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Stagione degli uragani: Inizia la cabala

Ieri, 19 maggio, la NOAA ha diffuso il proprio outlook per la stagione degli uragani, un periodo che nominalmente va da giugno a novembre, con riferimento all’Atlantico e con un ritardo di 15 giorni invece per il Pacifico orientale. I numeri da centrare sono sostanzialmente tre:

  • il numero delle tempeste tropicali cui sarà assegnato un nome (assegnazione che dipende dalla forza del vento)
  • il numero di tempeste che evolverà in uragano;
  • il numero delle tempeste o degli uragani che colpirà le coste degli Stati Uniti.

L’anno scorso le tempeste nominate sono state 19, di cui 12 sono diventate uragani. Nessuna di queste, perpetuando una fortunosa anomalia che dura da qualche anno, ha colpito le coste USA.

Le condizioni climatiche attuali, stando a quanto diffuso dalla NOAA sono favorevoli ad una stagione con attività superiore alla norma climatica con probabilità di occorrenza del 65%, pari alla norma 25% e inferiore alla norma 10%. Gli effetti ancora presenti seppur attenuati della Niña, che nel corso della stagione dovrebbe evolvere verso condizioni di neutralità dell’indice ENSO. La temperatura di superficie della porzione di Oceano Atlantico dove normalmente si formano le tempeste ancora in anomalia positiva, cioè con maggiore quantità di energia potenzialmente disponibile. La persistenza di stagioni con attività superiore alla norma a partire dal 1995. Nell’immagine sotto si può vedere come si colloca l’outlook della prossima stagione in termini di Accumulated Cyclone Energy Index.

http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/outlooks/figure3.gif

In sostanza dunque la NOAA prevede una forchetta di 12-18 tempeste nominate e 6-10 uragani di cui 3-6 potrebbero essere di categoria uguale o superiore al livello 3 della scala di riferimento (Saffir-Simpson).

Analogamente alla NOAA, anche le previsioni dell’ECMWF (protette da copyright) vanno nella direzione di una stagione superiore alla norma, sia per il numero delle tempeste che per quello degli uragani, che per quello dell’ACE.

Appena un paio di giorni prima della diffusione di questo outlook, Michael Mann ha divulgato la sua previsione, con numeri molto simili a quelli della NOAA, ovvero un outlook di 16 +/- 4 tempeste stagionali.

A seguire, ma leggendo il suo articolo sembra che le sue previsioni siano più datate, ovvero che si sia sbilanciato con largo anticipo, Joe Bastardi, noto meteorologo americano ha detto la sua dalle pagine di Weatherbell: 14 +/-1 tempeste nominate nella stagione.

Avrete notato che nessuno o quasi si sbilancia sul numero delle tempeste o uragani che arriverà sulle coste degli USA. La NOAA anzi dichiara ufficialmente di non provarci nemmeno a fare la previsione. Questo accade perché la traiettoria di una tempesta una volta che si è formata, è strettamente dipendente dalle condizioni atmosferiche del momento, in poche parole si parla di tempo e non di clima.

Staremo a vedere e, vada come vada, speriamo che se quella in arrivo dovrà essere una stagione intensa, sia almeno clemente in ordine alle conseguenze.

Qui l’outlook della NOAA.

Qui la previsione di Mann.

Qui l’articolo di Joe Bastardi.

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