Continuano a fluire grandi quantità di informazioni dal Berkeley Group. L’ultima arriva dal sito web, è un video che ho intercettato anche su corriere.it e, naturalmente, su youtube. Mi ha particolarmente colpito un commento proprio sul media più frequentato: ‘Our World is coming to a point of NO-return 🙁 ‘.
Cosa può aver gettato l’anonimo commentatore in questo stato di disperazione mista a rassegnazione? Ma è evidente, il mondo, il nostro amato e bistrattato mondo, negli ultimi frame del video è rosso come un peperone, dall’Alpe alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno e molto, molto oltre. Tanto che diventa rosso anche l’Antartide, del quale si sa che il trend delle temperature non è neanche lontanamente positivo. Tanto che l’Artico è ancor più rosso, nonostante si sappia che le uniche stime disponibili sono quelle del GISS della NASA che adotta una omogeneizzazione spaziale di 1200 km di lato.
Gli esperti del Berkeley Group avranno pure messo a punto delle tecniche di utilizzo dei dati più performanti, ma se idati non ci sono non si possono mica fabbricare.
Non legge il numerino in alto a destra l’anonimo commentatore, non si accorge che per metà del periodo in esame, metà nella quale pare sia arrivata la metà del riscaldamento, i dati arrivano a coprire il 60% delle terre emerse, che sono il 30% del totale.
Mi piace di più l’altro commento su youtube: hmm….
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