Complimenti allo staff del Meteogiornale. Ieri hanno pubblicato un post a firma di Mauro Meloni decisamente tempestivo e interessante.
Tutti gli appassionati di meteorologia si saranno accorti che ieri è accaduto un evento particolare. Nella mattinata infatti, pur in presenza di condizioni di stabilità quasi assoluta, il cielo su una parte del centro e su quasi tutto il settentrione appariva solcato da moltissime striature. Nubi? Tecnicamente sì, sebbene originate dal passaggio degli innumerevoli aerei che percorrono quotidianamente i nostri cieli. Si trattava infatti di scie di condensazione, ovvero di quella nuvolosità particolare che si forma in condizioni di sovrassaturazione della massa d’aria per il contributo di nuclei di condensazione fornito dagli scarichi dei velivoli e per la perturbazione originata dal loro passaggio.
Quando queste scie persistono e, come accaduto ieri, si espandono al punto di divenire solidali con le correnti in quota, significa che sta aumentando l’umidità atmosferica presente nello strato di formazione. Il caso ha voluto che ieri questo aumento di umidità, come testimoniano i sondaggi termodinamici dell’area settentrionale del Paese, sia avvenuto proprio in prossimità o in coincidenza con le quote delle aerovie più frequentate.
E’ un segnale dell’invecchiamento dell’alta pressione che ci ha regalato questo stupendo ultimi scampolo d’estate e dell’approssimarsi dell’arrivo del maltempo, atteso per domani al nord e per la notte tra domani e dopodomani al centro sud.
A soli tre giorni dall’equinozio d’autunno, che segnerà la fine della stagione estiva, la prima vera perturbazione autunnale farà il suo ingresso nel Mediterraneo, marcando un’altra singolare coincidenza: il termine dell’estate astronomica e la rottura dell’estate meteorologica. Neanche si fossero date appuntamento!
E’ proprio vero, tempo e clima non sono più quelli di una volta, né lo sono le stagioni! Ah, dimenticavo, una volta le scie di condensazione si usavano per fare le previsioni 🙂
Scusate … vorrei riportare i commenti sulla questione delle scie degli aerei perchè mi sembra molto interessante.
Mi hanno raccontato recentemente di uno studio sull’effetto del 11 settembre su alcuni parametri meteorologici negli Stati Uniti in quel periodo.
Mi spiego meglio … a causa dell’undici settembre ci fu un blocco del traffico aereo in America per diversi giorni, e questo provocò
un calo netto degli aereosol in alta quota (almeno su quella zona del globo). Sembra che questo avesse provocato alcuni cambiamenti significativi nella nuvolosita’ e/o nelle precipitazioni.
Qualcuno di voi conosce meglio i risultati di questo studio ?
Sempre che esista …
Io vorrei solo chiedere a Marco se il 97% a cui si riferisce è veramente quella ridicola cifra calcolata come Guido e Maurizio a suo tempo avevano riferito ed oggi ricordato, oppure se ha altre fonti. Perché se è sempre quella, citarla insieme alle altre “ferree” certezze della “maggioranza” della comunità scientifica è un po’ un autogol.
Ma guarda Guido..io la politica cerco di lasciarla fuori..cerco di ragionare con la mia testa..gli studi li leggo tutti,e poi ne traggo le conclusioni..
ovviamente c’e’ chi ne ha approffitato sul GW politicamente parlando, ma ci sono anche tanti “negazionisti” che fanno altrettanto,negando assolutamente sempre politicamente parlando..tutto questo non mi interessa..
Chi parla nel mondo scientifico di riscadamento globale di natura antropica sono migliaia di professori, non solo gente che nn fa parte dei piu famosi centri di ricerca, ma anche semplici ricercatori del CNR, delle Università, con stipendi normali o precari…professori e ricercatori come quelli che ho avuto all’Università…
Sono esperti, gente preparata sul serio, che nn ha alcun tipo di finanziamento o interesse nella questione. Se tutto fosse una bufala significherebbe che questa gente è o corrotta o ignorante a tal punto da farsi ingannare nelle loro stesse materie di competenza…lei affermerebbe cio?
un’ultima cosa..ma se anche non ci fosse la certezza assoluta dell’AGW..nel dubbio lei continuerebbe a immettere tutta questa CO2 in atmosfera?
e se poi avessero davvero ragione,non sarebbe troppo tardi??
saluti cordiali
Reply
Marco,
circa la faccenda del 97,4%, vorrei proporti questa disamina dell’argomento uscita su CM all’epoca: http://www.climatemonitor.it/?p=15065. Quello che dici di fare (e meno male!) è esattamente quello che si fa qui. Si legge, si studia, si formano delle opinioni personali, le si scambia.
Con riferimento alla moltitudine di cui parli poi, schiera cui va tutto il mio rispetto, vorrei far notare che dal momento che l’ipotesi AGW si regge ESCLUSIVAMENTE sulle simulazioni modellistiche, gli unici veramente convinti (e dato che si tratta del loro lavoro hanno titolo a farlo ma questa non è garanzia di successo) sono quelli che si occupano di modelli, cioè una porzione infinitamente più piccola. Tutti gli altri lavorano partendo da questo assunto. Questo non vuol dire che il loro consenso aumenti le probabilità che l’assunto sia corretto. Guarda caso, chi si occupa ad esempio di scienze della Terra ed è abituato a far parlare i dati reali, le osservazioni, il passato insomma, è piuttosto scettico sull’argomento. Proprio come quella pessima categoria dei meteorologi cui immeritatamente appartengo.
Ora la tua ultima domanda. La risposta è ovviamente no. Ma una transizione verso differenti (e sin qui ignoti) sistemi di approvvigionamento energetico, ove non resa necessaria da una catastrofe climatica prevista e tutt’altro che vista, sarebbe certamente auspicabile, ma non potrebbe arrivare che in presenza di una valida alternativa. Pena distruggere, stavolta sì, letteralmente, il sistema sociale che ci ha portati sin qui, nonché impedire a chi qui ancora non ci è arrivato di provare a farlo. Questa ultima è una mia opinione personale tuttavia, che con clima e affini non ha nulla a che vedere, perciò, prendila con il beneficio d’inventario. Tutto il resto è invece argomento di dibattito scientifico sul quale e nel quale, tutti sono benvenuti. Si dicono stupidaggini non supportate dai fatti? Bene, CM e molto, molto altro, esistono proprio per smascherarle e al tempo stesso essere smascherati. Sempre solo e soltanto in nome della libertà di espressione e di partecipazione informata alle scelte.
gg
Vorrei chiarire una cosa..perche’ come l’ha detta Donato sembrerebbe che la comunita’ scientifica sia spaccata in 2..meta’ e meta’..
Il 97% della comunita’ scientifica e’ convinta che i gas serra antropogenici giocano un ruolo fondamentale sull’attuale riscaldamento attuale..e lo dimostrano con studi scientifici completi,con dati e numeri..
il rimanente 3%,,i vari Spencer, Svensmark, Lindzen, Schwartz, Monckton e altri.. che ritengono la forzante della CO2 trascurabile..cercano di dimostrarlo da anni e anni con studi discutibili,smentiti dai critici.. spesso accompagnati da errori..
prendiamo per esempio l’ultimo lavoro di Spencer..gia in passato protagonista di numerosi errori vedi misurazioni temperature da satellite..
il direttore editoriale della rivista su cui ha pubblicato Spencer si è dimesso ammettendo che quell’articolo non aveva requisiti per essere pubblicato..
http://www.mdpi.com/2072-4292/3/9/2002/
http://www.mdpi.com/2072-4292/3/9/2002/pdf
Marco, di queste cose che citi se ne è parlato anche su CM, ampiamente. Puoi trovare gli articoli relativi.
Quanto al 97%, mi verrebbe da dire che sono molti di più quelli che “tengono famiglia” (diciamo così), visto che Nigel Lawson (il predecessore di Nicholas Stern, quello del famoso rapporto Stern, e quindi da considerarsi sullo stesso piano) fece notare nel suo An Appeal to Reason: A Cool Look at Global Warming che il campo dei “negazionisti” era formato principalmente da persone che non avevano più nulla da perdere, nel senso che avevano già una meritoria e incancellabile carriera alle spalle (come Lindzen, e altri che sono stati tra gli autori dell’IPCC), o erano al sicuro in pensione.
In realtà, qualcuno che aveva qualcosa da perdere c’è stato, e ha perso, come quel Chris Landsea che si dimise perché Trenberth avrebbe voluto che scrivesse che gli uragani erano causati dall’AGW, e non è stato il solo che si è dimesso per non aver voluto mettere la propria firma su cose che a loro non sembrano scientifiche, ma manipolazioni politiche o ideologiche.
D’altra parte c’è chi si appella allo “stipendio” per indurre persone a sostenere il GW.
Ma quello che mi sorprende nel tuo intervento è che tu sostenga che esisterebbero “studi scientifici completi,con dati e numeri..”…eh, caro amico, si vede che, nonostante l’esortazione, ti sei perso “Sfida all’AGW, rilancio al rialzo!”. Poco male, fai ancora in tempo a leggerlo e a raccogliere, quindi, la sfida. Auguri.
Quanto ai critici…ne hai trovati che non siano di parte ? Tanto per saperlo…
…e quanto agli errori, che mi dici degli errori sulle misure di temperature che sarebbero stati causati dai secchi…ma rilevati non al momento dell’introduzione delle nuove tecniche, come ci si aspetterebbe da seri e scrupolosi scienziati…ma anni ed anni dopo… correzione che per lo meno è servita a ridurre alcuni aspetti dei grafici poco in accordo con l’ipotesi AGW…
Sai come si dice a Napoli ? “Acquaiolo, l’acqua è fresca ?”… se intendi quel che ti suggerisco.
Secondo me.
Foss’anche il 99%, non significa che abbiano ragione… La Scienza non è “democratica”, la realtà lo è ancora meno, certamente su questo siamo tutti d’accordo, no?.
Va detto che il rimanente 3% non sono i vari Spencer, Svensmark, Lindzen, Schwartz, Monckton etc… ma sono solo alcuni di quelli che hanno inviato risposte di segno opposto nel sondaggio inviato a 10257 scienziati (database Keane & Martinez [2007]) di cui (solo) 3146 (30.7%) hanno risposto.
Quasi tutti nordamericani (90% US 6% Canada) e di cui circa il 5% erano climatologi.
I quesiti del sondaggio erano questi:
– 1)When compared with pre-1800s levels, do you think that mean global temperatures have generally risen, fallen, or remained relatively constant?
– 2)Do you think human activity is a significant contributing factor in changing mean global temperatures?
I più specializzati (79 individui in totale) sono quelli che hanno focalizzato la loro esperienza sul climate change e che hanno pubblicato recentementre più del 50% dei loro lavori peer-reviewed su quell’argomento .
Di questi specialisti hanno risposto affermativamente:
– il 96.2% (76 su 79) al quesito 1
– il 97.4% (75 of 77) al quesito 2
Molti dunque tacciono… Forse tengono famiglia…
E come la mettiamo con le previsioni (sbagliate) di Hansen sul livello degli oceani?
Ah, l’unanimità manca anche sul primo quesito, il “consenso” è persino inferiore al secondo, forse un po’ stranamente.
Credo che in questa discussione ci sia qualche fraintendimento di troppo. Che le temperature siano aumentate negli ultimi decenni, credo, sia un fatto pacificamente accettato. Così come è pacificamente accettato il fatto che da oltre un decennio le temperature non aumentano più e che, oltre alle temperature, esistono altri parametri di cui bisogna tener conto per valutare lo stato climatico del pianeta (contenuto di calore degli oceani, per esempio). Per quel che riguarda le temperature l’oggetto della discussione è se questo aumento sia imputabile esclusivamente all’azione umana, in parte all’azione umana ed in parte a cause naturali o solamente a cause naturali. Con questo ho ripetuto un concetto già espresso da G. Guidi nella sua replica. Altro argomento di dibattito è cercare di capire se il sistema climatico è in grado di autoregolarsi oppure no. In altre parole si vuol capire se un aumento di temperatura globale è in grado di innescare un meccanismo che porterà ad un aumento continuo delle temperature oppure potranno attivarsi dei meccanismi di autoregolazione che possono ridurre o addirittura invertire il tasso di incremento della temperatura. Nel mondo della climatologia c’è gente (con tanto di laurea in fisica terrestre o climatologia) che non è convinta da ciò che dicono Hansen, Trenberth, IPCC e via cantando. Queste persone che rispondono ai nomi di R. Spencer, Shaviv, Salby, J. Curry (con opportuni distinguo) e tanti altri, credo, che abbiano gli stessi diritti di quelli che sostengono le tesi contrarie: sottoporre i risultati dei loro studi (di dati si tratta, anche in questo caso e non di impressioni) ad un pubblico dibattito. Io frequento questo sito in quanto posso discutere liberamente di questi problemi e scambiare opinioni circa gli ultimi sviluppi delle ricerche in ambito climatologico (e non solo). Con questo non mi reputo nè mi reputerò MAI un climatologo e non pretendo di essere depositario della verità rivelata. Mi arrogo, però, il diritto di cercare di capire qualcosa e, quando è il caso, dire la mia circa la fondatezza o meno di una ipotesi o di una tesi (secondo il mio metro di giudizio, le mie conoscenze e le mie capacità logiche). Perché, in fondo in fondo, chi frequenta questo blog lo fa per cercare di capire meglio ciò che succede al clima, non per creare nuove teorie climatologiche.
Ed infine, giusto per restare in ambito medico, mi risulta che, nel mondo, centinaia di pazienti muoiono annualmente ed altre migliaia riportano lesioni permanenti a causa di errori di medici laureati e specializzati. Allo stesso modo migliaia sono gli errori di ingegneri, avvocati, magistrati, commercialisti e chi più ne ha più ne metta. Non per niente, a quanto mi risulta, quasi ogni professionista, ormai, è assicurato contro i rischi per errori professionali. Parlo con cognizione di causa in quanto anch’io sono laureato, specializzato e… regolarmente assicurato contro i rischi conseguenti ad errori professionali.
In merito al consenso su cui, ormai, si basano le “verità” scientifiche (in alcuni campi, però, non in tutti) G. Guidi è stato esaustivo.
Ciao, Donato.
Reply
Donato,
premesso che il paragone con la categoria professionale dei medici mi ha fatto prima venire i brividi e poi fare gli scongiuri, ti dirò che questa faccenda della patente di parola non regge proprio. Uno degli argomenti più dibattuti del ‘disfacimento climatico’ è quello degli effetti, naturalmente peggiorativi, che questo avrebbe sugli eventi estremi. Ora questi ultimi sono nella maggior parte dei casi strettamente attinenti alla scala meteorologica e non climatica. Nonostante ciò, gli esperti climatologi fanno continuamente scempio a suon di iperboliche modellazioni delle teorie alla base delle quali ci sono le spiegazioni delle dinamiche di occorrenza. Ci fosse una, dico una sola delle vestali del clima che gira con la classifica dei patentati in tasca che abbia mai sollevato perplessità circa le attribuzioni di competenza. A me sta bene così. Questo mi (e ci) autorizza a discettare di clima a nostro piacimento.
gg
Caro Guido su questo non ci sono proprio dubbi. Abbiamo discusso di climatologia, discutiamo di climatologia e continueremo a discutere di climatologia. Senza necessità di patenti o permessi di nessuno. E questo fino a quando qualcuno riuscirà a convincerci con prove certe, dati veri e non simulazioni, che il forcing radiativo della CO2 è reale o che è stata tutta una messa in scena. Del resto non sarebbe la prima volta che risuona il richiamo “Contr’ordine, compagni”. Negli anni settanta il consenso si era formato su un’imminente glaciazione. Poi, a partire dagli anni ottanta, tale consenso è svanito. Questo per non parlare del consenso degli operatori economici e degli economisti sull’andamento dell’economia: ne avessero azzeccata una, maledetti azzeccagarbugli! Le previsioni hanno un grande difetto: prima o poi si avverano … oppure vengono clamorosamente smentite. Basta solo aspettare.
Ciao, Donato.
gentile sig Guidi..io non parlavo di fiducia,di fede..ma di capacita’,di preparazione ad una determinata materia..
se parliamo di previsioni del tempo lei ha tutta la mia fiducia,la ammiro tantissimo..fiducia che non avrei se ascolto Pingo Pallino appassionato di meteo,ma che fa l’idraulico…
mi scusi per il banale esempio,ma era per farle capire che chi studia una vita e si laurea in una materia ha tutto il mio rispetto..
Ora torniamo all’argomento clima..se i migliori climatologi al mondo sono convinti che tra i tanti fattori che influenzano il clima,un ruolo fondamentale hanno anche i gas serra..avranno i loro buoni motivi..sicuramente ne sanno piu’ di noi..
tra l’altro e’ sempre stato cosi’ nella storia climatica..mi farebbe molto piacere se leggesse questo articolo
http://www.meteogelo.com/clima/influenza-dei-gas-ad-effetto-serra-sul-clima/
per quanto riguarda i sistemi di misura ovvio che mi sono informato..
se intendeva sull’effetto dell’urbanizzazione..
gli studi più dettagliati, che hanno analizzato le possibili fonti di errore nelle misure e nelle lavorazioni statistiche, mostrano che l’effetto dell’urbanizzazione sulle temperature medie del pianeta o dell’emisfero è trascurabile. Brohan et al., 2006.. ha dimostrato in modo perentorio che l’eventuali incertezze sono largamente inferiori al tasso di aumento di temperatura registrato. L’effetto delle isole di calore è stato stimato a 0,0006°C per decennio (Trenberth et al.,2007 – Quarto rapporto IPCC-WG1).
se intendeva che alcune stazioncine sono sballate e sovrastimano,devo dirle che ce ne sono anche tante che sottostimano..
Ci sono centinaia di stazioni terrestri,globalmente parlando, che sottostimano le temperature in maniera allucinante, fino a 60 gradi come il caso di una stazione nelle Faroer o anche alcune in Venezuela con 40 gradi in meno..
se poi secondo lei i dati sono tutti sbagliati,dovrebbe farci vedere quali sono quelli esatti..ci vogliono prove concrete..
mi scuso se sono stato lungo..con gentilezza la saluto
Reply
Marco,
anche questa volta trovo molti elementi di condivisione in quello che scrivi. Premesso che il consenso scientifico è un’invenzione dei nostri tempi e che semmai può fotografare uno stato di cose, non dar sostegno all’ipotesi, ci sono anche fiori di esperti di questa materia che non condividono affatto l’ipotesi AGW. Questo NON significa, come molti di questi sostengono, che l’aumento della concentrazione di gas serra non abbia un ruolo, ma può significare che questo ruolo non sia dominante o addirittura, come altri sostengono, decisivo. Il dibattito è su questo e il livello di incertezza è molto elevato come saprai. Del resto ad oggi lo strumento di indagine preferito (forse unico) sono le simulazioni, il fatto che queste facciano molta fatica a riprodurre la realtà dovrebbe far suonare più di qualche campanello di allarme. Quando poi in barba a questa incertezza si pretende di impostare le policy il campanello deve diventare una campana, ma questa è un’altra storia.
Circa la stima (perché di questo si tratta, non di una misura) delle temperature medie superficiali globali, c’è una letteratura molto vasta che ne documenta la difficoltà a rappresentare realmente lo stato termico del sistema. Di perentorio (a maggior ragione trattandosi di una stima) c’è molto poco. Si dovrebbe poi ricordare anche che la temperatura non è l’integrale del sistema, specie se mediata su scala globale.
Grazie per la risposta.
gg
Ah beh..se il 19 settembre 1987 faceva caldo significa che il clima non e’ mai cambiato?????
io penso che le parole e le sensazioni contano poco..meglio i dati
DATI CNR IN ITALIA
“tutti i primi 10 anni più caldi dal 1800 ad oggi in Italia sono successivi al 1990 e , di questi, sei su 10 sono successivi al 2000. Si tratta di dati che confermano la tendenza positiva della temperatura”, spiega Teresa Nanni, responsabile del gruppo di Climatologia storicaIsac-Cnr: “Altrettanto indicativo che ben 16 anni tra i primi 20 più caldi siano successivi al 1980”.
La top ten per temperature degli ultimi due secoli è infatti la seguente: 2003, 2001, 2007, 1994, 2009, 2000, 2008, 1990, 1998, 1997. L’anomalia media di questi primi 10 anni è di 1,2°C in più rispetto al periodo di riferimento,periodo assunto come riferimento, quello tra 1961 e 1990… mentre l’anomalia media dei sei anni successivi al 2000 è leggermente superiore, di 1,3°C.”
Ovvio che tutti hanno la liberta’ di parlare..molti appassionati di meteo possono benissimo dire che siamo gia’ entrati in un’era glaciale..ci mancherebbe..ognuno puo’ dire quello che vuole..
anch’io sono un appassionato di medicina e parlo, parlo..ma se state male(faccio tutte le corna possibili per carita’) venite a curarvi da me o andate dai dottori specializzati,studiati e laureati sulla malattia che avete????
la climatologia e’ una scienza difficile e delicata..mi fido di piu’ dei climatologi piuttosto di gente che si occupa d’altro..
saluti cordiali a tutti..
Reply
Marco, i tuoi argomenti sono validi, ma ne abbiamo discusso già decine di volte. Se ti appassionano, o forse dovrei dire impressionano, le classifiche delle temperature dovresti forse documentarti anche sui sistemi di misura e sulle problematiche che presentano. Poi ne riparliamo.
Quanto alla fiducia, l’esempio della medicina e’ più che calzante. Ad ognuno il suo medico, perciò sei libero di riporre la tua fiducia dove meglio credi. Qui, del resto, non abbiamo mai chiesto fiducia, vocabolo pericolosamente vicino alla fede, proprio quella che molti vorrebbero si riponesse nel verbo dell’AGW.
Benvenuto nella discussione.
gg
Marco, come ingegnere elettronico, non sono uno specialista di clima, e sono qui, come altri, per imparare e cercare di capire. Ho il massimo rispetto per chi ha una laurea e fa un certo mestiere, per esempio il medico, nel quale io non ho sufficienti basi per contrastare tecnicamente il dottore di turno.
Diciamo quindi che – in linea generale – il tuo discorso di affidarsi agli esperti fila…un po’, ma senza farne un dogma. Mi devo fidare dell’esperto…ok, si, ma quale ?…già, perché quando gli esperti sono più d’uno e sostengono tesi molto diverse, e talvolta opposte, chi decide chi ha ragione ?
Hai scelto un esempio clamorosamente sbagliato, quello dei medici. Hai idea di quante persone siano morte per errori medici ? Hai idea di quante persone si siano salvate, o abbiano salvato i loro cari, per non essersi fidate (a fiuto) di sciagurate decisioni mediche ? Qui non si discute la competenza, ma quando la decisione è vitale, fidarsi ciecamente potrebbe essere un errore fatale, e molte volte lo è stato. Nella loro incompetenza, ma nella loro conoscenza profonda di sé stessi e dei loro cari, le persone senza qualifica medica devono consultare anche altri medici, valutare essi stessi (lo so, può essere molto doloroso) in questioni nelle quali non hanno competenza, ma sono, essi, drammaticamente parte decisionale in causa.
Anche i luminari possono dire eresie e prendere decisioni drammaticamente sbagliate. Non basta una laurea per dare la perfezione e il potere di non sbagliare mai. A volte i semplici genitori, nella loro ignoranza, ma per la loro esperienza di vita vissuta accanto ai loro cari, sono in grado di capire aspetti che i luminari non conoscono. E allora, che dovremmo concludere ? Che la laurea in medicina non serva a niente, e che i figli li dovrebbero curare i genitori ? Certamente no. Consultiamo sempre i medici, essendo consci della nostra ignoranza, ma siamo adulti e vaccinati, come si dice, e non accettiamo qualsiasi cosa solo per l’autorità di chi la dice. Non a caso, nei casi gravi, non è consigliabile affidarsi ad un solo medico, ma è utile consultarne più d’uno. La vita poi, in caso di discordanza di idee, ci pone nella pesante e gravosa situazione di dover decidere noi stessi, incompetenti, su chi abbia ragione. Se tu, Marco, sei giovane, ti auguro di non aver mai bisogno di questi consigli, ma se mai dovessi trovarti in una situazione del genere, non avere fiducia cieca, consulta più specialisti. Soprattutto se la faccenda è di delicata e critica importanza.
E infatti, se la questione climatica non fosse diventata di primaria importanza, tanto da mettere in secondo piano, rispetto ad essa, che intere popolazioni debbano morire di fame… o che debbano rinunciare al loro naturale diritto al progresso… tanto che da più parti si chieda la “sospensione” della democrazia, non essendo essa ritenuta un sistema idoneo a “salvare il pianeta” (da un pericolo che probabilmente non esiste)… se non si pretendesse che la climatologia fosse una scienza “settled” (tanto che chi ha idee diverse o semplicemente dei dubbi, viene etichettato come “negazionista”, e perfino chi crede nell’AGW, come la Curry o Lomborg, vengono attaccati per essere troppo tiepidi riguardo alla religione serrista)…se in un momento di crisi non si buttassero ingenti capitali in investimenti che deprimono le capacità economiche, creando di fatto disoccupazione… se non ci venissero chiesti grossi sacrifici, fornendo giustificazioni prive di argomentazioni convincenti… io mi dedicherei a ben altro, e non discuterei ciò che dicono sul clima persone più qualificate di me, come Trenberth che racconta che il calore, creato da 390 ppm di CO2 nella troposfera, si andrebbe a rifugiare nelle profondità degli oceani, (per opera, commento io, e virtù della dea Ixchel ?…l’ambientalismo è anticristiano, se no avrei detto “dello spirito santo”). Ma visto che credo che tutto ciò abbia motivazioni largamente ideologiche, come mi conferma quanto detto da valenti pezzi grossi dell’IPCC, e dallo stesso Tozzi, che hanno dichiarato che quel che si ripropongono è una distribuzione delle ricchezze, e questo mi sembra una motivazione politica e non scientifica… e visto che credo INVECE nella libertà e nella democrazia, ritengo mio diritto e mio DOVERE morale discutere di climatologia, o forse tu, quando vai in un negozio hai fiducia cieca nel venditore, che magari è molto più preparato di te, e compri quel che vuole lui ?
L’AGW non è un’ipotesi scientifica, di cui debbano discutere solo gli scienziati, ma è un’ideologia che è già entrata molto pesantemente nella vita politica ed economica delle persone comuni, e vuole entrare ancora di più, con pesanti ripercussioni economiche, e sulla libertà e la democrazia. I miei interventi sono tesi, infatti, a cercare di riportare il discorso su un piano prettamente scientifico.
Secondo me.
Ben detto!
Ciao, Donato.
Ventiquattro anni fa convolai a nozze. Che c’entra, direte voi, con il caldo “fuori stagione” di settembre? Se avrete qualche secondo di pazienza lo capirete. Ieri mi lamentavo per il caldo insopportabile, del fatto che negli anni scorsi le cose erano diverse, che i tempi sono cambiati, che il clima sta cambiando ed altre simili
amenità. Mia moglie stanca dei miei brontolii, mi fece notare che anche 24 anni fa il 19 settembre faceva molto caldo. Io insistevo, lei pure fino a che non abbiamo deciso di andare a …. vedere quanto faceva caldo il 19/09/1987. Mia moglie, armata di videocassetta originale dell’epoca, mi ha mostrato un Donato più giovane di quasi cinque lustri, molto più magro, ma grondande sudore durante la cerimonia nuziale (oltre ad una damigella che con discrezione mi rifilava un fazzoletto per asciugarmi il sudore). Scornato, ho cercato di giustificarmi dicendo che il sudore dipendeva dalla consapevolezza della gravità del passo, dalla chiesa affollata, dal vestito pesante e via cantando. C’era poco da dire, però. Il 19/09/1987 faceva caldo, eccome se faceva caldo: la ripresa televisiva ed i vari ventagli non lasciano alcun dubbio.
Ciao, Donato.
p.s. quanto mi irritano quelli che vogliono per forza che si stia zitti sulle cose climatiche solo perché non si è climatologi! Fra quanto tempo si dirà che dobbiamo tacere sulle cose economiche perché non siamo economisti e su quelle politiche perché non siamo politici?
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Già si dice.
gg
Mi scusi sig Guidi,ma siamo in ritardo di un mese circa..
nel passato la rottura estiva avveniva tra la seconda e terza decade di agosto,ma questo lo sa bene anche lei essendo un buon meteorologo..
le ricordo anche che nella prima meta’ di settembre abbiamo battuto dei record di caldo per il periodo..a Udine,Bolzano,Punta Marina..
e tutto questo dopo aver avuto una delle primavere piu’ calde di sempre con altri record!!..non mi sembra che in passato succedeva tutto questo in un solo anno…
Un consiglio..lei e’ un ottimo meteorologo,faccia il meteorologo…il clima(AGW-GW) “lasciamola” ai climatologi!!!
con rispetto e gentilezza la saluto
Reply
Marco, non c’è bisogno di scusarsi, lo scambio di opinioni è il pane di queste pagine.
Nel mio post, ho parlato di coincidenza tra la rottura dell’estate e il cambiamento della stagione astronomica. Una coincidenza se abituale non è più tale, non trovi?
Con riferimento al passato a quando ti riferisci esattamente? Uno, due, dieci, trenta anni fa? E con quale frequenza questo avveniva? Sempre, quasi sempre? Sei proprio sicuro che la normalità (popolazione più numerosa di una serie di eventi) rappresenti efficacemente l’intero range di possibilità che questi assumano caratteristiche diverse?
Riguardo questa estate, vogliamo ritenere un più evidente segnale di cambiamento l’instabilità di luglio o il caldo di agosto e settembre? Sai che la norma climatica per il nostro paese prevede che il periodo di massima stabilità arrivi tra la metà di luglio e i primi di agosto? Che segnale di cambiamento rispetto al passato dovrebbe darci quindi l’analisi di questo singolo evento?
Ti rispondo subito: nessuno. Né più né meno come gli esempi che hai portato.
Quanto alla conclusione del tuo commento posso solo dirti che sì, sono un meteorologo (senza aggettivi), ma anche un uomo libero, che legge studia, parla e perché no, sbaglia pure. Perciò ti ringrazio del consiglio ma continuo per la mia strada.
Saluti,
gg
Caro Marco, quando ero piccolo (molto tempo fa) e la scuola iniziava la prima decina di ottobre era normale prendere in affito la casa al mare, anche nel centro Italia, nel mese di settembre per l’ormai sconosciuta villeggiatura. All’epoca io mi ricordo che generalmente andavo al mare e facevo il bagno senza problemi, ma ogni anno aveva ed ha un’evoluzione diversa, confrontare i 10 gg o la settimana non ha senso. Per i record locali ne dovremmo parlare caso per caso, forse lo faremo. Nell’elenco delle “anomalie” aggiunga anche un luglio ed inizio agosto molto fresco. Fatto questo rimane da dimostrare che la normalità corrisponde alla media. Fatto anche questo, si potrà dire che che non solo non esiste più la mezza stagione, ma anche la “stagione intera”. Con rispetto e “scherzosamente”.
Un antico (e sottolineo antico) detto popolare diceva che “il tempo è rimasto da sposare”, perché fa quello che vuole: nessuno mette in dubbio che ora le medie termiche siano più elevate, ma questa presunta “regolarità svizzera” delle rotture stagionali appare tanto sospetta quanto improbabile – ed in fatti gli annali sono pieni di mesi di settembre dalle caratteristiche ancora estive.
Sarebbe meglio anche il ragionare sulle medie mensili piuttosto che sui record, i quali facilmente avvengono in condizioni particolari, mentre le medie mensili sono quelle che indicano un reale riscaldamento/raffreddamento.
P.S. tanto per parlare di meteo, comunque, stamane neve (con accumulo!) fino a 1000m nelle Dolomiti, tanto per ricordarci che ormai la stagione autunnale avanza.
Su questa logica si può ribattere che i record di caldo a Udine,Bolzano,Punta Marina possono tranquillamente esssere spiegati dalle dinamiche del tempo e non del clima. A Zurigo ci siamo goduti un’estate bellissima proprio perché non troppo calda, con temperature sicuramente lontane dai record storici.
Il problema è che volere etichettare tutto come o tempo o clima porta ad approssimazioni forzate e ciascuno alla fine mette l’etichetta che vuole su quello che vuole. Io sinceramente dopo quattro anni che mi occupo di clima non ho ancora ben chiaro dove e come sia definita la linea di confine tra tempo e clima: dei vari autorevoli esperti che ho conosciuto ciascuno ha dato una propria risposta, più o meno differente dagli altri. A me sembra che tempo e clima, pur essendo distinti, siano intrisecamente collegati e quindi non si può pensare di capire uno senza considerare anche l’altro.
Stupendo ultimo scampolo d’estate?
Ma che si è fumato Guidi?
Il caldo soggettivamente può pure piacere, ma la siccità, i boschi precocemente ingialliti, l’aria inquinata…
Sempre più una por….. sto sito.
(tra l’altro quando le stagioni erano come una volta, ste cose sucedevano a fine agosto)
Reply
Commento moderato. Primo e ultimo se non cambi le credenziali di accesso.
gg
“Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”, si diceva a quelli della notte. Chiaramente ognuno può scegliere gli aspetti che interessano, ad esempio anche gli stabilimenti balneari dopo “un brutto luglio” avranno sicuramente apprezzato l’inizio settembre; per quanto riguarda siccità, inquinamento, incendi, alveri ingialliti, mi ricordo passati mesi di settembre decisamente “peggiori” anche quando i mulini erano bianchi. Saluti
L’equinozio d’autunno veramente è il 23, alle ore 9:05 UT.
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Appunto Bruno, tre giorni dopo il passaggio del sistema che si completerà martedì. 🙂
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