Pochi giorni ci eravamo occupati di un articolo sul clima sul “Corriere della Sera”, nel quale un esperto affermava che siamo di fronte a precipitazioni eccezionali per colpa della “Niña”.
Oggi grande sorpresa (vedi articolo)! Un esperto universitario è stato chiamato a spiegare le improvvise morti degli uccelli sempre sul “corrierone”. Una delle affermazioni è stata:
”Il cambiamento dei poli magnetici è naturale e gli uccelli si adattano. Tant’è che anticipano o tardano le migrazioni in base alle variazioni climatiche, se necessario decidendo di fermarsi in un luogo. Resto dell’idea che questi episodi sono un effetto degli sconvolgimenti climatici causati dal Niño”. (il grassetto è nostro)
No, non è un errore! Avete letto bene! La colpa sarebbe di “El Niño”.
La faccenda preoccupante è che in questo periodo non è presente questo fenomeno1, anzi è presente il suo opposto detto “la Niña”2.
Della serie: “dai colpa sempre al cambiamento del clima tanto la gente ci crede e ti senti più buono”. L’importante sembra non essere informare correttamente il lettore, l’importante è che al lettore rimanga l’idea che tutto sta peggiorando sempre e solo per colpa degli stravolgimenti climatici. In una parola, anzi due, climate disruption.
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Fabio,
Mi permetto di aggiungere qualche riga. Il titolo dell’articolo parla di esoterismo e tesi scientifiche. Dallo strafalcione che hai messo in evidenza, si capisce che di scienza ce n’è ben poca e di esoterismo invece parecchio.
Tutto questo mi fa venire in mente un breve post pubblicato l’8 novembre scorso, in cui abbiamo commentato come una particolare specie di uccelli, il Bombycilla Garrulus, avesse ampliato parecchio il proprio raggio di migrazione verso sud nelle isole britanniche, evento questo, solitamente foriero di inverni molto rigidi. Se invece di fare esoterismo climatico qualcuno avesse fatto attenzione a questi segnali, chissà che belle previsioni avrebbero potuto fare i maghi come quello interpellati dal corrierone…
gg
- http://www.cpc.noaa.gov/products/analysis_monitoring/ensostuff/ensoyears.shtml http://www.elnino.noaa.gov/lanina.html [↩]
- http://it.euronews.net/2011/01/06/alluvioni-in-australia-e-la-nina-la-causa-di-tutto/ http://www.meteogiornale.it/notizia/19311-1-nina-strong-continua-a-raffreddare-gli-oceani [↩]
Scusate, importante correzione:
Pertanto, ho preso l’abitudine di NON considerare in ALCUN modo articoli
Io non conosco l’ornitologo citato, né ho trovato altre fonti della sua dichiarazione. Ma dal tono complessivo dell’articolo, il classico pasticcio che sembra scritto da uno studente liceale che mira solo a riempire qualche pagina per fare il compitino, penserei veramente ad un totale stravisamento dell’intervistato.
Vi racconto solo un piccolo episodio personale: io ho un blog tecnico, collegato alla mia professione di ingegnere informatico. Nel 99% dei casi scrivo questioni puramente ingegneristiche (come fare questa o quella cosa). L’anno scorso c’è stata una grossa acquisizione tra multinazionali nel settore in cui opero, per cui ho derogato un po’ dalla solita abitudine e in alcuni casi ho espresso opinioni sull’impatto che questa operazione poteva avere. In un caso, sono stato citato da un paio di riviste informatiche americane (insieme ad altri pareri). La mia opinione era articolata – perché non poteva non esserlo in una situazione complicata – ma fu riportata in modo grezzamente semplificato e alla fine l’idea complessiva che se ne ricavava era opposta a quella realmente espressa. Pertanto, ho preso l’abitudine di considerare in qualsiasi modo articoli come questo citato che riportano due frasi in croce di chicchessia (da un’intervista più lunga si può invece ricavare un’idea con meno ambiguità).
Per il resto, la notizia delle morìe mi pare come quella degli incidenti nelle centrali nucleari di un paio d’anni fa, di cui si era anche parlato qui: per un periodo di alcuni mesi i giornali hanno riportato ogni singolo intoppo, anche di minore entità, che capitava nelle centrali francesi e slovene, mentre sia precedentemente che successivamente la frequenza di quel tipo di notizie è stata molto più bassa (in quanto legata ad incidenti di maggior incidenza). E’ che ogni tanto si fissano sulle notizie di un certo tipo. Poi, a poco più di un anno dalla fine del mondo, figuratevi cosa dovremo aspettarci nei prossimi mesi.
Caro Fabrizio, nessuno vuole mettere in croce la persona in particolare, di cui l’opinione potrebbe essere stata travisata. Nel qual caso mi aspetterei una smentita da parte sua.
Il problema sono certe assurdità giornalistiche, rese “autorevoli” dall’autorevolezza e diffusione del giornale in questione, che possono avere un impatto moolto fuorviante nel pubblico non specialistico, che quando legge che il tal ornitologo avrebbe detto la tal cosa, prende la cosa per buona, falso o vero che sia quel che ha detto l’ornitologo, e se davvero intendesse dire quello o magari il suo contrario.
Ergo, non possiamo far passare liscie ed avvallare col nostro silenzio notizie così illogiche, comunque si siano generate.
Guardate il servizio sotto, all’epoca non era colpa né di EL NINO, né dei botti di capodanno e neanche dello spostamento dei poli:
http://www.romauno.tv/videonews.aspx?ln=it&id=36&vn=517
(Storni, 200 esemplari morti misteriosamente a termini 21/02/2005)
Come sempre degli approfondimenti non si seppe più nulla, in modo che ogni volta si ricomincia con la solita ricerca del colpevole ed il clima impazzito. Saluti.
Considerando che comunque e’ probabile che il giornalista o il correttore di bozze ci abbiano messo lo zampino, c’e’ da dare il benvenuto all’ornitoclimatologo.
Ormai un piatto di pasta e la chance di fornire un’opinione autorevole sul clima non si negano a nessuno.
Non si può pensare nemmeno ad una svista del povero ornitologo, improvvisato esperto di climatologia, ma ormai son diventati tutti esperti, come per la nazionale di calcio.
In effetti l’errore di incolpare di queste morti l’assente “El Niño” al posto della birichina sorellina “La Niña”, è ripetuto ben tre volte, ed una volta anche in caratteri maggiori (non conosco il termine giornalistico, scusatemi).
E mi pare che nemmeno il geologo del CNR, intervenuto dopo, abbia rilevato la cosa, ahi ahi.
E cosa mi tocca sentire, che la Luna rossa sarebbe un presagio di sventura, magari collegato all’AGW, perché no ? Chi più ne ha più ne metta, tanto il palato è buono…
da:
http://it.wikipedia.org/wiki/Luna_rossa_%28astronomia%29
[ La Luna rossa, in astronomia, è un fenomeno ottico di rifrazione e di scattering di Rayleigh che si attua durante le eclissi di Luna. ]
Ma lo sanno i cantanti napoletani di cantare un presagio di sventura ?
E ‘a luna rossa mme parla ‘e te,
Io lle domando l’auciello che fa,
e mme risponne: “Si ‘o vvuó’ sapé,
ccá nun ce sta fortuna…”
E i’ chiamm’ ‘o ornitologo pe’ sapé,
ma, tutt”a gente ca parla ‘e te,
risponne: “E’ muorto che vuó’ sapé?!
Ccá nun ce sta fortuna!…”
Luna rossa,
sta Niña sarrá sincera?
Luna rossa,
se vestuta ll’ata sera
comm’ ‘o Niño, pe’ te…
(e m’ha purtat’ ‘a sfortuna…) 🙂
Grande.
Ciao, Donato.
In realtà pare che almeno in un caso la morte dei volatili sia dovuta a causa molto meno globale:
http://www.bbc.co.uk/news/12170571
O globale se vogliamo, visto che l’usanza non è ristretta ai soli uccelli romeni. Ogni tanto amo farmene partecipe anche io, di solito con amici (ma senza quegli eccessi).