Dall’edizione milanese del Corriere della Sera: Risale la falda: sott’acqua box e cantine. La notizia non è proprio fresca di giornata, risale infatti al 5 luglio scorso, però penso che meriti attenzione. Il clima delle palme e la desertificazione pare che per ora possano aspettare. La falda freatica che scorre sotto Milano sta salendo, leggendo l’articolo ci si può fare un’idea delle conseguenze.
Al netto delle inevitabili polemiche circa cosa si sarebbe potuto fare e non si è fatto, al netto delle speculazioni circa un ipotetico abbattimento dei consumi idrici per la scomparsa (o quasi) del settore manifatturiero, resta un aspetto piuttosto evidente. Nel sottosuolo milanese c’è più acqua di prima.
Quando non viene dal mare – per quel che riguarda Milano il mare è un po’ lontano, otre ad essere svariate decine di metri più in basso – l’acqua in genere viene dal cielo. Piove sui monti, piove sulla pianura, si rimpinguano i bacini idrici e si riempiono le falde. Del resto, può darsi che a qualcuno sfugga, ma la pianura padana è una piana alluvionale, esattamente il posto dove tutto questo, con le dovute oscillazioni di breve, medio e lungo periodo deve accadere.
Embè? Leggete qui, per esempio. Oppure qui. Desertificazione della pianura padana, preoccupanti report e angosciose previsioni vecchie poco più di un lustro.
Già, oscillazioni. Questo di sicuro sfugge a molti. Il clima non è il Truman Show, dove lo sceneggiatore decideva se sulla testa di Jim Carrey dovesse piovere o splendere il sole, né è la cupola di Springfield, sotto la quale Omer Simpson faceva letteralmente il bello e il cattivo tempo. Il clima cambia da sempre e lo farà per sempre, come sempre ci sarà qualcuno disposto ad interpretare ogni segnale di cambiamento come l’imminenza di un disastro. Questo non significa che la profonda modifica del territorio avvenuta nell’ultimi mezzo secolo non abbia risvolti negativi. Ma questo di sicuro con il clima c’entra poco o nulla.
Sancho,
hai ragione sicuramente è piovuto di più ma esiste anche una concausa ed è la imponente riduzione di richiesta idrica da parte delle attività produttive di Milano ( Poli industriali e siderurgici ) oggi ormai chiusi e che non sottraggono più acqua alla falda, che cresce. Si si, lo so, noi siamo quelli che sprecano migliaia di tonnellate di acqua che ormai scarseggia……
Negli anni 70 la falda scendeva e i catastrofisti tuonavano contro Falk e Marelli.
Causa destabilizzazione del suolo i palazzi sarebbero crollati, il duomo anche e via di questo passo, senza contare la mancanza d’acqua a Milano.
Però si costruivano box a 4 livelli sottoterra, tanto di acqua non ce n’era più…
Oggi la Stalingrado lombarda sale alla ribalta per altre storie, ma già da 10 anni quei box sono sott’acqua. Falk e Marelli (smontate e vendute alla Cina, i dipendenti in mobilità o prepensionati, cioè sul gobbone degli altri lavoratori) infatti sono solo zone archeoindustriali buone per la speculazione edilizia, e che speculazione… Sarà il Clima che cambia, no?