Anomalia attiva della Tropopausa dinamica. Cinquemilatrecentoquaranta metri geopotenziale in approfondimento e quaranta gradi sotto zero alla media troposfera. Ramo del Getto Polare diretto verso sud che raggiunge 100kt appena a ridosso delle Alpi di nord-ovest. Pressione al suolo precipitata da 1024 a 1008hPa in mezza giornata aiutata dall’effetto di sottovento.
Questo l’identikit dell’impulso da nord est che il bordo orientale del promontorio atlantico ha ‘accompagnato’ a casa nostra. Praticamente una Polar Low nel Mediterraneo. Non meraviglia che stia nevicando praticamente ovunque. Né che succeda in febbraio, naturalmente.
Dopodiché, dal momento che questa depressione non ha un posto dove andare, dovremo sorbircela fino a che non avrà esaurito la sua energia. Dopo la fase apicale, attesa tra stanotte e domani, i fenomeni diminuiranno gradualmente di intensità e diffusione ma ci vorrà qualche giorno.
Potremo dichiarare chiusa questa fase così difficile? Solo in parte. L’Atlantico infatti continua a pompare energia verso le alte latitudini, il promontorio si svilupperà di nuovo verso nord, ma questa volta ci risparmierà il collasso verso est. Sicché l’aria dovrà percorrere ‘soltanto’ tutta la strada che separa il Mediterrano dal Circolo Polare Artico. Dritta verso sud a ridosso delle Alpi. E così, dalla metà della prossima settimana, se al nord prevarrà il Phoen e sulla fascia torenica la tramontana, per le regioni adriatiche sarà di nuovo un tempaccio. Non così brutto come quello attuale ma certamente ancora molto freddo.
Nel frattempo, in stratosfera si prepara un altro displacement del Vortice Polare, con la formazione di due lobi non completamente separati che però porteranno comunque l’aria fredda fuori dal suo territorio. Sviluppi per un inverno che non finirà presto.
Gentile Tenente Colonnello Guidi, in merito a questa intensa fase di freddo continentale che ha colpito gran parte dell’Europa rimbalzano da diverse ‘sorgenti mediatiche’ cadenze trentennali per questo tipo di irruzioni(anche se nel 1996 il burian ci fece visita) ma forse ci siamo dimenticati troppo in fretta che siamo in un microciclo climatico che dal 2008/2009 stà attanagliando l’europa con una serie di inverni freddi e nevosi. Non si può dimenticare in questo contesto il grande freddo e la neve tra metà novembre 2009 ed inizio gennaio 2010 quando gran parte della mittle europa (italia compresa) finirono sotto tormente di neve e temperature polari, stesso discorso per le avvezioni artiche di dicembre 2010…forse per questo inverno 2011/2012 la natura ha solo scelto di posticipare gli eventi ma anche questo inverno ha confermato il trend verso una fase di gelo e neve. Le chiedo se anche lei è dell’idea che siamo entrati in un nuovo micro-ciclo climatico con effetti di gelo e neve che ritroveremo anche nelle prossime annate. La saluto cordialmente
Salvatore,
se si conferma, come credo, l’inverisone di tendenza nei pattern emisferici, quello che dici è probabile. Circa gli effetti è tutta da vedere.
gg
la saluto con grande stima,mi sembrato di capire che questo displacement aprira una nuova fase fredda ma dopo il venti? e pensa che un eventuale nuova irruzione possa avere componente artica, o ancora aria continentale? sei un grande.
Salvo, il flusso sarà artico, non continentale. Circa il coinvolgemento del nostro territorio è tutta da vedere.
gg
Chiara e senza giri di parole. Una domanda da uno che guarda solo il suo “orticello”. Prevedi qualcosa di “nevoso” per la liguria in questa chiave di lettura che hai fatto?
Complimenti ancora
Pitta