Quanto segue è un breve estratto dell’intervento di Carlo Colarieti Tosti alla conferenza di Vigo di Cadore. A breve speriamo di poter rendere disponibile on line qualcosa di più di un sunto che, tuttavia come scoprirete tra poco, offre spunti decisamente interessanti ed apre, io credo, un dibattito ad ampio spettro. Proprio come è ampia la serie di argomenti che Carlo ha affrontato nella sua trattazione. Buona lettura.
Il Sole ha guidato e guida in maniera inequivocabile l’andamento climatico sulla Terra per quanto concerne le oscillazioni di medio-lungo periodo non direttamente imputabili a variazioni astronomiche. La sua variabilità , che si evidenzia attraverso cicli anche piuttosto lunghi, provoca consistenti variazioni sulle dinamiche chimico-fisiche che contraddistinguono la stratosfera con conseguente modifica dei parametri di pressione e temperatura.
Questo si riflette sulla vorticità e l’intensità dei venti in quella porzione di atmosfera. Tale comportamento si propaga nei piani inferiori modificando intensità e direzione della circolazione dominante manifestandosi con la variazione dei noti indici quali AO, NAO, QBO, ecc. fino anche la diversa intensità delle correnti oceaniche superficiali.
Questo permette spostamenti areali e di intensità dell’upwelling e del downwelling con variabilità degli scambi tra acque profonde e superficiali innescando le variazioni negli indici di appartenenza quali ad esempio la PDO, l’AMO e anche il fenomeno di El Niño. Le prime due oscillazioni sono determinanti nel contraddistinguere le vicende climatiche nei continenti nord americano ed euro-asiatico.
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Questo meccanismo comporta ingenti modifiche nel trasporto di calore primario tra oceani e atmosfera con conseguenti modifiche sul clima terrestre. Inoltre anche la stessa CO2 in atmosfera risente di tali variazioni incrementando o diminuendo il suo attuale rateo di crescita per conseguenza diretta della modifica della temperatura superficiale dei mari e non per imputazione diretta alla variabile emissione antropica. Il grafico riportato mostra, in maniera riduttiva tramite la sola valutazione della variazione di temperature del Pacifico equatoriale, come il rateo di crescita segua la variabilità di questo fenomeno.
Il Mediterraneo, poi, è assolutamente sensibile alle vicende contraddistinte dagli indici NAO ed AO in quanto esse ne determinano direttamente il regime pluviometrico attraverso la diversa disposizione del flusso occidentale atlantico.
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