/so-many-people-so-little-rain/#more-58768
L’articolo chiarisce in modo definitivo la vicenda. Lo stato sovrano in questione è quello di Kiribati con una popolazione di 100.000 abitanti circa che vivono su una serie di atolli che si “ergono” per circa 3 (tre) metri sul livello del mare. Il presidente Toga ha comunicato che lo Stato di Kiribati ha deciso di acquistare 6000 ettari di terreno sulle isole Fiji allo scopo di trasferirvi buona parte della popolazione non tanto a causa dell’innalzamento del livello del mare (che non vi è stato), ma a causa dell’aumento della popolazione e del prosciugamento delle falde idriche di acqua dolce dovuto alla scarsità di piogge ed all’incremento demografico (la popolazione, infatti, è quadruplicata dal 1940 ad oggi). Quante persone avranno sentito la notizia? Quanti l’hanno accettata in modo acritico confermandosi nelle loro granitiche certezze circa l’AGW ed i suoi effetti nefasti? Che cosa ha impedito alla giornalista italiana di verificare la fonte (The Associated Press) e “scoprire” che l’AGW aveva poco o nulla a che fare con la vicenda? Se, prima di sparare sentenze, prendessimo la bella abitudine di ragionare con calma, ne guadagnerebbe la serenità del dibattito e saremmo tutti più felici 🙂 . Mi rendo conto, però, che chiedo toppo alla vita.
Ciao, Donato.
Donato,
E’ una battaglia infinita. Ieri la testata Rai parlamento intervistava Antonello Provenzale (Isac CNR), il quale ha serenamente definito questo periodo climatico ‘Antropocene’. Naturalmente la domanda, giunta dopo una dotta spiegazione della non evoluzione del clima prima dell’intervento umano e’ stata: in che periodo siamo adesso? Mica l’avevano preparata no, e’ stata spontanea. Sembrava Rai Fiction.
gg
Ho seguito anch’io la trasmissione. Non saprei definirla, disinformazione o propaganda?
Mi spiace veramente per Galileo Galilei, se esiste un paradiso di sicuro da lassù sarà arrabbiato con Realacci che l’ha tirato in ballo senza sapere nulla dell’approccio scientifico Galileano. Lo dimostra il fatto che la giustificazione principale per mettere a tacere quelli che lui stesso ha definito “negazionisti”, è stata quella che la maggior parte del mondo scientifico è allineata alla tesi AGW.
Quindi non conta il fatto che ci siano evidenze scientifiche, ma quello che conta è la maggioranza dei consensi, l’esatto contrario della scuola Galileana.
Lasciamo perdere, far parlare di scienza dei politici per di più con delle tare ideologiche fa solo male alla divulgazione scientifica.
Altra perla quella delle stalle della Casa Reale Inglese! Lo vada a chiedere con Costa quante aziende zootecniche ci sono in Italia con impianti a biogas, senza nemmeno avere i milioni di sterline di Buckingham Palace!
saluti
A proposito di mare…
Quando si dice che il diavolo ci mette la coda!
Ciao, Donato.
Se è per errori di impagnianzione ve ne è sfuggito uno bello grosso…
Prima del pediluvio hanno ricostruito le torri gemelle!!!
Nota: le due figure mi sembrano identiche. Un errore d’impaginazione o sono io che vedo male?
Grazie! Penso proprio sia un errore di impaginazione, provvediamo quanto prima.
Grazie della segnalazione. Ora l’immagine è quella giusta.
gg
Di nulla, solo che, già che passo per cavilloso, vorrei togliere ogni dubbio segnalando che a differenza di quanto scritto nell’articolo, mi pare che la seconda figura sia quella a cui non è stato sottratto il segnale stagionale: per essere detrendato del segnale stagionale, il grafico fa troppi alti e bassi (per i miei gusti) :-). E in ogni caso c’è scritto anche al’interno del grafico, nella legendina bianca, che è la prima quella col segnale rimosso. Perdonatemi, in genere non bado ai refusi, ma se i grafici sono invertiti si può generare confusione leggendo.
A meno che non abbia frainteso qualcosa.
Fixed.
Di questi giorni farei meglio ad appendere la tastiera (o me stesso) al chiodo. 😉
gg
Vado in vacanza a Ravello, a 365 metri sul mare (è facile ricordarlo, un metro per ogni giorno dell’anno… come siamo precisi, a Ravello !).
Ci sono speranze che per andare al mare non debba prendere l’autobus (perché l’auto sulla costiera è da dimenticare) ?
Ho letto da qualche parte che la stima della quantità d’acqua contenuta nei ghiacci, se si sciogliesse tutta, farebbe aumentare il livello del mare qualcosa tra i 70 e gli 80 metri.
Non è una stima mia, se qualcuno ha dati diversi, lo scriva.
Dunque non ho alcuna speranza di risparmiarmi il viaggetto fino alla spiaggia ? No, eh ?
Che poi, anche volendosi sciogliere, il ghiaccio della Groenlandia ci metterebbe un bel po’ di tempo. Mica si squaglia in pochi anni ! Figuriamoci quello dell’Antartide, sempre supposto, e non concesso, che le temperature salgano sempre di più e indefinitamente.
Che il livello del mare sia soggetto a variazioni, questo non lo discuto. L’Inghilterra, qualche migliaio di anni fa, dice uno studio, era una penisola, perché il livello del mare era più basso.
Nel medioevo Pisa era una repubblica marinara, e il mare Adriatico prende il nome da una città, Adria, che ora sta a 4 metri sul livello del mare. Una dozzina di migliaia di anni fa il livello del mare era 120 metri più basso.
Qualcuno pensa che il mito del diluvio, presente in tutte le civiltà, derivi proprio dal recupero del livello del mare, che magari avrà avuto qualche momento catastrofico.
Si sa, la Natura è ingiusta e matrigna, e a qualcuno dà troppo, ad altri troppo poco.
La media sarà quel che sarà, ma son le anomalie che, a mio parere, dominano il mondo, con inondazioni qua, e siccità là. Facciamo la media ? Perderemmo la ragione dei danni immensi che subisce il pianeta (nel senso delle persone che ci vivono sopra) a causa di queste disparità ingiuste e socialmente irritanti. 🙂
Ma non possiamo denunciare la Natura al pubblico ludibrio, né arrestarla, nel senso di metterla in prigione, anche se sempre di più qualcuno si ritiene onnipotente e pensa di mitigare il clima con mezzi a mio parere inadeguati, come la CO2, quando ci son cause molto più efficaci che agiscono sul clima (lo so, questo è un parere personale, altri la pensano diversamente).
Facciamo il caso dei fiumi. Cosa succederebbe se li lasciassimo liberi ?, come vorrebbe una corrente ambientalista, senza argini, e senza dragarne i letti, non sia mai disturbassimo qualche uccelletto che costruisce casa (nido) in zona a rischio, ignorando le disposizioni comunali 🙂
Succederebbe che il fiume farebbe delle belle inondazioni, uccidendo molta gente. E’ questo che vogliamo ? So che qualche malthusiano lo auspicherebbe, ma io considero malthus un vero mostro sanguinario (scusate, è una antipatia viscerale che provo per quell’uomo), e vorrei invece che non ci fossero vittime, e quindi mi auguro che l’uomo intervenga sulla Natura, mettendo freni al suo comportamento selvaggio, in modo da mitigare le differenze che essa, lasciata sola, causerebbe.
L’acqua non si distribuisce in maniera uniforme, per natura, ma dà adito a grosse differenze, ma l’opera dell’uomo mitiga questi effetti, portando acqua dove manca o è poca, ed evitando che troppa acqua causi grossi danni (non sempre ci riesce, come la cronaca ci racconta, ma se si dragassero i fiumi e si curassero gli argini, e si tenesse una buona manutenzione degli acquedotti, e si facessero opere per evitare che l’acqua piovana scivoli via troppo presto, ci sarebbe una distribuzione dell’acqua senz’altro migliore di quella “naturale”).
Che dire della temperatura ?
Essa si distribuisce in maniera assai diversa, come sanno bene i Lapponi che hanno visitato il meraviglioso Egitto, nelle varie lande, con anomalie (contemporanee) positive e negative in vari posti del mondo.
Non sto facendo la morale alla Natura 🙂
Me ne guarderei bene, come non picchierei il mare, come fece Serse (300 frustate per aver affondato molte navi della sua flotta con una improvvida tempesta, non autorizzata dall’impero persiano!), quando fa il cattivo.
La Natura è la Natura, ed è ingiusta perché non distribuisce in maniera uguale i suoi doni, e le sue catastrofi.
Ma l’uomo con le sue opere può mitigarla, in parte.
Vedete come i Giapponesi sanno mitigare l’inclemente forza dei terremoti, per esempio.
Cosa voglio dire ?
Voglio dire che è profondamente sbagliata l’idea ambientalista che bisogni andare verso la Natura.
No, l’uomo può mitigarla e dominarla (in parte), ed è assurdo che non lo faccia.
L’uomo deve sapere cosa può aspettarsi dalla Natura, e che essa è mutevole assai.
Non ha alcun senso, a mio parere, parlare dunque di “cambiamenti climatici” attribuendone la colpa all’uomo. La Natura è cambio-climatista per eccellenza, e se mi permettete il bisticcio di parole, lo è “di natura”.
Per questo, abitare su un arcipelago dove l’altezza massima è un metro e mezzo (cito a memoria, potrei sbagliare), è come metter su casa sul letto di un fiume prosciugato, e poi accusare altri se il fiume in piena distrugge la casa.
Cosa farà il livello dei mari ? Sarà colpa dell’uomo ?
Al momento abbiamo notizie rassicuranti sul livello dei mari, mentre la CO2 sta invece ancora aumentando.
Questo mi pare un indizio che non sia poi la CO2 a governare il livello dei mari, né l’opera dell’uomo.
Ma se un domani la Natura, come ha fatto salire il livello dei mari di 120 metri poche migliaia di anni fa, decidesse (dico per modo di dire, non credo che la Natura abbia un cervello, sentimenti, e che operi “decisioni” nel senso umano del termine) di far salire il livello dei mari di, diciamo 5 o 6 metri, sommergendo l’aeroporto delle Maldive appena costruito… non credo che questo sarebbe conseguenza dell’opera dell’uomo, o della CO2, che, tra i tanti attori che influenzano il nostro clima, mi pare uno dei più blandi.
Secondo me.