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Quando il nero diventa verde

Pochi giorni orsono, si è tenuto l’ormai famosissimo Earth Hour 2009. Per i pochi che non lo conoscessero, si tratta di un evento mediatico molto importante, della durata di un’ora durante la quale il mondo spegne le luci. Non ha senso stare a discutere sull’utilità della manifestazione, è infatti ovvio che il valore dello spegnimento contemporaneo dell’illuminazione urbana sia puramente simbolico. In un’intervista, l’attrice Cate Blanchett sostiene che si tratti solo dell’inizio. Molto bene: il risparmio, la salvaguardia, il rispetto per l’ambiente sono concetti “green” che piacciono a tutti, noi compresi. Ben vengano operazioni volte alla riduzione degli sprechi, e aggiungiamo: sarebbe ora! Nel nostro piccolo possiamo fare molto, l’abbiamo sempre sostenuto sia su queste pagine, sia attraverso l’associazione MTG Climate.

SYDNEY, AUSTRALIA - NOVEMBER 10:  Actress Cate...
Image by Getty Images via Daylife

Vero è che, un intervento del singolo, per quanto lodevole, porti più benefici al singolo stesso che alla comunità. Trattasi in questo caso di un cosiddetto processo top-down, e non viceversa. La rivoluzione può sì essere spinta dal basso, ma il cambiamento arriva dall’alto (purtroppo o per fortuna).

Questa domanda ce la siamo posta tempo fa, quando venne pubblicata la notizia che Google, se avesse sostituito il suo sfondo bianco con uno scuro, avrebbe fatto risparmiare al mondo intero circa 700MW/h. Solo sostituendo il colore dello sfondo. Dal momento che è un gesto responsabile, noi di Climate Monitor decidemmo di sostituire il nostro sfondo (bianco anch’esso) con l’attuale. Le notizie successive, però, divennero contraddittorie: chi sosteneva l’utilità di trasformare tutti gli sfondi da chiari a scuri, chi invece sosteneva che non servisse a nulla. I motivi? A rigor di logica, dicono, l’unico grande risparmio si ha passando dai monitor a tubo catodico (CRT) agli schermi a cristalli liquidi (LCD). Anzi, addirittura il colore nero porterebbe ad un maggior consumo proprio negli LCD. Fin qui i negazionisti (che se la ridono).

I pro-energy saving, invece, tramite calcoli non ben supportati da dimostrazioni concrete, sostengono che una pagina bianca di Google consumi 74W, mentre nera ne consumerebbe 59. Se così fosse, il risparmio ci sarebbe, e fu per questo che decidemmo di convertire lo sfondo. Tra l’altro, un colore scuro (ben intonato con gli altri elementi della pagina) è meno stressante di una pagina bianca che “spara” negli occhi. Successivamente si è scoperto che il risparmio vale solo, come detto prima, solo per i CRT. Il dibattito pare essersi fermato, e anche Google (che nel frattempo è rimasto bianco, che più bianco non si può) sostiene che gli sfondi scuri non servano a nulla. Ci vorrebbe anche qui il consenso scientifico. In ogni caso, noi lo sfondo lo teniamo scuro, male che vada rimane sempre un bel vedere.

Un mondo in black, è davvero più green?

Il video ufficiale della manifestazione:

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2 Comments

  1. Lorenzo Fiori

    Articolo curioso.

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