Abbiamo iniziato due anni fa con l’Outlook. Obbiettivo: guardare dove i modelli meteorologici non arrivano, cioè fino e oltre i trenta giorni. In troposfera? No, più su, al piano di sopra.
Da oggi, dalla prima settimana del 2012, scendiamo di un piano, lo strato di cui una volta si diceva che avesse l’esclusiva degli eventi atmosferici. Faremo insieme una discussione settimanale sullo stato della troposfera. Sulla sua evoluzione e sulle sue dinamiche.
Piove? Nevica? Tira vento? Non lo so e non mi interessa, almeno non in questa sede. Qui si parla di geopotenziale, di anomalie della tropopausa dinamica, di folding, di temperatura potenziale, di vorticità, di forcing dinamici e orografici…insomma, in poche parole, di tutti gli ingredienti del tempo, senza parlare di tempo.
Cercheremo di approfondire il significato degli indici teleconnettivi, delle oscillazioni periodiche e a-periodiche degli elementi noti come l’ENSO, la MJO, l’AO, la NAO etc etc.
Non ho mai preso parte a forum di nessun genere, tanto meno quelli specificatamente dedicati alla meteorologia. Non ho intenzione di cominciare ora, ma risponderò (e risponderete se lo riterrete opportuno) a tutte le richieste di chiarimenti e/o approfondimenti. Tutto questo aggiornando la discussione una volta (circa) a settimana, anche perché non credo che il singolo argomento possa durare più di sette giorni.
Sicché, è ora di proporre l’argomento di discussione con cui apriamo questa rubrica.
Una stagione in cui ha prevalso la zonalità, con l’AO e la NAO che, salvo brevissime eccezioni, sono sempre state in territorio positivo. Con l’anticiclone delle Azzorre in anomalia positiva da mesi (e mi piace ammetterlo, su questo i modelli di previsione stagionale hanno fatto centro). Con il Getto Polare forte e teso lungo la latitudine.
Pochi, veramente pochi gli elementi di variazione da questo cliché stagionale. Uno di questi imminente, con la NAO che scende e l’AO che sulle previsioni NOAA non si capisce bene da che parte voglia andare. Ma sarà, almeno per ora, un fuoco fatuo. Aria Artica Marittima che scende lungo l’Europa centrale per effetto della spinta meridiana dell’anticiclone. L’effetto frenante delle Alpi centro-orientali e quello deviante delle Alpi Dinariche sono scontati, la porta di Carcassonne è chiusa e il Mediterraneo occidentale sarà ancora dominato dall’anticiclone e su quello centrale a parte qualche isolato effetto di sopravento, tutto finirà con tempo di levante (che o è bello o è birbante – scusate, m’è scappata). Dopodiché ancora zonale, in attesa che si concretizzi il forcing stratosferico di cui al nostro Outlook (che tra l’altro a breve aggiorneremo).
Questi i fatti. Si attendono suggerimenti.
Gentile Guido,anzitutto buon anno e complimenti per l’iniziativa;come hai giustamente detto,per adesso vari indici teleconnettivi non sono favorevoli ad irruzioni durature di aria fredda sulla nostra penisola.Ma nel caso che lo Stratwarming riuscisse a bloccare la corsa sfrenata del VP e,magari,riuscisse a spaccarlo in vari lobi,quante possibilita’ avremmo di vedere giungere una consistente colata gelida verso le nostre regioni?
Grazie e complimenti.
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Roberto,
quanti se! Comunque, il processo di erosione della compattezza del vortice è iniziato già da un paio di settimane. Questo potrebbe condurre ad un cambiamento del regime circolatorio nelle prossime settimane. Quale direzione poi dovessero prendere i flussi meridiani è materia appunto di questa rubrica, ma più avanti. 🙂
gg
Ciao Guido,
volevo sapere se ha notato negli ultimi anni una diminuzione di episodi di blocco anticiclonico delle Azzorre con evoluzione spiccatamente continentale (blocco a bicella e/o Scand+ ecc.ecc.) e se questa è da attribuire alla modifica delle grandi anomalie dell’Oceano Pacifico (Oscillazione Decadale negativa) e frequenti episodi di Nina (che magari sono stati assecondati sia dalla recente debole attività solare che dallo stato di questa oscillazione). Grazie per l’eventuale risposta.
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Fabio, sinceramente preferisco evitare l’approccio in cui certe cose si ‘notano’. Si dovrebbe fare uno studio appropriato e solo allora valutare se si possa parlare di anomalia, di quale segno e di quale entità.
Ciò detto, quel che dici è probabile nel contesto in cui fino a qualche anno fa hanno dominato i blocchi di origine africana. Ora sembra si stia tornando ad un tipo di pattern più ‘atlantico’, sia in termini di espansione latitudinale dell’anticiclone sia in termini di zonalità elevata. La PDO ha certamente virato e questo dovrebbe facilitare un ENSO più frequentemente positivo, cioè frequente Nina. Cosa c’entri il Sole in tutto questo mi pare un po’ difficile dirlo. 🙂
gg
Grazie Guido! Complimenti per quello che fate, questo sito rappresenta una vera e propria isola di sana informazione meteorologica e climatologica. Approfondirò meglio cosa ho notato, magari vedendo tra gli archivi dei diagrammi di blocking cercando di capire se effettivamente c’è stata una diminuzione degli episodi di blocco sui meridiani incriminati ;). Alla prossima.
Complimenti Guidi per l’ennesima interessantissima iniziativa. Il miglior blog in assoluto. Buona giornata