Non so se ci sia un collegamento tra il fatto che si stia svolgendo l’ennesima finzione mediatica della catastrofe climatica imminente e le dimissioni di Ivar Giaever dalla American Physical Society. Lo ritengo poco probabile, data la levatura dello scienziato dimissionario. Visto però che nel corso dell’evento Al Gore si riproponeva di “svelare i negazionisti”, forse Giaever ha deciso di fare da se’.
Ivar Giaever è questo: Premio nobel per la fisica nel 1973 insieme a Leo Esaki e Brian Josephson per le loro scoperte sui fenomeni di Tunneling nei conduttori e semiconduttori.
Già tempo fa aveva avuto modo di stigmatizzare il riscaldamento globale come una “nuova religione”, ora entra un po’ più nel dettaglio in questa sua breve missiva al presidente dell’AMS:
Dear Ms. Kirby
Thank you for your letter inquiring about my membership. I did not renew it because I can not live with the statement below:
Emissions of greenhouse gases from human activities are changing the atmosphere in ways that affect the Earth’s climate. Greenhouse gases include carbon dioxide as well as methane, nitrous oxide and other gases. They are emitted from fossil fuel combustion and a range of industrial and agricultural processes.
The evidence is incontrovertible: Global warming is occurring.
If no mitigating actions are taken, significant disruptions in the Earth’s physical and ecological systems, social systems, security and human health are likely to occur. We must reduce emissions of greenhouse gases beginning now.
In the APS it is ok to discuss whether the mass of the proton changes over time and how a multi-universe behaves, but the evidence of global warming is incontrovertible? The claim (how can you measure the average temperature of the whole earth for a whole year?) is that the temperature has changed from ~288.0 to ~288.8 degree Kelvin in about 150 years, which (if true) means to me is that the temperature has been amazingly stable, and both human health and happiness have definitely improved in this ‘warming’ period.
Best regards,
Ivar Giaever
Nobel Laureate 1973
PS. I included a copy to a few people in case they feel like using the information.
Giaever si riferisce a questo documento diffuso dall’APS nel 2007, spiegato e giustificato nel 2010. Già il fatto che un associazione scientifica così blasonata abbia dovuto “spiegarsi”, soprattutto in ordine alle affermazioni di natura politica e non scientifica contenute nel documento, la dice lunga su come stiano le cose. Con riferimento al riscaldamento globale, ai cambiamenti climatici, al disfacimento climatico o come per convenienza di comunicazione lo si voglia chiamare, scienza e politica ballano un passo a due. Si prendono e si lasciano sostenendosi a vicenda secondo necessità, ma seguono comunque lo stesso ritmo, scandito dal movimento dell’AGW di cui Al Gore gioca a fare il direttore d’orchestra. Sarà pur vero che le cose sono sempre andate così, ma questa non è una buona ragione per accettarlo. E Giaever non lo accetta.
Qualche lettore attento ricorderà che su queste pagine abbiamo discusso molte volte circa l’insensatezza di definire incontrovertibile l’evidenza della totale o quasi responsabilità umana per le recenti dinamiche del clima. Specialmente con riferimento alla sicumera con cui si da’ conto delle variazioni della temperatura media superficiale alla terza cifra decimale, in un contesto che vede di fatto questo parametro come impossibile da misurare in modo istantaneo, figuriamoci nel tempo.
Il mondo si scalda, è vero. Come è vero che si è già scaldato e raffreddato innumerevoli volte. E noi non sappiamo quanto con la sufficiente accuratezza per iniziare – attenzione, non definire- un qualsiasi discorso delle attribuzioni delle cause, specialmente focalizzando l’attenzione su di un solo fattore, quello antropico.
A nulla valgono gli atteggiamenti prudenti di quanti hanno fatto la storia della fisica nelle ultime decadi, proprio quelle per le quali i novelli salvatori della patria armati di tastiere si dicono convinti di aver trovato il bandolo della matassa. I dati sono incontrovertibili, raccontano, e la grancassa mediatica organizza maratone di realtà climatica che definire virtuale è un complimento.
Che dire? Eccone un altro che si tira fuori, il consenso, vocabolo quanto mai risibile in questo contesto, è sempre meno tale.
Il paragone con il protone e i multiversi e’ impagabile.
Ma poi quali negazionisti sono stati svelati da Al Gore?