Ne sentivamo il bisogno, davvero. Siamo minacciati da ogni sorta di pericolo mortale, naturale o autoinflitto, ma per una sorta di sadico intento ogni giorno ci viene propinato un nuovo allarme. Solitamente mortale. E solitamente legato al riscaldamento globale.
Così, quale miglior momento se non ora, durante la conferenza di Durban, per farci sapere che il terribile virus Hendra1 si è risvegliato, in Australia. Gli scienziati ormai sanno perfettamente che il virus viene trasmesso ai cavalli (e quindi all’uomo) tramite il morso di una specie di pipistrello. Cosa ha determinato, tuttavia, questo aumento di casi di contagio? Non lo sanno, tuttavia sospettano che questo outbreak sia legato alle piogge torrenziali che hanno interessato l’Australia settentrionale. E poichè si sospetta (anzi ne sono convinti) che le piogge torrenziali siano legati al riscaldamento globale, ormai la comunità scientifica lo da per assodato: il riscaldamento globale antropico sta causando un aumento dei contagi del letale virus Hendra. E la nuova catastrofe è servita.
La prova scientifica del legame? Eccola, ce la fornisce Linfa Wang2 del CSIRO3 (Commonwealth Scientific & Industrial Research Organization).
None of these virus outbreaks would have been identified 50 years ago
Ovvero, nessuna epidemia di questi virus (tra cui Hendram ndr) è mai stata individuata negli ultimi 50 anni. Insomma, l’equivalente climatico di “unprecedented”. Che brutto vizio, no?
Crediti
L’immagine del virus è gentilmente offerta da AJC1/Flickr.
Veramente il passo citato dice una cosa un po’ diversa: nessuna di queste epidemie AVREBBE POTUTO essere identificata 50 anni fa; probabilmente, perché il virus, semplicemente, non era ancora stato identificato, dato che è stato scoperto da poco più di 15 anni. O anche perché non c’erano laboratori biologici nell’Outback (ce ne saranno pochini anche oggi, penso).
Colpa mia, perchè non ho riportato l’intera frase, la citazione era seguita dalla seguente affermazione:
[because] climate change clearly amplifies other factors contributing to the increase in zoonotic outbreaks.
Quindi in effetti è più corretto dire che NON AVREBBE POTUTO, dal momento che ora c’è l’AGW. Condizionali a parte, il concetto rimane.
Grazie per la precisazione.
Ormai la temperatura è la causa di tutti i mali. Gli elefanti non corrono ? Colpa della temperatura, parola di Geo&Geo di qualche giorno fa. (scusate se non sono preciso ma la cosa l’ho sentita in un periodo di “silenzio internet”, mio malgrado, che rischia di continuare, a parte brevi incursioni, per qualche giorno ancora).
A parte il fatto che io sapevo che gli elefanti caricano, e non credo che lo facciano camminando… ma io sono solo un ingegnere ormai in rottamazione, soprattutto fisica. Loro invece sono scienziati e ricercatori. Lo sapranno bene che gli elefanti non corrono. Ma, da scettico ormai incallito, nonostante non mi dichiari professionista, ma solo occasionale dello scetticismo (pronto a rivedermi nel caso uscisse fuori una prova, una sola vera prova seria…ma sono anni che aspetto invano !) vorrei verificare questa affermazione “scientifica”.
Va bene, lasciamo perdere, perché non ho la possibilità di aprire e seguire una questione del genere, però, sentire dire che gli elefanti non corrono per colpa della temperatura mi fa venire l’orticaria ridens. Eh, sì, perché se fosse vero, allora dovrebbe essere vero anche il corollario che alle alte temperature non si può correre… ma dove vivono i ghepardi ? …al polo ? Non mi pare.
Ma alcuni secoli fa uno scienziato che ispira molti degli attuali scettici, un certo Galileo Galilei, non certo paragonabile agli scienziati di Geo&Geo, ma che qualcosina di scientifico la praticava, a modo suo, spiegò una cosa del genere in altro modo:
spiegò che la forza va col quadrato, e il peso col cubo, per cui non è cosa che possa destare particolare sorpresa se formiche e ragni possano portare pesi molte volte superiori al loro stesso peso. Nel caso degli elefanti, una loro pigrizia nel correre si spiegherebbe bene coll’oneroso rapporto forza/peso. Pensateci bene, anche tra gli uomini, generalmente, è più facile trovare agilità negli uomini piccoli che in quelli molto grandi (con le dovute eccezioni).
Ma dare la colpa al rapporto forza/peso non è di moda, ora l’obiettivo è demonizzare il caldo, in qualsiasi modo, anche dicendo cose che qualcuno come me potrebbe ritenere ridicole.
Intendiamoci, non è ridicolo che “anche” la temperatura invogli poco a correre, ma è ridicolo, a mio parere, voler presentare questa cosa come “la” causa, tacendo il rapporto forza/peso.
Ci vorrebbe una commissione di scienziati seri (scettici e non scettici) che indagasse sulle prove che hanno portato a questa e tante altre affermazioni, alcune paradossali, altre contraddittorie, come quelle che ho spesso citato dal sito della warmlist. Se ne facessi parte, vorrei proprio vedere da dove escono certe affermazioni. Ma temo che nessuno metterà mai su una Commissione del genere.
Secondo me.