Beh, com’è andato il 2011? Avete avuto freddo o caldo? Presumo entrambe le cose. Strano però che in un mondo misurato a colpi di medie si debba ancora fare i conti con la realtà delle variazioni. E in tutti i sensi poi!
Capirei se almeno facesse sempre più caldo. Che so, se almeno le temperature medie superficiali rispettassero le previsioni. Che diavolo, tutta quella fatica, tutti quei summit, tutti quei soldi spesi e poi dobbiamo scoprire che il mondo va come gli pare, e se ne frega di noi e della CO2.
Vogliamo dare un’occhiata insieme a come vanno le cose?
Prendiamo il dataset del GISS/NASA e quello della HadCRUT dell’Hadley Centre.
Ma guarda, sono tutti e due sotto lo scenario di emissioni più ottimistico, quello per intenderci che avrebbe previsto una drastica riduzione delle emissioni a partire dall’anno 2000. Cosa che ovviamente non è accaduta.
Cosa vi fa venire in mente questo grafico?
Provo a suggerire:
- Quegli scenari non rappresentano la realtà attuale, figuriamoci quella futura;
- La CO2 non è il forcing più importante, anzi, per differenze di concentrazione quali quelle tra l’era pre-industriale e oggi non è proprio un forcing.
- Il disfacimento climatico è rimandato a data da destinarsi.
Non è un questionario, si possono scegliere anche tutte e tre le risposte.
Per Filippo:
Le temperature sono sempre andate su e giù. Non sono ancorate rigorosamente ad un valore di temperatura.
La questione, per me, non è se fa pià caldo o meno caldo, se i ghiacciai si sciolgono o non sciolgono,
ma
se tutto ciò sia governato dalla CO2
ovvero
se possiamo governare il clima agendo sulle emissioni di CO2, rovinando l’economia per mantenere le emissioni in valori da recessione, con le conseguenze che sappiamo, disoccupazione, fame, diritti sempre più fragili e in recessione (quando l’economia va male ne soffrono anche i diritti, di ogni genere, a cominciare da quelli sindacali, come è evidente osserbìvando conb animo obiettivo e sereno quello che sta “già” accadendo).
E’ qui la questione… agendo sulle emissioni di CO2, le temperature faranno quello che diciamo noi ? I ghiacciai aumenteranno ?
Ne dubito molto, o per lo meno dubito che la CO2 sia un componente del controllo del clima tale da garantircene il controllo.
Secondo me.
Scusate, ma non giriamoci intorno, il valore della sensibilità climatica “è” la questione centrale.
Dire che sia alta vuol dire che c’è un problema;
dire che è bassa vuol dire che non c’è un problema, o almeno non un “grave” problema.
Dire quindi che basterebbe abbassare il valore di quel parametro per dire che le previsioni di Hansen sarebbero giuste, è un controsenso. Perché vorrebbe dire che Hansen disconosca l’AGW, in sostanza.
Non si può dire che se Hansen avesse usati valori da scettico, allora le tesi serriste sarebbero quelle giuste…. ma stiamo scherzando ?
Secondo me.
Non sarebbero le tesi serriste ad essere giuste, bensì i grafici delle temperature previste ad essere “più realistici”. Il che non significa che la tesi è giusta ma che il modello genera risultati compatibili con la realtà.
Che è cosa diversa dalla realtà fisica, nella vita, però, mica possiamo ottenere tutto? 🙂
Ciao, Donato.
Errata corrige
La frase finale è un obbrobrio sintattico, frutto della fretta e della … tastiera. La riscrivo:
Che è cosa diversa dalla realtà fisica; nella vita, però, mica possiamo avere tutto!
Scusatemi.
Ciao, Donato.
Caro Donato,
non avendoti trovato su FB, ti faccio quyi gli auguri di Buon Anno, estendendoli a tutti i frequentatori di CM, serristi compresi.
Quanto al discorso su Hansen, in pratica mi stai dicendo che “se togliessimo il grosso errore che fa sulla sensibilità climatica – che è il nocciolo della questione climatica – quel che rimane può andare”… ma nessuno dice che Hansen sia un caprone, e non capisca nulla di clima ! Se l’hanno messo là ci sarà pure un motivo. Che ne capisca più di me,. non lo metto in dubbio. Però, finché introdurrà errori del genere, le sue previsioni falliranno inevitabilmente, almeno fin quando non li correggerà…
il ché vuol dire fin quando NON ABBANDONERA’ L’IPOTESI AGW.
Sono stato più chiaro, adesso, visto che forse non ci siamo capiti prima ?
Colgo l’occasione per rinnovarti la mia più grande stima, i tuoi interventi sono sempre tra i miei preferiti.
La mia impressione è che il sistema si sta autoregolando. Gli equilibri tra i vari fattori che regolano gli scambi energetici tra il Sole e la Terra sono stati modificati dalla variazione di uno (molto più probabilmente diversi) di essi con il conseguente aumento delle temperature superficiali. I meccanismi di autoregolazione si sono attivati e stanno riportando il nostro sistema verso un nuovo stato di equilibrio energetico. Il problema è che nessuno è andato a dire a questi meccanismi che Hansen aveva previsto che le temperature superficiali sarebbero aumentate (grave dimenticanza) 🙂 .
A parte gli scherzi se, come dice agrimensore g, si rifacessero i conti utilizzando una sensibilità climatica minore, probabilmente le previsioni sarebbero più aderenti alla realtà. Basterebbe avere l’umiltà di ammettere l’errore. Cosa che dovrebbe essere la norma in ambito scientifico (o mi sbaglio?). Ciò, però, ridurrebbe la CO2 a semplice comprimario e questo non stà bene.
Come si vede non ho potuto fare a meno di condividere i primi due suggerimenti di G. Guidi. Per chiudere suggerirei di spiegare il problema della sensibilità climatica se non a tutti i fattori che influenzano gli scambi energetici atmosferici almeno alla temperatura: in questo modo potrei evitare di condividere anche il terzo suggerimento dell’autore del post 🙂 .
Ciao, Donato.
PS: e comunque io ho avuto sempre e solo caldo. E tanto, anche.
Sì, e i ghiacciai alpini non si stanno ritirando.
Filippo, i ghiacciai alpini si stanno ritirando, ma allo stesso tempo le previsioni di Hansen non si sono verificate.
Su questo tema c’è un punto che secondo me va sottolineato. A volte mi è capitato di leggere che le previsioni di Hansen sarebbero state corrette (o almeno migliori) se avesse usato un migliore parametro della sensibilità (meno elevato). Se ne trae la conseguenza che “quindi il modello è confermato”. E invece non è così: debbono essere prodotte nuove previsioni, utilizzando il nuovo parametro, e successivamente confrontate con la realtà. Questo è il cuore del metodo scientifico che a volte mi pare i sostenitori dell’AGWT non rispettino.
Le previsioni di Hansen sono chiaramente fallite, anche perché, appunto, lo scenario più vicino a quel che è successo (ma anch’esso al di sopra della realtà) valeva nel caso che si fossero annullate le emissioni di CO2, quindi non può essere considerato una oprevisione valida. Non è successo così, le emissioni di CO2 sono aumentate e non diminuite, e quindi quello scenario andrebbe proprio cancellato dal grafico, o comunque, se riportato, va ben chiarito che si riferisce a qualcosa che non è successo (e infatti nell’articolo di Guido Guidi questo aspetto è segnalato).
Insomma, voglio dire: non ci sono scuse, Hansen ha sbagliato alla grande !
Vorrei che i ricercatori seri ne prendessero atto, perché sono stufo di leggere che “è peggio di quel che pensavamo”