Si dice che durante la stagione estiva non sia facile riempire i giornali e i TG. Per la verità ho il sospetto che sia più che altro un problema di disponibilità di personale, perché le notizie ci sono eccome. Anche notizie meteorologiche ovviamente. Anzi, nel recente passato – direi a buon diritto- il meteo ha decisamente tenuto banco.
Per questo specifico argomento però vige una regola fondamentale. L’informazione è edibile per il pubblico solo se sensazionale, quindi o c’è il record o niente. Non sono affatto convinto che il pubblico la pensi allo stesso modo ma, tant’è.
Non è mai piovuto così tanto, non ha mai fatto tutto questo caldo, non ha mai fatto tutto questo freddo etc etc. Così, vagando per il web, dove ormai sempre più spesso capita di imbattersi in notizie interessanti anche se non sensazionali, ho trovato un articolo su Meteoweb:
Un post in cui si da notizia della pubblicazione del nuovo archivio delle rianalisi di Wetterzentrale e si analizzano gli episodi di ondate di calore sull’area del mediterraneo, tornando indietro di un secolo e mezzo.
Sorpresa! L’isoterma 22-23°C a 850 hPa (leggi a circa 1500 metri di quota), cioè quella con cui si identificano le condizioni per una possibile ondata di calore perché in condizioni di stabilità la temperatura al suolo può arrivare oltre i 35°C, passava sul nostro territorio almeno due volte nell’arco del trimestre estivo.
Non che quanto segue voglia dire molto, ma è bene ricordare che quest’anno è successo una sola volta per qualche giorno all’inizio di luglio.
La notizia comunque non è questa, quanto piuttosto quella di poter andare a curiosare nell’archivio di Wetterzentrale per “investigare” sul tempo che fu. Un plauso agli amici di Meteoweb.
…chissà se all’epoca c’erano già STUDIO APERTO o il TG4?
Bingo!
Ciao, Donato.