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Il fattore tre, anzi, tre e mezzo

Ho deciso di iniziare questo post con una rivelazione che farà felici (ma solo per le prime tre righe) tutti i supporters dell’ipotesi AGW. Ecco qua: il Pianeta si sta scaldando, anzi, si è scaldato. Piccola bugia, le righe erano solo due: non per colpa nostra. Almeno non del tutto e non quanto i predetti supporters e le loro fonti sostengono. Breve postulato: se la responsabilità del riscaldamento non è ascrivibile interamente alle attività umane, vuol dire che entrano in gioco altri meccanismi su cui di sicuro non abbiamo alcun controllo. Ergo, ipotizzare un futuro climatico disastroso è un esercizio di stile alquanto inutile. Basare su questo esercizio le strategie industriali, energetiche ed economiche di mezzo mondo mentre l’altro mezzo sta a guardare è suicida, oltre che errato per le ragioni di cui sopra.

Andiamo con ordine, sempre che sia rimasto qualche lettore e non si siano precipitati tutti a chiamare la croce verde perché venga a prendermi… Non sento le sirene, per cui, procedo.

Che l’anidride carbonica sia un gas serra è un fatto acquisito. Che la sua concentrazione in atmosfera sia aumentata anche. Che questo aumento sia più o meno lineare perché tale è la crescita delle attività umane legate alle fonti fossili pure. Su quello che questo può aver causato e potrà causare in futuro al netto delle reazioni del sistema che l’ipotesi AGW assicura sia estremamente sensibile a queste variazioni c’è consenso. Tot CO2 in più, tot temperatura in più. Con ogni molecola di anidride carbonica immessa nel sistema che provoca un riscaldamento inferiore a quella che l’ha preceduta, perché la concentrazione di CO2 e la temperatura sono legate da una funzione logaritmica. Poca CO2 tanto riscaldamento, tanta CO2 poco riscaldamento. Ancora più CO2, stop, sistema saturo.

Ancora niente sirene, buon segno.

Perché allora dovremmo immaginare che il Pianeta si possa scaldare oltre il sostenibile, cioè oltre quanto già accaduto in passato in assenza di forcing antropico? Perché ci sono i feedback, ovvero dei meccanismi che possono, se positivi, amplificare gli effetti di quella funzione logaritmica. Il più gettonato di questi è il feedback del vapore acqueo, altro potente (il più potente) gas serra. Più CO2, più caldo, più evaporazione, più effetto serra, molto più caldo. Ben oltre quello che CO2 e temperature farebbero da sole. Primo problema: i feedback possono anche essere negativi, ovvero possono ridurre gli effetti di quella funzione, riducendoli dunque  a cosa di poco conto (ancora meno di quanto sia già e su cui, ripeto, c’è consenso).

E, in effetti, qualcuno ha anche calcolato che con tutta la CO2 che abbiamo sparato per aria, se i feedback positivi avessero dovuto agire come recita l’ipotesi AGW, la temperatura sarebbe dovuta salire parecchio di più. Deve esserci qualcosa nel sistema che conta più della CO2. Cosa? Il sistema stesso presumibilmente, ovvero le sue dinamiche naturali. A complicare la vita di chi è convinto che si stia andando verso la catastrofe climatica interviene poi un altro fattore non di poco conto. Negli ultimi 10/15 anni il forcing antropico è stato costante, anzi, in costante aumento, mentre le temperature globali hanno smesso di aumentare, anzi, sono anche scese un po’. Variazione di breve periodo? Può darsi, ma 15 anni non sono poi così tanti in meno di 30, cioè quanti sempre l’ipotesi AGW sostiene siano stati quelli in cui sarebbe iniziato il fattaccio antropico, cioè le ultime tre decadi (più o meno) del secolo scorso. Il fattore di amplificazione dunque vacilla?

Pronta la risposta dell’ipotesi AGW. Non c’è nient’altro che può aver generato il riscaldamento. Il Sole ad esempio, dicono, può essere ritenuto responsabile di un fattore di forcing trascurabile, seppur positivo, perché trascurabili sono le variazioni della radiazione solare totale TSI, ed è anche noto come queste oscillano al trascorrere dei cicli solari. Perché si possa pensare che l’attività solare sia responsabile di una quota del riscaldamento importante e, nel caso, più importante di quella antropica occorrerebbe un fattore di amplificazione.

Giusto. Aggiungerei anche che occorrerebbe comprendere quali meccanismi fisici potrebbero sostenere l’azione di questo forcing. Beh, questi, con buona pace di chi ha escluso categoricamente il Sole dalla lista dei responsabili dichiarando costante e quindi non rilevante la sua attività ai fini della riproduzione del sistema nelle simulazioni, si cominciano ad intravedere.

Le basi dell’ipotesi le gettate Svensmark, immaginando una modulazione della copertura nuvolosa operata dai raggi cosmici (GCR), le particelle sub-atomiche che bombardano continuamente il Pianeta ma sono sottoposte a variazioni d’intensità per l’azione schermante del campo magnetico solare. Queste particelle hanno la proprietà di ionizzare l’atmosfera e quindi di accrescere le possibilità che si formino nuclei di condensazione, i cosiddetti “semi” delle nubi. Attività solare più intensa, flusso di GCR più attenuato, nuvolosità meno diffusa, maggiore quantità di radiazione solare incidente, maggiore riscaldamento.

L’indizio principale è la buona correlazione che intercorre tra le serie di temperatura e appunto il flusso dei GCR, ma, come sappiamo, una correlazione non è necessariamente prova di rapporto di causa effetto, né più nè meno di come accade per la correlazione esistente tra le temperature e la CO2 nel lungo periodo. Il processo di ionizzazione deve necessariamente essere dimostrato sperimentalmente ovvero, misurato.

Ci stanno pensando, sin qui con risultati promettenti alcuni ricercatori danesi con un esperimento pilota (lavoro di cui vi abbiamo dato conto qui), mentre stanno facendo le cose in grande al CERN di Ginevra, sotto la guida di Jasper Kirby, il quale promette risultati molto interessanti nei mesi a venire.

Forte di queste premesse/promesse, Roy Spencer, che nel suo libro “The Great Global Warming Blunder” identifica proprio nelle nubi la causa e non l’effetto delle oscillazioni di temperatura, ha deciso di abbandonare il suo scetticismo per questa ipotesi tentando la quantificazione dell’eventuale forcing di questo meccanismo. Da buon scettico impenitente, Spencer premette correttamente che il suo tentativo è solo iniziale e non sottoposto a referaggio (non ancora?). Però ha un pregio particolare, quello di parlare la lingua delle simulazioni climatiche, fornendo cioè gli strumenti perché questo meccanismo possa essere – se correttamente descritto- inserito nei modelli. Quel che Spencer ha cercato di individuare infatti, è il peso di questo fattore di forcing nel bilancio radiativo globale, comparandolo al peso del suo antagonista principale, il forcing antropico da CO2. I dati che ha utilizzato sono le serie di temperatura provenienti dai sensori satellitari e i GCR misurati a Mosca. Il tutto per un periodo che va dal 2000 al 2010, cioè da un massimo a un minimo solare (e che minimo!).

Al termine dei suoi calcoli, la somma del forcing diretto della TSI e indiretto dei GCR attraverso la nuvolosità risulta essere pari a 3,8 volte quanto stimato dall’IPCC in termini di contributo del Sole al riscaldamento del Pianeta. In particolare con questi numeri:

  1. Un aumento della radiazione riflessa di 0,64 W per metro quadro presumibilmente per effetto dell’aumento della copertura nuvolosa bassa;
  2. Praticamente nessun cambiamento nella radiazione riemessa (0,02W per metro quadro);
  3. Un effetto totale (radiazione riflessa più radiazione emessa) di 0,55W per metro quadro di radiazione persa dal sistema climatico.

Questi numeri, qualora come Spencer ammette correttamente dovessero essere in qualche modo vicini alla realtà, rappresentano una direzione nella quale l’IPCC dovrebbe indagare, perché se le oscillazioni naturali del sistema (e questa indubbiamente lo è a prescindere dal suo peso) sono più incisive di quanto si creda, vuol dire che quelle indotte dalle attività antropiche lo sono di meno. Questo, in ultima analisi avrebbe un peso determinante nelle proiezioni di futuro riscaldamento causato dalle attività umane.

Qui per il post di Spencer nella sua interezza.

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Published inAttualitàClimatologiaNewsSole

14 Comments

  1. Donato

    Tra modello e modello sceglier non saprei. Parafrasando il vecchio detto ho voluto mettere in evidenza il fatto che tutto ciò che noi commentiamo è frutto di elaborazione di sistemi di equazioni più o meno complessi che tengono conto di eventi più o meno probabili, più o meno significativi dal punto di vista statistico. L’aspetto del post e dei commenti (quelli interessanti) che maggiormente mi ha colpito, è costituito dal fatto che emergono sempre più tesi che sostengono la scarsa accuratezza dei modelli climatici attualmente in uso. In un dibattito scientificamente corretto tutto questo dovrebbe essere accettato con serenità e soddisfazione. Se un ricercatore individua un parametro che inserito nel modello di un sistema fisico, rende i risultati generati dal modello più aderenti alla realtà, tutti dovremmo rallegrarcene. Invece, in campo climatologico, se qualcuno osa mettere in dubbio le tesi su cui si è realizzato il cosiddetto consenso si scatena l’inferno. Sembra ormai fuori di dubbio che i modelli non tengono conto delle nubi (J. Curry, insegna), non tengono conto della radiazione solare e della capacità di nucleazione dei raggi cosmici (J. Kirby, insegna), però, se qualcuno si preoccupa e cerca di integrare nei modelli questi parametri, ci si scandalizza e si invoca l’anatema su chi canta fuori dal coro.
    Per il resto non posso che sorvolare: già in altri commenti ho rivendicato il diritto di criticare chi mi pare e le idee che mi pare senza doverne rendere conto a nessuno. Se ciò a qualcuno non va giù non posso farci niente: deve farsene una ragione o deve fregarsene delle mie critiche (tanto, quanto possono valere le critiche di uno che si diletta di informarsi di argomenti scientifici?).
    Per finire una considerazione piccola, piccola sulla prova ontologica dell’esistenza di Dio: non è una novità. Negli anni ’40 del secolo scorso K. Godel (quello dei teoremi di incompletezza), credette di averla trovata. E non era uno che si limitava a dilettarsi di scienza.
    Ciao, Donato.

  2. Piero Iannelli

    il Pianeta si sta scaldando, anzi, si è scaldato.?

    NO!

    Prendo per buone le parole del “padre” di questa eco-bufala.

    /————-/

    “Il dottor Phil Jones (IPCC)ammette: Nessun riscaldamento Globale dal 1995..”

    A^I dati di vitale importanza per sostenere il ‘grafico della mazza da hockey’ sono andati PERSI !

    B^ Non c’è stato alcun riscaldamento globale a partire dal 1995

    C^ Periodi di riscaldamento globale sono già accaduti in passato – ma non a causa dell’uomo .

    http://www.dailymail.co.uk/news/article-1250872/Climategate-U-turn-Astonishment-scientist-centre-global-warming-email-row-admits-data-organised.html?ITO=1490

    /————–/

    Si parte quindi da una “bufala” per costruire una “eco-TRUFFA”?

    Le ragioni del perseverare in questo fantomatico riscaldamento globale sono esclusivamente economiche, così come ben spiegato in questo art:

    ” IPCC, GLI SPORCHI AFFARI DEL DOTT. PACHAURI”..Questi organismi comprendono le banche, le aziende del petrolio e dell’energia e i fondi di investimento pesantemente coinvolti nel “mercato delle emissioni” e nelle “tecnologie sostenibili” che, messi insieme, costituiscono il mercato più in rapida crescita del mondo, stimato prossimo a valere migliaia di miliardi di dollari all’anno..
    FONTE:http://www.svipop.org/sezioniTematicheArticolo.php?idArt=552

    La verità “scientifica” del riscaldamento globale si può leggere in queste poche righe:

    Nel suo discorso del 19 novembre Rompuy ha detto che il 2009 sarà il primo anno del governo globale, il mega-progetto del gruppo Bilderberg, e ha promesso di introdurre delle imposte europee.

    Il primo presidente della Ue, Herman Van Rompuy, ha dichiarato:

    “Il 2009 è anche il primo anno di governo globale, con la creazione del G20 nel bel mezzo della crisi finanziaria globale. La Conferenza sul Clima di Copenaghen sarà un altro passo avanti verso il governo globale del nostro pianeta”.
    FONTE:http://www.ecplanet.com/node/816

    DUNQUE CHI PARLA DI RISCALDAMENTO GLOBALE e di ridurre emissioni?
    Le varie associazioni ambientaliste?

    Bene
    Ecco il “WWF”:

    ..emersa però un’agenda nascosta circa la preservazione di questa parte di foresta amazzonica, che consiste nel permettere al WWF ed ai suoi partners di condividere la vendita di crediti di emissione di anidride carbonica per un valore di 60 MILIARDI DI DOLLARI
    http://www.telegraph.co.uk/comment/columnists/christopherbooker/7488629/WWF-hopes-to-find-60-billion-growing-on-trees.html

    Ecco LEGAMBIENTE:
    Federparchi ed i parchi rappresentano per LEGAMBIENTE e per i suoi dirigenti la più grande fonte di guadagno (anche P.E.R.S.O.N.A.L.E ) dei prossimi decenni. CENTINAIA DI MILIONI DI EURO ! La parola magica è C.A.R.B.O.N – C.R.E.D.I.T
    FONTE: http://youstrong.wordpress.com/

    Finchè “privati” avranno interessi in questa eco-giostrina, la terra o meglio “GAYA” avrà la “febbre”.

    Cordialmente:

    Piero Iannelli

    Reply
    Piero, abbiamo capito. Puoi evitare di ripetere le stesse identiche cose in ogni commento?
    gg

    • C.D.

      Egregio sig. gg si potrebbe anche discutere della sindrome da troll che vi affligge ogniqualvolta qualcuno mette in dubbio i vs. meriti scientifici. Analizzare dei dati, e lei dovrebbe saperlo, non è ,mi ripeto ,argomento da bar, quindi non capisco il perchè di tanto risentimento. La domanda precisa dovrebbe essere non chi analizza e chi no ma chi ha le capacità lo skill e i titoli per farlo. Voi assolutamente no.
      P.s. i miei colleghi al cern sono ragionevolmente convinti che il fattore umano (AGW) sia centrale nello studio delle variazioni climatiche attuali. Voi no? pazienza, che decidano i lettori a chi credere. Saluti e buon divertimento

      Reply
      Grazie. Altrettanto.
      gg

    • Tore Cocco

      …ogniqualvolta che qualcuno… certo ogniqualvolta che qualcuno (presumibilmente sempre lo stesso) dice cose che non puo dimostrare si grida al troll, e poi chi crede che la scienza ha bisogno di titoli, non puo essere che un troll. Per inciso i miei amici premi nobel mi dicono tutti in privato che l’AGW è una bufala, inoltre di recente sono stato contattato dagli alieni che mi dicono anche loro dall’alto della loro avanzatissima scienza che l’AGW è certissimamente una bufala, quindi come la mettiamo a chi crediamo ai suoi amici del cern o agli alieni…ma facciamo i seri…

      ma il mio articolo uno (1) che fine ha fatto? qualcuno sa qualcosa?

    • C.D.

      Ultimo post poi chiudo.Ogniqualvolta che qualcuno dice cose che non puo dimostrare..
      Perchè le vostre strampalte teorie sono dimostrate e dimostrabili? mah, da qualche premio nobel amico vostro o dagli alieni o da qualche residente in atlantide. bene!
      (presumibilmente sempre lo stesso).. non so di chi parla!
      E’ ovvio che si può credere in Dio o farne a meno ma la prova ontologica della sua esistenza sinceramente fa sorridere.
      Salutatemi i vostri amichetti terrestri ed extraterrestri non è colpa mia se le vs frequentazioni sono di basso livello.

      Reply
      Sai una cosa? E’ veramente curioso che questa serie di commenti, di cui sinceramente mi sfugge il senso, arrivi proprio su un post che prende spunto da un esperimento vero in corso proprio al CERN. Un lavoro che dura da anni e chi si pone l’obbiettivo di quantificare sperimentalmente uno degli aspetti più complessi delle dinamiche atmosferiche, la nucleazione. Quantificazione, che per quanto riguarda la parte invece più controversa delle dinamiche atmosferiche, ovvero i feedback positivi indotti dall’incremento dei gas serra e la sensibilità climatica, non è mai avvenuta sperimentalmente, ma si basa esclusivamente su sistemi di simulazione. Ad ogni modo, se al CERN si sviluppano esperimenti sulla base di teorie strampalate e si pubblicano pure i risultati su riviste PR non ci possiamo fare niente, ci tocca parlarne.
      Enjoy.
      gg

    • Tore Cocco

      …a me fa sorridere la dimostrazione ontologica dell’AGW, o meglio mi farebbe sorridere se esistesse, invece non c’è nemmeno quella.

    • ichnusa

      PS.
      I miei colleghi in Sardegna sono RAGIONEVOLMENTE CONVINTI che Atlantide in Sardegna era ubicata. Voi no? Pazienza, che decidano i LETTORI a chi credere…

  3. C.D.

    Tutto molto interessante, solo non capisco una cosa: anche queste belle teorie sono supportate da modelli matematici. Questi vanno bene finchè ci tolgono dalle scatole l’agw, sono da demonizzare se non lo fanno?

    Reply
    No. Quello che dice Spencer è di paragonare il forcing solare a quello antropico assumendo la stessa sensibilità climatica. E vale per i numeri del tutto provvisori che ha tirato fuori. Quanto al discorso dei GCR non ci sono modelli, ci sono osservazioni. E ci sono gli esperimenti danesi e al CERN.
    gg

    • Guido Botteri

      Non è sbagliato studiare dei modelli. E’ sbagliato, secondo me, attribuirgli certezze che non possono ancora avere. A me parrebbe evidente che alcuni parametri siano stati stimati sulla base di una conoscenza che non era ancora definitiva (sono loro stessi che in un modo o nell’altro stanno incominciando a dirlo), e che la climatologia riservi ancora importanti conoscenze da scoprire. Un esempio è proprio quella del forcing solare, e della nuvolosità. Lungi dall’essere una scienza settled, dove cioè si conoscerebbe ogni aspetto in modo ampio, profondo e indubitabile, gli scienziati stanno ancora studiando tutta una serie di aspetti che non sono ben conosciuti. Siamo all’inizio di una grande avventura, e qualcuno si dà arie di aver già capito tutto, e di dominare completamente la materia. Ma non è molto che il cinese LU, sostenitore del ruolo dei CFC nel buco dell’ozono, ci ha spiegato l’importanza dei raggi cosmici proprio in relazione ad esso.
      http://www.science.uwaterloo.ca/~qblu/Lu-2009PRL.pdf
      a testimonianza che nemmeno il buco dell’ozono era “settled”, e che nella scienza non si possono mai mettere paletti definitivi.
      Così è, ne sono convinto, anche per la nuvolosità, e per l’influenza sul clima dei raggi cosmici. Ora ne sappiamo più di quando la climatologia fu dichiarata “settled”, e abbiamo ancora molto da capire e da scoprire.
      I modelli sono importanti, miglioreranno col progredire delle conoscenze, e quando verranno portate le opportune correzioni. Per ora, come strumenti climatici, mi sembrano ancora molto da perfezionare, e non prenderei decisioni di importanza vitale sulla base dei loro risultati.
      Secondo me.

    • C.D.

      su queste pagine ho visto demonizzare spesso i modelli ed il lavoro di chi li crea e li studia. Senza di loro gran parte della scienza moderna applicata e teorica possono andare a casa. In più chi li adopera professionalmente non ludicamente come fate voi è perfettamente conscio dei loro limiti. Sul fatto di prendere o meno decisioni di importanza vitale ebbene questo non dipende dal modello ma dal politico di turno.

    • A rieccoci sulla solita storia dei modelli “demonizzati” e dei modellisti “consci”…che noia…

      Sui politici di turno…l’AGW e’ sostenuto da ogni istituzione pubblica nazionale ed internazionale di ogni ordine e grado, e la “colpa” dell’inazione sarebbe “del politico di turno”. Mah!

    • Non ludicamente? Ma chi è lei per affermare questo? Cosa ne sa del lavoro che facciamo e delle nostre conoscenze dei modelli?

      Le sue sono affermazioni a casaccio.

      CG

    • C.D.

      va bene va bene le mie sono affermazioni a casaccio e non so nulla del lavoro che fate. So che lavorate per diletto perchè non c’è altra spiegazione a tanto can can. Sono tutti capaci di citare i lavori degli altri scelti accuratamente per screditare l’una o l’altra parte. Il giorno in cui un vs lavoro avrà valenza scientifica e non si tratterà di un riassuntino con vari link a dx e a manca beh quel giorno troverete spazio anche su riviste o siti accreditati. Per cortesia non sviliamo il lavoro intellettuale serio fatto da gente seria presentando in questo modo dati altamente discutibili e sotto continua analisi. Un consiglio: ognuno faccia il proprio lavoro e se proprio ci tenete a far chiacchere da bar su argomenti decisamente al di là della vs portata ditelo apertamente così chi non è interessato magari nemmeno inizia a leggervi.Non ha importanza chi sono. Tanti auguri

      Reply
      Lavorare per diletto e’ una contraddizione in termini. Se intendi invece che da questo lavoro non ricaviamo alcun benefit allora si, cessa di esserlo. Lo stesso non si può dire di quanti con forti di rendite disposizione garantite da chi ha il tuo atteggiamento di benefit ne ricavano eccome.
      Mi sfugge poi il senso del tuo commento. Se i dati sono altamente discutibili e sotto continua analisi chi e’ che decide chi può discuterli e analizzarli e chi no? Forse può farlo il troll di turno questa sera?
      Un consiglio. Tra le tante chiacchiere da bar abbiamo anche chiacchierato della sindrome che affligge chi preferisce l’anonimato nelle discussioni.
      Fattici un giro. http://www.climatemonitor.it/?p=17419
      gg

    • agrimensore g

      Personalmente non critico chi implementa i modelli GCM, ma mi rende perplesso come alla fine viene riportato l’output di questi modelli. Quando Del Genio espone i suoi lavori, nel primo paragrafo scrive qualcosa come (uso il virgolettato ma vado a memoria, non è una traduzione “attenzione, con questo tipo di sistemi può darsi che si riesca a fittare bene i dati passati ma c’è pericolo che non valga come legge universale” (e poi si prodiga per cercare di evitare il pericolo). Poi G. Schmidt prende i risultati di Del Genio, implemanta il suo GISS-Model e nella presentazione il caveat di Del Genio è diluito. Nella presentazione IPCC è diluito ancora di più. Nei blog scompare del tutto. Stessa cosa per le reti neurali per i GCM proposte da Krasnoplsky: nell’ultima slide della presentazione si dice di stare attenti all’overfitting.
      Gli altri modelli, in genere, hanno problemi minori perchè l’orizzonte temporale è minore e si possono testare più. facilmente.
      P.S.: non intendo dire che i GCM siano sbagliati, ma che andrebbero testati.

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