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Qualche verifica estemporanea.

La tortura climatica con cui ci perseguitano ormai da un ventennio, ha effettivamente un punto debole. Infatti molte volte abbiamo detto che una delle caratteristiche peculiari del catastrofismo ad ogni costo, è l’aver fatto sempre previsioni in larghissima parte non verificabili. Certe previsioni sono come le dimissioni, non dovrebbero essere mai presentate. Infatti ora che alcuni di questi vaticini cominciano a mostrare i segni dell’età, possiamo dire che quanto affermato due righe più su non sia del tutto vero. C’e’ effettivamente qualcuno che ci ha messo la faccia e nonostante sia passato un po’ di tempo è ancora sulla cresta dell’onda.


Miami news, 11 giugno del 1986, James Hansen climatologo della NASA, oggi curatore del dataset delle temperature superficiali globali per l’agenzia, vaticinò che le temperature medie superficiali globali sarebbero salite nella prima decade del nuovo secolo (quella appena finita) da 2 a 4 gradi fahrenheit.
Quello che vedete qui sotto e’ il trend degli ultimi dieci anni.

Praticamente la stessa cosa nevvero?

Dal blog di Steven Goddard

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