E chi lo avrebbe mai detto? Mille volte abbiamo scritto che parlare di consenso nel contesto della complessa materia del clima e scienze correlate è assurdo. Ora mi tocca tornare sui miei passi. Aderisco al consenso dell’ambientalismo più sfrenato, quello di George Monbiot. Un castigamatti della protezione ambientale, un convinto assertore dell’AGW, un duro e puro della sostenibilità e della decrescita felice.
Perché?
Perché ha scritto questo:
All of us in the environment movement, in other words – whether we propose accommodation, radical downsizing or collapse – are lost. None of us yet has a convincing account of how humanity can get out of this mess. None of our chosen solutions break the atomising, planet-wrecking project. I hope that by laying out the problem I can encourage us to address it more logically, to abandon magical thinking and to recognise the contradictions we confront. But even that could be a tall order.
Tutti noi del movimento ambientalista, in altre parole – sia che si propongano adattamento, decrescita radicale o collasso – siamo perduti. Nessuno di noi ha ancora un’idea convincente su come l’umanità possa venir fuori da questo caos. Nessuna delle soluzioni che abbiamo scelto spezza l’atomizzante progetto distruggi-pianeta. Spero che tirando fuori il problema io possa incoraggiarci ad affrontarlo più logicamente, ad abbandonare il pensiero magico e riconoscere le contraddizioni che abbiamo. Ma anche questo potrebbe essere un task difficile.
Delle due una: o sta facendosi giorno o è talmente buio che hanno realizzato di aver bisogno della luce.
NB:
- Qui sul Guardian il suo editoriale;
- Qui il commento di WUWT;
- Qui quello di Judith Curry;
- Qui quello di Andrew Montford.
e noi aspettiamo ancora l’esito della profezia, scade l’anno prossimo…
http://lavalledelsiele.com/2011/01/26/il-conto-alla-rovescia-di-mr-monbiot/