La dottoressa Sofia Mannelli di Chimica Verde – Bionet consulente del ministero ha aperto la sua relazione al convegno di solar expo 2011 sulla presentazione del nuovo decreto rinnovabili (d.lgs 28/2011) con una constatazione amara sulla politica agricola italiana: cambiare in 4 anni 4 ministri, di partiti e idee diverse, blocca qualsiasi processo decisionale danneggiando tutto il settore (in effetti il ministero delle politiche agricole sembra una bionda da passarsi l’un l’altro giusto per farci un giro).
Il nuovo decreto sulle rinnovabili è molto importante perché è una legge quadro, deve rispondere alle richieste della direttiva 20-20-20 quindi definisce le linee guida che si dovranno rispettare per tutte le prossime leggi non solo sul fotovoltaico, ma anche sulle bioenergie, sui biocarburanti, sulle nuove costruzioni e ristrutturazione edili, sul teleriscaldamento e tele raffreddamento, sul biometano, sulle reti di distribuzione e incentivazione dell’energia termica ecc ecc.
Quindi serviranno molti approfondimenti per capirne la portata.
Il dls 28 è stato molto criticato dagli ambientalisti per i tagli e le restrizioni al solare fotovoltaico, mentre per me questo è uno dei pregi, anzi hanno tagliato troppo poco, perché il FV piano al silicio è la più grande fregatura che potessimo ricevere: in pratica mandiamo in Cina fiumi di denaro raccolto con sacrifici enormi dai nostri nonni e genitori (il capitale è tutta la nostra forza), in cambio di energia elettrica da FV, anticipando ora il costo dei kWh che si produrranno con i pannelli nei prossimi 20 anni che sono fatti con l’energia del carbone sporco, e che iperpaghiamo ora da 5-10 volte di più rispetto al costo kWh ottenuto da fonti al carbonio.
Tutto questo per mitigare il clima di qualche centesimo di grado, senza che nessuno abbia mai dimostrato che le cose stiano effettivamente così, in pratica la truffa del millennio e Mangiafuoco sta alla cassa.
Mangiafuoco è il padrone di un azienda energetica che fa bene alla natura. Mangiafuoco è propietario di diversi giornali, molte radio, 2 canali TV digitali, e finanzia molti blog, ma solo quelli che, come gli altri suoi media di proprietà, fanno del catastrofismo climatico un dogma indiscutibile, da combattere con la riduzione delle emissioni.
Nella nuova pubblicità della Sorgenia c’è un latrato di un lupo e una voce feminile che dice “la natura ringrazia”, in sottotraccia anche Mangiafuoco ringrazia, e gli italiani pagano ( e molti manco lo sanno).
Il mercato energetico è talmente drogato dagli incentivi, che siamo arrivati addiritura al paradosso che in Spagna accendevano i riflettori sui pannelli per produrre di più con il fotovoltaico ed incassare più incentivi. Per lo stesso paradosso negli impianti a biogas conviene ( e di molto) iniettare gas fossile ( metano, propano, o butano) da bomboloni volanti ( presenti in quasi tutti gli allevamenti) direttamente nel digestore per fare più kWh con il cogeneratore.
Il meccanismo degli incentivi alle rinnovabili è legato ai certificati verdi, e al conto energia e provengono dal gettito delle nostre bollette. Non tutti sanno come, quindi riassumo i meccanismi esposti dalla Mannelli con varie citazioni.
“Con la bolletta dell’energia elettrica si pagano, oltre ai costi del servizio e le imposte, anche alcune componenti previste per legge, il cui gettito è destinato a finalità particolari. Si tratta degli oneri generali del sistema elettrico, definiti dal decreto del 26 gennaio 2000 del Ministro dell’industria del commercio e dell’artigianato, di concerto con il Ministro del tesoro del bilancio e della programmazione economica, che vengono pagati da tutti i clienti finali
La più consistente di queste componenti, denominata A3, è destinata a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate mediante un sistema di incentivi che garantiscono una remunerazione certa per l’energia prodotta e agevolazioni per l’allacciamento degli impianti alle reti.
Per fonti rinnovabili si intendono, in generale, le fonti di energia diverse dai combustibili di origine fossile (gas naturale, carbone, petrolio etc.), quali l’energia eolica, idrica, solare (compresi gli impianti fotovoltaici), geotermica, e quella prodotta dalle biomasse (i gas sprigionati dalla decomposizione di sostanze organiche) o bruciando i rifiuti.
Sono considerati impianti alimentati da fonti assimilate quelli di cogenerazione (cioè la produzione combinata di energia elettrica e calore), quelli che utilizzano forme di energia recuperabile in processi e impianti produttivi; quelli che usano gli scarti di lavorazione e/o di processi e quelli che utilizzano fonti fossili prodotte solo da piccoli giacimenti isolati. Questi impianti sono inclusi tra quelli che beneficiano degli incentivi dal provvedimento del Comitato interministeriale dei prezzi (Cip) n. 6/92. (i famigerati CIP6)
Il sistema degli incentivi prevede che l’energia elettrica generata dagli impianti che ne hanno diritto sia acquistata dal Gestore del Sistema Elettrico (GSE, una società per azioni di proprietà pubblica), a condizioni economiche incentivanti per l’impresa produttrice: la differenza tra i costi sostenuti dal GSE per l’acquisto di questa energia e i ricavi ottenuti dallo stesso GSE per la sua rivendita agli operatori grossisti del mercato è coperta dai proventi della componente A3.
Oltre agli oneri generati direttamente da questi meccanismi di incentivazione, la componente A3 serve a coprire anche i costi di funzionamento del GSE.
Il gettito della componente A3 è altresì usato per altre finalità legate all’incentivazione delle fonti rinnovabili o assimilate, le più importanti delle quali riguardano:
- copertura dei costi per i certificati verdi e per i certificati di emissione CO2;
- copertura dei costi per gli impianti CIP 6/92;
- tariffe incentivanti degli impianti fotovoltaici;
- promozione del solare termodinamico;
- agevolazioni per le connessioni alla reti di distribuzione
Non tutta la componente A3 riguarda l’energia rinnovabile, in realtà con la bolletta si pagano molte altre cose che spesso vengono confuse con il contributo alle rinnovabili. Ad esempio hanno suscitato molte critiche le affermazioni del del Presidente dell’Autorità dell’energia, Alessandro Ortis,
che cito da qua:
“Nel 2009 il sostegno alle rinnovabili elettriche è costato circa 2,1 miliardi di euro, soldi caricati sulle bollette dei consumatori. Nel 2011 “supererà i 3 miliardi di euro, quasi il 10% del costo annuale del sistema elettrico nel suo complesso.” Questa ultima denuncia sul peso delle rinnovabili in bolletta è arrivata dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas: il virgolettato viene dal discorso del presidente Alessandro Ortis alla presentazione dell’ultimo rapporto annuale, avvenuta lo scorso 15 luglio.
“Considerando che l’energia incentivata é dell’ordine dei 20 miliardi di kWh – ha sottolineato Ortis – l’incentivo medio risulta pari a circa il doppio del valore dell’energia prodotta, così paghiamo l’energia incentivata 3 volte quella convenzionale”. Il sostegno alle rinnovabili (assieme agli altri oneri aggiuntivi), ha denunciato, “influisce fortemente anche sulla differenza dei prezzi al dettaglio rispetto a quelli europei: se quelli italiani infatti sono più cari del 25% circa, non più del 15% è dovuto al tipo di mix energetico che abbiamo”.
In realtà ciò che Ortis definisce sostegno alle rinnovabili, sostiene anche qualcosa di molto diverso. Cito mediando dal libro spegniamo il nucleare di Beppe Grillo:
“Cosa paghiamo realmente con le bollette dell’Enel? Tra le varie voci il costo dell’energia ammonta solo al 30% del totale. E il resto? Circa il 22% serve per ammortizzare i costi di gestione della Rete. Un altro 14% sono imposte. Il ricarico che va agli operatori vale circa il 10%. .”
Sottolineo il 14% per le imposte, perchè il costo kWh delle rinnovabili non lo comprende, quindi questa quota verrà a mancare e dovrà essere sostituita con un aumento delle tasse, che sono altri costi da imputare alle rinnovabili che pochi considerano.
La dott. Mannelli ha anche accennato ad un altro costo delle rinnovabili legate al mondo agricolo, cioè la fiscalità agevolata delle aziende agricole, che pagano un forfait in base alle rendite catastali.
Un’azienda agricola paga le stesse tasse, sia che il reddito venga solo dal mais sia che provenga da un impianto di biogas da 1 MW di potenza. Anche la fiscalità agevolata crea un ammanco nell’erario che deve essere colmato con nuove tasse che sono altri costi delle rinnovabili.
“Infine c’è una quota che varia dal 3 al 5%, la cosiddetta “componente A3″…”destinata a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili e “assimilate” mediante un sistema di incentivi…”. Per fare un esempio, la Germania destina alle fonti rinnovabili il 10%. In Italia, invece, il 3-5% che è ulteriormente suddiviso:
- il 31% finanzia il Cip6 e quindi le fonti “assimilate” come l’energia prodotta con gli inceneritori. Le “assimilate” si sono mangiate la quota più grossa togliendo fondi all’energia verde. Secondo la relazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas del 2009, su 4.204 milioni di euro raccolti per gli incentivi Cip6, solo 1.268 sono andati alle rinnovabili.
- Il resto della componente A3 va a certificati verdi e conto energia”
Gli inceneritori bruciano anche la plastica che non ha nulla di rinnovabile e bruciano anche il rifiuto urbano umido, ma senza recuperarne azoto fosforo e potassio, a differenza degli impianti a biogas alimentati a rifiuti (FORSU).
Il CIP 6 non paga soltanto l’energia elettrica prodotta dagli inceneritori, infatti:
Costa parecchio sostenere da 20 anni il vecchio meccanismo del “CIP6”, un incentivo per le fonti energetiche “assimilate alle rinnovabili”: una produzione di energia elettrica effettuata a partire da residui di raffinazione e idrocarburi provenienti da giacimenti isolati minori.
Diciamo che il CIP6 non è in alcun modo giustificabile, è solo un grande favore alle raffinerie italiane e non, e a chi gestisce gli inceneritori, e non ha nulla a che fare con le energie rinnovabili, anche se il contributo in bolletta è nella componente A3.
La quota del CIP 6 sui rifiuti è importante perchè ci sono delle novità nel dlgs 28 sulle possibilità di fermentare i rifiuti producendo biogas/biometano e concimi minerali liquidi.
Purtoppo anche molti soldi per le rinnovabili oltre al fotovoltaico, sono spesi male come già analizzato nell’articolo “Biogas o bioinganno?”, il paradosso è che: non solo è permesso fermentare materie prime, ma chi lo fa prende la stessa tariffa di chi feremnta solo reflui e rifiuti ciè il ciclo virtuoso.
Il dlgs 28 cerca di rimediare a questo ma non abbastanza, inoltre mancano le indicazioni chiare sull’uso dei digestati.
Il prossimo articolo sarà “Bioenergie: la miniera d’oro dei reflui e dei rifiuti” e tratterà delle linee guida del dls 28/2011 sugli impianti a biogas del futuro.
Succesivamente analizzerò le indicazioni del dlgs 28 sui biocarburanti, la direttiva 20-20-20 prevede che almeno il 10% dei carburanti per l’autotrazione siano rinnovabili entro il 2020, quindi in Italia avremo il bioetanolo, il biometano oltre il biodiesel: una vera follia che farà schizzare in alto il prezzo dei cereali.
Seganlo questo articolo a riguardo
http://www.edagricole.it/terraevita/archivio/2011/17/TV_11_17_P008.pdf
“Con il nuovo conto energie sale la tensione tra rinnovabili”
@ Antistrafalcione
Lei ha perfettamente ragione sulle sovvenzioni ad altre forme di energia.
Ho già analizzato gli incentivi ai CIP6 che prendono gli industriali petrolchimici bruciando i residui di raffinazione.
Sul nucleare ho pochi dati ma in tutto il mondo le voci di spesa del nucleare sono spalmate nei ministeri della “Ricerca e sviluppo” e della “Difesa”. Quindi il costo reale del kWh da nucleare nessuno lo sa con precisione.
Molti armamenti e sistemi elettronici prodotti in Italia per l’esercito e per la vendita prendono sovvenzioni o finanziamenti dai ministeri della ricerca o dell’industria.
@ Renzo Riva
Abolire i ministeri, accorparli, e ridurre il numeri dei ministri, non serve assolutamente a nulla, è solo demagogia. Anzi i costi aumentano, e cala l’efficacia di governo, perchè aumentano i consulenti, che però non hanno responsabilità e menche meno potere decisionale.
Ricordo che l’agro-alimentare italiano pesa per il 28% del PIL nazionale, cioè un peso enorme!
Solo che il latte finchè è in stalla è Agricoltura, appena entra in caseificio diventa Industria, ma sempre latte è!
Senza leggi agricole adeguate ai tempi e ai sistemi produttivi, il latte non si riesce più a produrlo in Italia, lo stesso esempio vale per tutti gli altri prodotti agroalimentari.
Ecco perchè è idispensabile un ministero delle politiche agricole.
Purtroppo questo ministero è diventato merce di scambio, una poltrona(una bionda) da scambiarsi in cambio di favori elettorali, e l’esempio dell’ultimo ministro è patognomonico della situazione.
Per chi non lo sapesse l’ultimo ministro viene dalla corrente DC di Calogero Mannino che fu ministro dell’agricoltuta, e che visitò un allevamento suinicolo di un mio amico a cui confidò che prima di allora non aveva mai visto un maiale!
@Antistrafalcione.
Nell’art. da lei citato leggo: Ciò permetterebbe una decisiva riduzione delle emissioni al 2020 del 5,8%. Tuttavia la strategia globale della IEA per la lotta ai cambiamenti climatici ecc.ecc.
Come lei saprà questo sito è “Il portale di Kyoto Club e LEGAMBIENTE…”
I quali sono citati anche in altri art.
.. un gruppo di dirigenti ed ex dirigenti di Legambiente che hanno messo in atto un SISTEMA in grado di condizionare non solo la politica ma anche l’economia italiana nel settore delle energie alternative. Elemento di primo piano, pare sia Ermete Realacci. Deputato PD, fondatore degli Ecodem, fondatore della fondazione Symbola, Presidente onorario di Legambiente ecc.. Subito dopo Realacci vi sono i senatori PD (Ecodem) Roberto della Seta e Francesco Ferrante.
FONTE:http://www.lavalledeitempli.net/?p=5890
Ermete Realacci è a capo di una piccola fondazione di cui, in un modo o in un altro, fanno parte anche Diego Della Valle, Carlo De Benedetti e Alessandro Profumo.
http://www.ilfoglio.it/soloqui/387
Peraltro eco-problema questo accennato anche nel programma di Sgarbi.
Le verità di Sgarbi danno fastidio
..connivenza tra LEGAMBIENTE E SORGENIA (il che è sacrosanta verità)
che sono in assoluto gli enti che fanno il “bello e il cattivo tempo” in Italia, nelle regioni di ogni orient…amento politico, (Lombardia e Veneto “in primis”).
Si è lasciato perfino sfuggire il nome di Vendola, oggi più sacro di Benedetto XVI, indicandolo come il maggior promotore delle migliaia di pale che non girano e dei kilometri quadrati di pannelli che non funzionano.
FONTE: http://www.opinione.it/articolo.php?arg=1&art=101695
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Torno al “PUNTO”.
L’art. da lei citato per gli ovvi motivi di cui sopra, non posso prenderlo in considerazione.
Tanto più se inizia con : “riscaldamento globale” e CO2.
Perchè “qui” leggo:
Federparchi ed i parchi rappresentano per LEGAMBIENTE e per i suoi dirigenti la più grande fonte di guadagno (anche P.E.R.S.O.N.A.L.E ) dei prossimi decenni. CENTINAIA DI MILIONI DI EURO ! La parola magica è C.A.R.B.O.N – C.R.E.D.I.T
FONTE: http://youstrong.wordpress.com/
Comprenderà che in relazione a centinaia di milioni di euro, anche io potrei affermare che Cristo è morto di freddo.
RIBADISCO e concludo:
L’ENEL compra energia nucleare a 6 cent in Francia.
Con le eco-TRUFFE (degli incentivi)la stessa energia viene pagata QUINDICI VOLTE IL VALORE.
Piero Iannelli
Per Maurizio
l’efficienza di cui parlo e’ l’efficienza di produzione di energia elettrica.Nel solare l’efficienza tipica e’ del 10% in Germania e 18 %nel sud Italia come l’esempio riportato.
Qusta efficienza dipende dalla rotazione della terra e dalla nuvolosità.
L’efficienza del pannello FV incide sulla superficie totale dell’impianto a parita della potenza di picco installata.
Un impianto da 200 Kwp (Kw di picco) con pannelli efficienti al 10% sarà doppio in superificie rispetto ad uno fatto con pannelli efficienti al 20%.
Nel caso reale riportato si tratta di un impianto di 200Kwp.
E’ vero quindi che rispetto all’energia incidente l’efficienza totale e’ 15% x 18% = 2.7% … in germania e’ peggio.
Per antistrafalcione :
nel caso specifico dell’azienda si tratta di installazione su serra.
Il rendimento di un campo agricolo vale piu’ o meno per tutti i tipi di coltivazioni. Cercherò di avere maggiori informazioni a riguardo.
Questo e’ il motivo per cui il governo si e’ affrettato a cambiare gli incentivi e ad imporre il limite del 50% di superficie FV installato rispetto alla propieta’ totale di terreno.
Credo che la questione dei biocarburanti e FV stia incidendo o inciderà pesantemente sulle abitudini agricole.
Questo penso sia molto pericoloso : se non si coltiva ciò che serve per l’alimentazione si rischia di far aumentare i prezzi del cibo.
Solo quando si e’ affamati si fanno le rivoluzioni e le guerre.
La storia del nordafrica recente insegna.
Iannelli le energie fossili e nucleari vengono finanziate con centinaia di miliardi di euro in tutto il mondo a parte i costi delle guerre per il petrolio (http://qualenergia.it/articoli/20101115-world-energy-outlook-tagliare-i-sussidi-alle-fonti-fossili); parte di quei soldi vengono dalla fiscalità generale; il loro vero costo è di molto superiore al prezzo (costo e prezzo sono cose diverse) che lei indica; le rinnovabili devono essere incentivate perchè altrimenti sarebbero impossibilitate ad entrare in un mercato iperprotetto e monopolistico come quello dell’energia; CIP 6 insegna; i fatti che lei indica sono conseguenza del dominio del mercato da parte delle fossili non dello sviluppo delle rinnovabili.
al momento le rinnovabili in Italia hanno fatto dominuire il prezzo pagato nelle ore i punta anche dai grandi consumatori; questa riduzione copre di fatto gli incentivi pagati;il ruolo nel peak shaving per le FV è una scoperta recente di fatto;
si veda qui:
http://www.aspoitalia.it/blog/nte/category/tecnologie/rinnovabili-tecnologie/
Uno studio Peer-rewien suppongo!!!
Un piccolo appunto alla dottoressa Sofia Mannelli di Chimica Verde – Bionet consulente del ministero.
Un referendum aveva decretato la chiusura del ministero dell’agricoltura; pertanto dolersi per il cambio di 4 ministri in 4 anni è inopportuno perché tale ministero era inutile per quesito referendario.
[omissis]
Non voglio assolutamente scrivere di numeri per suffragare l’insensatezza delle cosiddette FER, limitatamente al fotovoltaico ed eolico, anche se anche le maree e altre amenità non sono da meno.
Le uniche FER utilizzabili sono quelle che si conoscono dalla notte dei tempi e fino all’era pre-industriale e cioé: biomassa legnosa, potenza idraulica; con l’unica concessione al moderno solare termico.
Pertanto intendo portare all’attenzione di coloro che avranno la bontà di leggere questo intervento quanto scritto dal mio omologo lombardo e pubblicato da L’Opinione di Arturo Diaconale in prima pagina con rimando alla pagina 10 del giorno Sabato 21 Maggio 2011.
Mandi,
Renzo Riva
C.I.R.N. F-VG – Comitato Italiano Rilancio Nucleare
e
P.L.I. F-VG – Energia e Ambiente
renzoslabar@yahoo.it
http://renzoslabar.blogspot.com/
+39.349.3464656
http://www.opinione.it/view_journal.php?file=21052011.opinione.pag10.c.pdf
IL MIO CANTO LIBERO
Le verità di Sgarbi
danno fastidio
di GIUSTO BURONI
Il nuovo programma di Vittorio Sgarbi non vedrà la seconda puntata, ufficialmente per non avere raggiunto la prima lo “share” dell’8%, ma manifestamente per reato di lesa “divinità. Il focoso critico d’arte aveva preso tutte le possibili precauzioni per non inimicarsi la Chiesa Cattolica, ma aveva trascurato la potenza della
”chiesa“ dominante in Italia, cioè l”ambientalismo mafioso“. Ha creduto di potere parlare impunemente,
limitandosi…
Continua a pagina 10
(segue dalla prima)
Le verità di Sgarbi
hanno dato fastidio
a qualcuno
…a soli argomenti estetici, ossia senza escluderne l’utilità socioeconomica, contro gli impianti eolici e fotovoltaici (oltre alle colture per le biomasse), che deturpano i paesaggi pugliesi e siciliani, che ricoprono di zozzerie magnifici terreni coltivabili e piantumabili delle più belle regioni, ma si è lasciato sfuggire una e una sola piccola frase sulla connivenza tra Legambiente e Sorgenia (il che è sacrosanta verità) che sono in assoluto gli enti che fanno il “bello e il cattivo tempo” in Italia, nelle regioni di ogni orientamento politico, (Lombardia e Veneto “in primis”). Si è lasciato perfino sfuggire il nome di Vendola, oggi più sacro di Benedetto XVI, indicandolo come il maggior promotore delle migliaia di pale che non girano e dei kilometri quadrati di terreni ricoperti di pannelli che non funzionano.
Da un punto di vista economico personale la manovra è stata perfetta, perché pare che per levarselo di torno la Rai verserà a Sgarbi i 3 milioni di euro pattuiti per l’intera serie, ma per il pubblico è stato un nuovo oltraggio e una nuova occasione perduta per apprendere quale truffa si nasconda dietro il business delle energie rinnovabili, persino indipendentemente dall’intromissione della mafia. Da oltre un decennio infatti i veri esperti del settore delle “rinnovabili” denunciano il danno ormai irreparabile all’occupazione e all’economia causato dalle false promesse di decine di migliaia di posti di lavoro ottenuti con l’incentivazione del fotovoltaico, dell’eolico e delle biomasse. “Incentivazione” significa rendere il costo dell’operazione a completo carico della popolazione dei “contribuenti”, una minoranza rispetto a quella degli “evasori”. Se anche, come di fatto avviene, i contribuenti si rassegnassero a pagare, è chiaro che, una volta soddisfatte le esigenze dell’industria e dei servizi pubblici per mezzo delle “alternative” (nessun “privato” ne può avere una dimostrabile e sicura convenienza), essi non ne trarrebbero alcun vantaggio, in sostanza nessuna riduzione delle bollette, perché ognuno pagherebbe in bolletta l’incentivo per il suo vicino contribuente; inoltre i “nuovi” posti di lavoro in meno di un decennio scemerebbero fino a zero, non tanto perché i nuovi impianti non richiedano manutenzione e migliorie (tutt’altro!), ma semplicemente perché essi, senza una miracolosa soluzione, che permetta l’indispensabile “accumulo” dell’energia prodotta in maniera intermittente dalle “alternative”, diventerebbero ben presto inutilizzabili, ossia destinati allo spegnimento per non aggravare il peso economico dovuto all’obbligatorio uso contemporaneo delle energie tradizionali.
La spesa dovuta allo “spegnimento” delle rinnovabili non scemerebbe in tempi brevi, perché gli impianti, inutilizzabili e obsoleti, sono soggetti ai costi di “smaltimento”, né più né meno di una centrale nucleare, ad oggi considerata l’impianto più costoso da questo punto di vista, a causa dell’insoluto problema delle scorie radioattive.
Tornando quindi alla censura esercitata dalla Rai sui futuri programmi di Sgarbi, possiamo constatare che questo provvedimento significherà per il pubblico l’intensificarsi di trasmissioni eco-terroristiche “alla Gabanelli” o “alla Jacona”, di cui la più recente è stata trasmessa e replicata da RaiNews, che, con l’ncredibile beneplacito di istituzioni nazionali (quindi sempre a carico del contribuente), quali Cnr e Infn, ha potuto sostenere, senza concedere repliche, corbellerie di cui diamo ora un piccolo saggio.
Gli autori delle castronerie sono due insigni, e ben noti agli ascoltatori della Rai, “ricercatori” del Cnr, i “professori” Scalìa e Rossi-Albertini, spesso consultati durante i problemi di Fukushima.
“L’idrogeno come fonte energetica alternativa è pronto, tanto più che si è dimostrato che la tragedia dell’Hindenburg non è attribuibile ad esso, perché, essendo l’idrogeno leggero, è sfuggito istantaneamente dall’involucro e non può avere provocato l’esplosione”; “non ci sono problemi di infrastrutture per l’uso dell’idrogeno per autotrazione, dato che il suo trattamento è quasi identico a quello del Gpl, che da tempo si usa senza problemi [e il ”piccolo“ incidente di Viareggio dello scorso anno? (ndr)]”, “la produzione di idrogeno in forti quantitativi è economicissima, essendo basata sull’idrolisi dell’acqua che è notoriamente senza limiti, e richiede solo un po’ di normale energia, oggi facilmente ricavabile gratis dal sole”; “infatti, visto che il fotovoltaico è praticamente inutile di giorno, si può usarlo tutto per produrre idrogeno gratuitamente”, “la soluzione di ogni problema è ridurre le distanze di trasporto, che attualmente ”sprecano“ oltre il 50% dell’energia così faticosamente prodotta: impianti locali di fotovoltaico, eolico e…idrogeno sono praticamente gratuiti soprattutto per potenze inferiori al MWatt, sufficienti per alcuni condomini e per piccole fabbriche che si trovino in prossimità della centrale: è solo questione di far cambiare mentalità alla gente, abituata a distribuzioni da grandi centrali a lunghe distanze”, “nonostante la disponibilità reale di tutte queste risorse a costo zero, le lobby dell’energia tradizionale ne impediscono da decenni lo sfruttamento”, “il costo del platino necessario nelle celle a combustibile sarà prestissimo abbattuto dalla scoperta di nuovi materiali a costo zero”, “la fusione fredda è perfettamente disponibile fin d’ora, ma anche in questo caso le lobby…..ecc. ecc.”.
Questa è l’attuale triste situazione dell’informazione scientifica italiana (e non solo), chiunque uscirà vincente dai ballottaggi e dalle successive elezioni politiche!
GIUSTO BURONI
CIRN Lombardia
Reply
Il commento e’ stato in parte moderato. Per questa volta lascio passare la segnalazione, anche se questo ambito di discussione non e’ proprio di CM.
Admin
@antistrafalcione.
Il suo “dato” è irrilevante, peraltro non contestualizzabile.
ENEL acquista un kW a 6 Cent, alla borsa energetica.
Paghiamo mediamente 48 cent il kW fotovoltaico, cui aggiungiamo i “cert. verdi”.
QUINDICI VOLTE IL VALORE. “PUNTO”
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Unica prospettiva sono le DEVASTAZIONI AMBIENTALI.
Legambiente e gli affari di Cutrifiano Leggo: Exalto, una società che ha per presidente Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club e direttore responsabile della rivista QualEnergia. Ma anche componente del Comitato Scientifico di Legambiente. Altro proprietario di Exalto …è Mario Gamberale, che è sia in AzzeroCO2 che nel già citato Comitato Scientifico. I GUADAGNI del parco, quindi, andranno a due uomini di Legambiente, ma non a Legambiente stessa…14/12/2010
http://www.ecoblog.it/post/11701/legambiente-e-gli-affari-di-cutrifiano
antistrafalcione “QUESTO” è il risultato delle eco-follie:
USA Circa 90 miliardi di dollari finalizzati a stimolare la generazione di posti di lavoro, solare e eolico, 224.500 posti di lavoro (in due anni) contro i 5 MILIONI PREVISTI nel medio termine. (16/12/2010). http://www.ecoo.it/articolo/energie-rinnovabili-i-lavori-green-non-aumentano-come-previsto/9823/
E questo è il GREEN-JOB ovunque nel mondo:
In linea il Texas: i posti di lavoro creati con l’eolico sono pochi e carissimi Un nuovo rapporto delle autorità contabili del Texas :…Il costo per posto di lavoro è 40 volte quello che lo Stato spende per progetti del Texas Enterprise Fund che è usato dal Governo per attrarre imprese e occupazione. 23/12/2010
http://www.viadalvento.org/estero/texas-i-posti-di-lavoro-creati-con-leolico-sono-pochi-e-carissimi/
Nel 1980 la California puntò tutto sugli investimenti nelle “energie rinnovabili”, nel 2000 non aveva energia neanche per far funzionare i semafori . ..La California ora utilizza gas per il 40 per cento della sua generazione elettrica, il doppio della media USA. Diversi stati USA oggi stanno replicando l’esempio della California, nell’ Idaho si sta assistendo ad un’ondata di sviluppo dell’energia eolica che presto destabilizzerà l’intera rete
http://www.nucleartownhall.com/blog/category/clean-energy-standard/
Questi sono i “fatti” le eco-idiozie certo non li attenuano.
Spagna, con l’eolico il caffè più costoso del mondo Con l’anno nuovo le bollette elettriche degli spagnoli aumenteranno del 10% per finanziare in gran parte la costosa politica iberica di sviluppo delle rinnovabili
http://www.viadalvento.org/estero/spagna-con-leolico-il-caffe-piu-costoso-del-mondo/
Piero Iannelli
Ormai è chiaro che ASF stia facendo gli interessi di qualche lobby. Magari del silicio, o magari ha un parente che vende pannelli fotovoltaici.
Reply
MG, stai scherzando vero?
gg
Un ministro italiano dell’economia attualmente in carica, Tremonti, pare abbia proposto di finanziare le rinnovabili con dei Bond che andrebbero sottoscritti dagli investitori interessati all’affare… Spero che contestualmente rimuova il prelievo forzoso dalle nostre bollette. Conoscendo le prassi consolidate temo che la mia resterà una speranza.
Iannelli lei lo sa quani sono i contributi pubblici alle energie NON rinnovabili? ha un’idea di questo dato?
(( “LE energie RINNOVABILI SI PAGANO QUINDICI VOLTE IL VALORE”))
Troppi calcoli.
Le incidenze, i fattori di correzione, distraggono.
La situazione è molto più chiara e drammatica.
Le energie rinnovabili non soddisfano le due leggi delle tecnologie energetiche dal Settecento a oggi:
la capacità di costruire generatori di energia sempre più elevata senza aumentare l’ingombro e la nota legge di scala, per cui un impianto di taglia quattro volte più grande costa soltanto il doppio.
Ricordo che compriamo energia a 6 Cent, (3,5/4,5 cent alla fonte),pagando mediamente 48 cent il kW fotovoltaico, cui aggiungiamo i “cert. verdi”.
I conti tornano. il «biglietto verde» pesa infatti per i due terzi dei ricavi complessivi.
http://www.viadalvento.org/informazioni-sulleolico-in-sicilia/nella-foresta-dei-mulini-a-vento-che-senza-incentivi-non-sorgerebbero-corriere-della-sera/
Ossia paghiamo queste rinnovabili “TRUFFE” QUINDICI VOLTE IL REALE VALORE!
Siamo in “democrazia”?
Che ognuno possa eco-suicidarsi come meglio progetta, bello sarebbe se riuscisse a farlo senza “RUBARE” le mie tasse.
“RUBARE” è il termine più adeguato, visto che parliamo di QUINDICI volte il valore.
Vuoi il pannello sul tetto? “COMPRATELO” e giocaci con i tuoi eco-soldini non con le mie tasse.
O la finiamo con questi incentivi o ci ritroviamo in eco-mutande.
Una sola informazione deve essere comunicata chiaramente:
(( “LE energie RINNOVABILI SI PAGANO QUINDICI VOLTE IL VALORE”))
Delle inclinazioni dei pannelli, della CO2 delle eco-follie relative, trasformate in ulteriori “eco-TRUFFE” non interessa nessuno.
Piero Iannelli
I pannelli […] MODULI DA 225 W, commercializzati da “[…]” ([…]) hanno le seguenti caratteristiche:
Sup. pannello:1,64 mq
Potenza di picco 225W
Valori misurati in STC (Standard Test Condition) ovvero irragiamento solare 1000 W/mq a 25 °C vedi
[…]
Dunque 225W diviso 1,64 mq fa 137,2 W/mq
Sempre che ci siano i famosi 1000 W/mq in STC.
Quindi il rendimento di conversione (in STC) sarebbe pari a:
137,2/1000=13,7 % (soggetto al calo da invecchiamento stimato in un ulteriore 15%)
Loro (PSB) dichiarano un rendimento del 13,9% in STC. Siamo lì.
Ritengo allora ragionevole che se dal sole arrivassero 1250W/mq il pannello produrrebbe
137,2 x 1,25=171,5W/mq
Queste sono condizioni ottimali. Cielo sereno e sole a picco sui pannelli a 25°C.
Sappiamo anche (da […]) che a Bologna arrivano 1420 kWh/mq anno sul piano orizzontale
Considerando la tabella:
[…]
Con un Tilt (inclinazione) di 30° e orientamento Sud diventano
1420×1,13=1604kWh/mq anno
Dividiamo per le ore in un anno:
1604/8760=0,183 kW/mq cioè 183 W/mq
Ma abbiamo visto sopra che il pannello può produrre al max 171,5W/mq se, e solo se, è illuminato da 1250W/mq, valore questo molto prossimo alla costante solare. Tali condizioni sono realizzate solo nell’intorno di mezzogiorno e quando il meteo lo permette.
[…] forse non ce la racconta giusta…
Più realisticamente al rendimento in STC occorre applicare un ulteriore “sconto” dovuto al ciclo diurno e stagionale, al fattore meteo climatico e all’installazione.
Supponendo ottimisticamente che i fattori naturali e d’intallazione incidano per il 75% nella raccolta della luce, dovremmo avere che ogni mq di pannelli produrrà in media:
171,5×0,25=42 W/mq
pari a 42×8760= circa 375 kWh/mq anno
Cerchiamo di fare la prova del nove.
La cartina per la zona di Bologna made in […] indica una produzione di 1200 kWh/mq anno per ogni kW “nominale” installato.
ATTENZIONE!
La didascalia dice testualmente
“Rendimento Annuo Impianto Fotovoltaico in Italia
La cartina geografica Italiana con la resa in kWh _al metro quadro_ per 1 kWp installato”
Per me questo _al metro quadro_ è un parametro incomprensibile.
Infatti il pannello da 1,64 mq produce 225W nominali (STC), quindi dovremo installare:
1000/225=4,44 pannelli per ottenere 1 kW installato corrispondente ad una superficie di 7,28 mq/kW inst.
Ritengo abbiano messo un _al metro quadro_ di troppo, allora si deve leggere forse così:
“La cartina geografica Italiana con la resa in kWh per 1 kWp installato”
Suona più normale, no?
A questo punto vediamo (cosa orrenda) che:
1200kWh diviso 8760 ore sono pari a 136W che sono ottenuti con ben 7,28mq di pannelli
quindi ogni mq di pannelli genera mediamente in un anno:
136/7,28=18Watt di potenza. Meno della metà di quanto pensassi…
Ahimè il rendimento crolla quindi vertiginosamente ad un misero 1,8% rispetto alle condizioni di test (STC).
Tutto questo “salvo errori” di cui vi prego darmi conto.
Reply
Il commento è stato moderato omettendo tutti i riferimenti diretti all’azienda in questione. Il materiale è comunque disponibile in rete e su richiesta possiamo fornire le indicazioni per consultarlo.
Admin
Rovati come ebbi modo di dire altrove il suo errore sta in questo: quando si fa il conto si prende l’energia totale insistente in quel terreno, sul piano orizzontale (http://www.pannellisolari.bologna.it/nuovo-conto-energia/esempi/rendimento-annuo-impianto-fotovoltaico-in-italia.html) e si moltiplica per la percentuale di efficienza del pannello, il dato territoriale contiene GIA’ tutti i parametri necessari anche climatici; poi si moltiplica per l’inclinazione scelta che in genere incrementa il valore almeno fino ai 40°; certo il conto non è esattissimo, ma facendo un esempio se si prende un territorio in italia del centro con irradiazione annuale di 1500 kwh/anno si hanno al 20% che non è tipico ma è un pannello monocristallino di primordine si avrebbero 300kwh/mq anno; poi si può avere qualcosa in piu’ inclinando che so fra 0 e 40° con incrementi dell’ordine di 1-9%; quindi arriviamo al massimo a 320kwh/mq anno; se ho i moduli aleosolar S19 da 225 watt picco hanno una superficie di circa 1.6 mq, ne metto 888, quindi ho 1420mq;l’efficenza iniziale è il 18% quindi 270kwh anno mq 1420x 270=380.000kwh stimati alla raffa per una postazione che non so se è quella indicata da fabrizio, ma ammetterà non lontanissimi; Fabrizio che non ho il piacere di conoscere mi correggerà
una domanda per fabrizio:
se capisco bene lei sta dicendo che un ettaro di serra a fiori, pomodori o grano (questo del grano in serra mi risulta più difficile capirlo) produce un fatturato di 200.000 euro al lordo delle spese; è cosi’?
mentre con FV ne produce 625.000 con incentivi e 160.000 senza incentivi; mi confermi se ho capito bene per favore
vi invio alcuni dati su un impiano FV installato in una azienda agricola un anno e mezzo fa :
KW installati 200 KW in 3.000 mq di serra
costo 923 K€ 4.6 K€ circa per Kwp
contributo europeo PSR 20% (184 K€)
marca dei pannelli ALEO SOLAR GERMANIA
888 MODULI DA 225 KW,
18 INVERTER SMA
produzione/anno. 323814 KWH (1620 Kwh/Kwp Previsti 1470)
efficienza 1620/8760 = 18.4%
(perecentuale di irraggiamento sul tempo totale annuale)
utilizzati dall’azienda 225740 Kwh
reimmessa nella rete 98074 Kwh
Rimessa in scambio all’ENEL Kwh 98074 x 0.13 = 12.7 K€
Risparmio in bolletta Kwh 225740 x 0.17 = 38.4 K€
Incentivo Kwh 323814 x 0.42 = 136.6 K€
Totale……………………… 187.7 K€
ATTENZIONE : incentivo di 42 centesimi al Kwh prodotto !
questo incentivo assurdo ha un impatto immediato sull’agricoltura:
rendita al m2 agricolo 20 €/mq circa
(pomodori, grano, fiori, ecc)
rendita al m2 FV con incentivi 62 €/mq circa
rendita al m2 FV senza incentivi 16 €/mq circa
tempo di ammortizzamento con incentivo circa 5 anni senza considerare le spese di manutenzione.
Agli agricoltori conviene installare FV e smettere di coltivare la terra !
Qualcosa non mi torna. Il rendimento energetico prossimo al 20% è tipico(?) di un pannello nuovo ed esposto perfettamente al sole con la superficie perpendicolare ai raggi incidenti. Nella realtà il tempo produttivo annuale di 8760 h deve essere ridotto per via delle ore notturne in ragione del 50%, per il fattore angolare di un altro 50% (in assenza di inseguimento) ed infine per il meteo locale inteso come copertura nuvolosa. L’energia disponibile si ridurrebbe quindi a circa il 15% di quella teorica e il 20% del 15% fa un piccolo 3%. Altrimenti questi pannelli avrebbero un’efficienza straordinaria essendo in grado di convertire più dell’ 80% della luce in energia elettrica. Dov’è l’errore? Anche mio s’intende…
Sul tema incentivi alle rinnovabili si è espresso pochi giorni fa anche il nuovo presidente dell’ Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas Guido Bortoni che, per nostra fortuna, sembra essere una persona capace e con le spalle larghe come il bravissimo ing.Ortis.
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rinnovabili/2011/05/19/visualizza_new.html_867348079.html
Secondo le stime AEEG il peso delle rinnovabili in bolletta sarà a regime di circa 10-12 miliardi di euro all’anno (praticamente una ‘manovrina’ finanziaria all’anno).
Per quanto riguarda il peso della componente A3 sulle bollette domestiche in questi mesi si sono visti tutti i giochi di prestigio possibili per minimizzare agli occhi del pubblico il costo delle rinnovabili, arrivando persino ad usare dati del 2008-2009 ed a parlare di costi paragonabili ad uno-due-tre caffè al mese.
Se si fanno i conti con i corrispettivi attuali (2°trimestre 2011) in una bolletta relativa al consumo italiano medio annuo pari a 2700 kWh (costo totale annuo 436.77 € al lordo delle tasse) si può vedere che si pagano ben 48,14 € di componente A3 (IVA 10% inclusa) di cui solo un 20% destinato al famigerato CIP6. Quindi per la A3 siamo già oltre al 10% del totale della bolletta.
Bisogna comunque considerare che il grosso dei costi per le rinnovabili lo pagheremo attraverso gli aumenti dei beni di consumo e dei servizi che acquistiamo visto che le aziende pagano più del 70% dell’energia elettrica consumata in Italia.
Ah, dimenticavo, il costo dell’energia nuda e cruda (solo componente PE) nella bolletta ‘tipo’ è pari a 221,8€ quindi siamo oltre al 50% del costo totale… sarebbe quindi interessante sapere come viene ricavato il 30% di cui parla Grillo visto che anche se considerassimo il prezzo di acquisto dell’energia nella borsa elettrica saremmo ben oltre il 40% del costo della bolletta.
Scrivi
Ah, dimenticavo, il costo dell’energia nuda e cruda (solo componente PE) nella bolletta ‘tipo’ è pari a 221,8€ quindi siamo oltre al 50% del costo totale… sarebbe quindi interessante sapere come viene ricavato il 30% di cui parla Grillo visto che anche se considerassimo il prezzo di acquisto dell’energia nella borsa elettrica saremmo ben oltre il 40% del costo della bolletta.
Forse il prezzo che riferisci comprende la distribuzione 30% +22% che cita Grillo
Comunque c’è un meccanismo nelle ribbivabili che pochi fanno notare,(lo stesso dicasi per la competizione alimentare) quando si dimostra che le rinnovabili costano di più che le bioenergie creano ammanchi in cereali ecc dicono ma è talemnte bassa la produzione che incide poco
Grazie al piffero, ma se incide poco sull’economia totale incide porprio per nulla sul clima quindi non serve porprio a nulla, mentre se aumenterà ( e con la 20 20 20 saremo obbligati ad aumentare la quota di rinnovabili) comuqnue non servirà a nulla sulla mitigazione, in più avrà pesanti ripercussioni sull’economia e sulla competizione alimentare
“Forse il prezzo che riferisci comprende la distribuzione 30% +22% che cita Grillo”
No, l’autorità pubblica trimestralmente il prezzo dell’energia (PE) ed il prezzo del dispacciamento (PD) di riferimento….. ed io ho considerato solo il PE.
La questione delle rinnovabili (e dell’energia in generale) è estremamente complessa sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista economico… ma per qualche motivo è diventata arena di scontro politico ed ideologico in cui tanti ‘cattivi maestri’ dicono le cose più impensabili col risultato che la gran parte degli italiani è convinta che con qualche GW di pannelli solari sui tetti delel case e delel aziende ci si possa rendere indipendenti per quanto riguarda il fabbisogno di energia elettrica.
Le rinnovabili vanno sicuramente incentivate ma soprattutto in ricerca ed innovazione senza installare sul territorio una montagna di fotovoltaico come l’anno scorso (di cui tra l’altro l’80% di pannelli stranieri) .
LAMPU…un Articolo assai coraggioso. Prevedo una valanga di commenti tesi a dimostrare che no, non è vero nulla. Che ad esempio il fotovoltaico ci permette di risparmiare in bolletta ( sono già usciti studi molto articolati in merito, da parte delle solite associazioni, e di cui francamente non ho capito un tubo!!) e che gli aumenti non sono reali ma percepiti. Che l’eolico permette di risparmiare e che comunque non ha nessun impatto sul paesaggio ( non per nulla si chiamano PARCHI EOLICI)…Qui in Sardegna si è da poco votato contro le centrali nucleari con percentuali bulgare, segno di profonda attitudine civica, e adesso ci si appassiona, nuovamente, alla pericolosità delle onde elettromagnetica, arrivando ad affermare che esse rendono il latte di pecora elettromagnetico!!!! Non si può mica andare avanti cosi…