Da corriere.it: La Cina punta forte sulle rinnovabili.
Valerio Rossi Albertini, professore di chimica fisica dei materiali innovativi e ricercatore del Cnr, racconta al corriere la sua esperienza al al summit di fine ottobre a Dalian, dal titolo Leading the green economy: returning to harmony with nature.
[blockquote]«Molte delle pale eoliche in giro per il mondo sono di fabbricazione cinese». Altro business fiorente è quello del fotovoltaico: «In rapido sviluppo, in primis, per invadere il mercato internazionale»[/blockquote]
Vi consiglio la lettura dell’articolo. E già che ci siete leggete anche quest’altro, un po’ più datato ma altrettanto ‘esplicativo’.
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C’è una sola cosa che il prof. Albertini dimentica (e che purtroppo non si può dire sulla pagina, essendo chiusi i commenti): la Cina ha 14 reattori nucleari, ne sta costruendo già altri 27, ed in previsione potrebbe arrivare a circa 100 unità in un futuro ormai prossimo (generalmente entro centrali da 3-4 reattori ciascuna). Il citato Chu, inoltre, da “ministro” dell’energia dell’amministrazione Obama, mette al primo posto il nucleare accanto alle fonti rinnovabili. Altrimenti, parliamo senza numeri.