La Grecia, come credo tutti sanno, è di fatto fallita. Alcuni paesi della comunità internazionale stanno cercando di “aiutarla” con dei prestiti per evitare che lo stato d’insolvenza sia dichiarato formalmente rischiando così che la sua caduta trascini verso il “fallimento” altri stati.
Senza alcuna pretesa di essere esaustivo ma con la voglia di essere volutamente provocatorio, cerco di rimettere insieme alcune notizie che negli ultimi anni hanno riguardato la Grecia ed hanno avuto riflesso sui mass-media. Forse lette una alla volta le notizie davano un’idea diversa dalla lettura d’insieme, tenendo conto che nel 2010 è esplosa la “crisi” e che nel 2011 si è aggravata.
Anno 2009 – Agienergia:
Dalla relazione appare evidente come l’Unione Europea molto probabilmente rispetterà gli impegni sottoscritti con il Protocollo di Kyoto: attualmente si trova ad un –6,2% rispetto all’anno base (target previsto –8%), inoltre, tutti gli stati Membri ad eccezione dell’Austria sono in linea per raggiungere i propri target nazionali. In particolare 5 stati (Svezia, Regno Unito, Francia, Germania e Grecia) hanno già raggiunto l’obbiettivo, gli altri 7 lo raggiungeranno nel periodo tra il 2008 ed il 2012.
Anno 2010 – ANSA:
13:15 – La Grecia riparte dalle energie rinnovabili 27.09.2010 ROMA, 27 SET
Le intenzioni erano chiare gi… alla fine dello scorso luglio, quando il ministro dell’Ambiente aveva annunciato un importante piano di investimenti pubblico-privati per finanziare il comparto ambiente e le rinnovabili. Ora la Grecia, che sta cercando faticosamente di lasciarsi alle spalle la pesante eredità della crisi economica, sembra aver fatto un ulteriore passo in avanti, annunciando di aver sboccato progetti ’verdi’ per un totale di 2,1 miliardi di euro. Il Paese sta cercando proprio di puntare sul settore della produzione di energia da fonti pulite per attrarre investimenti e cercare di risanare i conti dello Stato, le cui casse sono ancora pesantemente a corto di liquidità, offrendo dei sussidi. L’Autorità nazionale per l’energia, la Rae, ha annunciato di aver dato il via libera la scorsa settimana all’approvazione di diversi programmi di produzione di energia verde in tutta la nazione, per una capacità totale pari a 840 megawatt, e ha promesso anche di accelerare tutte le procedure di concessione per la realizzazione di ulteriori progetti. Sebbene la Grecia sia uno tra i Paesi più ventosi e soleggiati in Europa, l’energia eolica e solare prodotta sul territorio nazionale e’ solo il 4% del totale, mentre più del 60% dell’energia è ancora prodotta dalla combustione della lignite, una delle varietà più inquinanti di carbone. L’obiettivo del governo greco è arrivare ad una produzione del 40% di energia pulita entro il 2020. (ANSA)
Anno 2011 – ANSAmed:
14:25 – Grecia in bancarotta è ricca di biodiversità 03.06.2011
ATENE, 3 GIU – Potrebbe sembrare una battuta di dubbio gusto, ma la Grecia – che sta attaversando una grave crisi economica – e’ il paese d’Europa piu’ ricco in termini di biodiversita’ e, se si parla delle varieta’ di piante endemiche e medicinali presenti sul suo territorio, su scala mondiale e’ seconda solo al Madagascar. Nonostante cio’, come riferisce il quotidiano Kathimerini, la Grecia e’ anche il fanalino di coda nella lista dei paesi europei produttori di piante ed erbe medicinali con un’importazione annua stimata di circa 1.400 tonnellate di tali prodotti per usi industriali e consumo al pubblico. La causa di cio’, come spiega il giornale, risiede nel fatto che per decenni l’agricoltura greca e’ rimasta concentrata su colture per la vendita immediata tra cui granoturco e cotone evitando di dedicarsi alle proprie risorse naturali. Il risultato di questa ultradecennale inerzia e’ che, nonostante l’alto livello di know-how e l’abbondanza di attrezzature specialistiche a disposizione degli agricoltori greci, oggi come oggi Bulgaria, Albania, Polonia, Turchia e alri sei paesi dell’Europa meridionale hanno surclassato la Grecia nell’esportazione di erbe e piante medicinali. La situazione ed i rimedi per modificare questo stato di cose sono stati in questi giorni al centro di una serie di seminari condotti da esperti dell’Universita’ della Tessaglia, dell’Universita’ di Agricultura di Atene e della Fondazione nazionale per la Ricerca Agricola tra gli agricoltori della Tessaglia. Proprio in questa regione, in collaborazione con i ricercatori, i coltivatori hanno dato avvio di recente a colture di mentuccia, timo, ginseng, salvia, camomilla, menta, calendula, basilico ed altre erbe di montagna allo scopo di valutare in maniera scientifica e su ampia scala la loro qualita’ e quantita’. (ANSAmed)
06 giugno, ore 12:31 – Androkronos:
Greeenpeace, calo gas serra non dipende da politiche eco-compatibili
In Grecia giù le emissioni di anidride carbonica, ma è grazie alla crisi economica
Scese da 128,5 milioni di tonnellate del 2008 a 122,5 nel 2009
Roma, 6 giu. – (Adnkronos) – In forte calo le emissioni di gas serra in Grecia, non per l’attuazione delle politiche per la lotta al surriscaldamento globale, bensì per effetto della recessione. E’ quanto scrive il quotidiano ellenico Kathimerini.La riduzione di emissioni di Co2, scrive la testata, sembra sia iniziata nel 2008, in coincidenza con i primi segnali del tracollo economico del paese. Dati alla mano le emissioni di gas a effetto serra sono scese da 128,5 milioni di tonnellate del 2008 a 122,5 nel 2009. In particolare le emissioni del settore agricolo hanno toccato i livelli più bassi degli ultimi 20 anni, indicando il crollo delle attività delle aziende del settore. Ma le riduzioni hanno interessato anche il comparto della gestione del rifiuti, dove le emissioni sono passate da 5,2 mln di tonnellate nel 1998 a 3,7 mln nel 2009. Non sono disponibili i dati per il 2010, ma secondo gli esperti questo trend prosegue, e va attribuito prima di tutto all’acuirsi della crisi economica. “Il grande problema – osserva il portavoce di Greepeace Dimitris Ibrahim – è che il calo delle emissioni di gas serra non è dovuto ad un piano di politiche per rimodellare l’economia ellenica e rispondere alla minaccia del cambiamento climatico”.
Nell’anno 2004, prima dell’entrata in vigore del “protocollo di Kyoto”(PdK):
Kyoto – Solo cinque paesi pronti, azione legale contro Italia e Grecia
Anno 2008- Agenzia Europea per l’Ambiente:
L’obiettivo generale di Kyoto per l’UE a 15, ossia ridurre le emissioni dell’8%, corrisponde a obiettivi differenziati per ciascuno Stato membro. Nel 2006 quattro Stati membri dell’UE a 15 (Francia, Grecia, Svezia e Regno Unito) avevano già raggiunto un livello inferiore al loro obiettivo di Kyoto.
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La Grecia quindi appare un paradiso per la “green economy”, rispetto dei vincoli per l’emissioni dell’anidride carbonica e ricchezza della biodiversità. Il paese che nel fatidico concetto di “sviluppo sostenibile” favorisce il secondo termine. Costate però le manifestazioni ed il disagio sociale presenti in Grecia in questo periodo, se il PIL da solo non può essere l’indicatore della felicità appare ancor più lampante che indicatori come il rispetto del PdK, biodiversità, investimenti nella “Green economy”, lo sono ancor di meno. Eppure leggendo i testi di qualche ecologista/economista, questa Grecia potrebbe essere l’applicazione pratica di molte teorie belle ed affascinanti, specie quando queste rimangono solo sui libri.
26/6/2010 RINNOVABILI PER USCIRE DALLA CRISI: LA GRECIA STANZIA 16 MILIARDI PER LE FONTI ALTERNATIVE
FONTE:http://www.blogrisparmio.it/greeneconomy/rinnovabili-per-uscire-dalla-crisi-la-grecia-stanzia-16-miliardi-per-le-fonti-alternative.html
Tutto sommato è andata bene, il VERDE OBAMA è anche riuscito a far paggio con le dovute scale e proporsioni:
USA Circa 90 miliardi di dollari finalizzati a stimolare la generazione di posti di lavoro, solare e eolico, 224.500 posti di lavoro (in due anni) contro i 5 MILIONI PREVISTI nel medio termine. (16/12/2010).
http://www.ecoo.it/articolo/energie-rinnovabili-i-lavori-green-non-aumentano-come-previsto/9823/
QUINDI a fronte di questo conclamato fallimento politico, economico e sociale:
Ci invitano ad “INVESTIRE” o a suicidarci?: «Le imprese italiane puntino in America sulla green economy»
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-02/imprese-italiane-puntino-america-063828.shtml?uuid=AYK7MNoC
Noi ricambiamo l’invito: USCM, dal Presidente Bresso l’invito ai sindaci Usa a guardare oltreoceano La Presidente del Comitato delle Regioni, Mercedes Bresso, suggerisce green-economy e di intraprendere, programmi locali per la lotta al climate change, ovviamente per creare “POSTI” di lavoro..
http://www.repubblica.it/news/ambiente/rep_rinnovabili_uscm-dal-presidente-bresso-linvito-ai-sindaci-usa-a-guardare-oltreoceano801655.html
POSTI DI LAVORO?: se non fosse tragico ci sarebbe da ridere.
A questo punto sostenere che si siano semplicemente “sbagliati” sarebbe offendere la loro capacità di intendere e volere.
E’ inutile girarci intorno con ecologiche amenità.
Cari signori è forse un piano ben strutturato per precisi fini geo-politici?
E delucidativo è questo art:“L’INGANNO DI OBAMA”
..Diventa tutto piu’ chiaro se si considera che nell’amministrazione Obama trovano asilo lobbisti e membri del gruppo Bilderberg, dal ministro del tesoro Gerthner, al segretario di stato Clinton, dal consigliere della sicurezza nazionale Jones, al presidente del comitato economico per il recupero Volckner.
Direttori d’ intelligence ,ministri della difesa, vice segretari; tutti lavorano per un fine comune, potendo contare anche su la nascita di un esercito separato, completamente privato, al di fuori del governo, che prende ordini direttamente dallo staff di Obama…
FONTE: http://www.disclosing.it/2010/04/inganno-di-obama/
A questo si lega una dichiarazione ora molto più chiara di Van Rompuy.
Il primo presidente della Ue, Herman Van Rompuy, ha dichiarato:
“Il 2009 è anche il primo anno di governo globale, con la creazione del G20 nel bel mezzo della crisi finanziaria globale. La Conferenza sul Clima di Copenaghen sarà un altro passo avanti verso il governo globale del nostro pianeta”.
FONTE:http://www.ecplanet.com/node/816
Ecco come dal fantomatico riscaldamento globale si costruisce una catena di eventi e intenti di cui la riduzione di emissione di CO2 e la relativa truffa delle rinnovabili sono sinergiche.
Rinnovabili basate su una “TRUFFA” taciuta dai media,
per pagare l’energia 15 VOLTE IL VALORE!.
Ricordo che compriamo energia a 6 Cent, (3,5/4,5 cent alla fonte),pagando mediamente 48 cent il kW fotovoltaico, cui aggiungiamo i “cert. verdi”. I conti tornano. il «biglietto verde» pesa infatti per i due terzi dei ricavi complessivi.
FONTE: http://www.viadalvento.org/informazioni-sulleolico-in-sicilia/nella-foresta-dei-mulini-a-vento-che-senza-incentivi-non-sorgerebbero-corriere-della-sera/
ULTIMA CIFRA aggionata per l’Italia RISULTA:
Costi incentivi energie rinnovabili: 100 miliardi di EURO!
http://www.pieroiannelli.com/?p=770
Uscire dal NUCLEARE per l’Europa sarà il colpo di grazia economico sociale e ambientale.
Le “RADIAZIONI”? Eccole nelle centrali a CARBONE..
http://www.pieroiannelli.com/?p=822
Cordialmente
Piero Iannelli
ecplanet.com e disclosing.it non sono fonti attendibili.
Non è un piano per fini geo-politici. “Mai attribuire alla malizia ciò che si può spiegare adeguatamente con l’incompetenza” (Napoleone Bonaparte)
Complimenti per la bella citazione. Almeno nel taroccamento dei conti la dirigenza greca un po’ di malizia ce l’ha messa, poi una volta scoperti il seguito sono annunci elettorali, “tranquillizanti”, incompetenti e demagogici.Grazie
Non mi riferivo alla Grecia, ma all’insinuazione di un commentatore che diceva “Cari signori è forse un piano ben strutturato per precisi fini geo-politici?”
Ecco, pregherei di lasciare il complottismo fuori dal dibattito, perché fa perdere credibilità alle contestazioni fattuali e basate sulla scienza.
Linkare siti che credono agli alieni o che propalano la bufala delle “scie chimiche” è semplicemente controproducente.
Un pizzico di malafede nella politica c’è spesso, ma da qui a pensare che i maggiori governi del mondo siano al soldo del solito onnipotente gruppo Bilderberg e complottino per agevolare “la formazione di un governo dittatoriale globale”, beh, francamente ce ne passa.
Se posso fare una battuta, i soldi dati alla green economy servono davvero a far diminuire le emissioni, perché creando recessione e disoccupazione fanno calare anche le emissioni. Peccato che il risultato sia, però, miserevole, e niente affatto positivo. Secondo me
Rabbrividisco sempre quando leggo che si vuole uscire da qualche crisi economica percorrendo la via della green economy.
Perché ?
Perché la green economy NON è pronta, non è matura. Le fonti rinnovabili non hanno né le dimensioni per sostenere un’economia, né la convenienza per rendere una strada percorribile quando la situazione sia così in salita.
Potrei anche capire che una Società florida, e con gran vantaggio sulle altre economie, possa pensare di sobbarcarsi l’handicap di percorrere la green economy, al fine di darle impulso. Ma non capisco come, in tempi di crisi, si possa ulteriormente aggravare l’economia con queste scelte onerose e poco produttive. Forse tra qualche anno (quanti ? Nessuno lo sa) la green economy sarà una realtà conveniente, forse, e lo speriamo tutti, perché vorremmo procurarci l’energia col nostro sole (ho personali dubbi invece sul vento…)invece che doverla pagare a caro prezzo a fornitori esteri. Ma la realtà parla di situazioni diverse, e non basta sognare per risolvere i problemi concreti. Alla domanda di occupazione bisogna rispondere incentivando ciò che poi cammini colle proprie gambe e produca ricchezza.
Significativa mi sembra l’ennesima conferma che lega l’abbattimento delle emissioni NON ad iniziative ambientalistiche o a protocolli dai nomi esotici e accattivanti, ma alla crisi economica, alla recessione, alla disoccupazione. La CO2 è un indice NON della temperatura (basterebbe guardare certi grafici della storia del pianeta, per vedere che la curva della temperatura e quella della CO2 hanno poco in comune), e semmai è la temperatura, aumentando, a tirar su la CO2 (per azione degli oceani), MA è un indice, grossolano, della salute economica del pianeta. Basta una crisi economica, e clamorosamente scendono le emissioni di CO2, e con esse arrivano, fame, recessione e disoccupazione…in poche parole, la decrescita, che tutto è meno che “felice”.
Secondo me.