Guerra dell’acqua. Guerra del grano. Guerra dell’energia. Tre esempi, forse i più eclatanti, di quello che il disfacimento climatico dovrebbe proporci a meno che non si corra velocemente ai ripari.
Dal blog di Roger Pielke jr la segnalazione di uno studio interessante che credo meriti approfondimenti.
Projected change in African civil war by 2030 as a result to climate change
Nell’aggiungerlo alla coda di lettura (che sta diventando come quelle della Tangenziale di Roma), diamo un’occhiata a cosa scrive chi lo introduce:
“In generale, tuttavia, sembra il minimo dire che sin qui non ci sono molte prove che il cambiamento climatico sia un fattore causale nei conflitti”
Segue una altrettanto interessante raccomandazione per l’IPCC, che starebbe preparando un capitolo del 5AR espressamente dedicato all’argomento, perché si tenga conto della miglior ricerca peer reviewed generando un resoconto equilibrato.
Pielke ironizza che il solo fatto che sia necessario chiarirlo è di per se un chiarimento. Come dargli torto?
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