Niente di meglio per cominciare la settimana di una sana dose di retorica catastrofista e minaccia di ritorsioni a chi dissente, il tutto, naturalmente, condito di un’altrettanto sana dose di antiamericanismo appena mitigato dalla speranza in un nuovo corso che però non pare tanto meglio disposto del precedente.
Tutti obnubilati dai sordidi interessi dei cattivi naturalmente, che si avvalgono di ignoranti e mentitori di professione impegnati a rallentare il cammino della scienza, altrimenti lanciata verso la verità assoluta.
Queste ed altre “obbiettive” affermazioni a firma di Mark Ertsgaard (autore di Hot – Vivere i prossimi cinquant’anni sulla Terra) su l’Espresso. Non lo sfiora il dubbio che assegnare un’identità politica alla presunta verità scientifica è il peggior danno che si possa fare alla scienza. Dritti alla meta color che tutto sanno.
Potete leggerle qui, ma la parte più interessante è il paragone tra Galileo e James Hansen, nonché la creazione di un fantastico neologismo “la hot generation”, cioè tutti quelli nati nelle ultime decadi del secolo scorso condannati, malgrado i messianici avvertimenti del suddetto novello Galileo, a subire gli effetti del ritardo nell’azione contro il global warming.
Enjoy.
Una cosa che non capisco e’ che bisogno ci sarebbe di “sabotare ulteriormente la nostra risposta collettiva alla crisi climatica” visto che tale risposta collettiva e’ stata finora Nopenhagen, Can’tcun, l’etanolo affamatore di popoli e l’ETS europeo che ha fatto arricchire…gli inquinatori!!
Complimenti, sempre puntuti, bellissimo sito il vostro! Divulgherò anche su Movimentolibertario.it
Ho letto l’articolo, e sarebbe davvero comico se non sfiorasse il tragico. Il povero Mark Ertsgaard non si rende neppure conto di essere lui a incarnare l’inquisizione, con la sua verità assoluta ed incontrovertibile, il suo dogma. Ho sostenuto in un altro commento di essere pronto ad accettare argomenti razionali ed oggettivi a favore della teoria dell’AGW, posizione senz’altro condivisa da tanti “scettici”. Ma certo argomentazioni come quella di Ertsgaard non aiutano nessuno.