Ci riproviamo. Dopo aver trascorso gli ultimi mesi, quelli che ci hanno accompagnato alla stagione fredda, nel tentativo infruttuoso di resistere alla “spesa corrente” tra ondate di calore in Russia, alluvioni in Pakistan, freddo record in Europa e, ultimo ma non meno importante, l’ennesimo Woodstock climatico di Can’tCun, eccoci a ritentare la via della prognosi di medio-lungo periodo.
Come già spiegato in altre occasioni, la proiezione è frutto di un approccio strettamente fenomenologico, pur poggiando, inevitabilmente, sulle previsioni numeriche della circolazione stratosferica. Quanto previsto dai modelli numerici per la troposfera invece, è utilizzato esclusivamente ai fini di verifica del ragionamento, e quindi per i piani più bassi si prendono in considerazione solo le ultime scadenze valutandone, per così dire, la tendenza a confermare o meno quanto immaginato in sede di prognosi.
Qui di seguito il testo dell’analisi, testo che potete scaricare insieme ad alcune immagini a corredo a questo link in formato pdf: Outlook del 31 dicembre 2010.
Buona lettura.
ANALISI STRATOSFERICA E DEGLI INDICI TELECONNETTIVI
Il VPS risulta sempre piuttosto disturbato tanto da far mantenere l’indice AO in fase negativa seppur con qualche timida risalita verso brevi fasi neutre. Nelle prossime ore si prevede l’inizio di un riscaldamento stratosferico nei piani medio-alti (1-10 hPa) che svilupperà un riscaldamento di oltre 40°C in una settimana determinando il primo Stratwarming del 2011.
L’area interessata dal riscaldamento ad 1hPa comprenderà la Siberia settentrionale fino all’Europa con il conseguente rinforzo di un HP che verso la fine della prima decade di gennaio, partendo dal comparto siberiano, avrà conquistato anche l’Europa attivando una circolazione, a quella quota, debolmente antizonale. Alla quota isobarica di 10hPa il riscaldamento investirà più direttamente l’area siberiana centro-orientale e zona artica prospiciente con conseguente notevole rinforzo dell’HP stratosferica delle Aleutine che tenderà a muovere verso il continente nord-americano rallentando ulteriormente il VPS. Nel breve termine il VPT si disporrà in tre lobi principali: uno sulla parte orientale del continente nord americano, un altro sull’Europa centro-settentrionale e il terzo sull’Asia orientale, ove è attesa una più corposa discesa di aria artica. Sussistono prospettive di ripresa di blocchi atlantici piuttosto insistenti nel corso della seconda decade di gennaio. Il lobo europeo sarà il più instabile causa una maggiore dinamicità zonale in Atlantico interessando solo marginalmente l’Italia settentrionale mentre il resto della Penisola sembra possa essere interessato da più miti correnti dalle medio-basse latitudini. Un più incisivo interessamento dell’Italia alle azioni meridiane fredde sarà conseguenza di una rotazione sul proprio asse del VPS verso la fine della prima decade di gennaio, alla quota isobarica di 10 hPa, sospinto da un’espansione verso il Canada occidentale dell’HP delle Aleutine. Tale disposizione tenderà a favorire la formazione di un nuovo HP in area atlantica con probabile effetto di un indebolimento più consistente del ramo canadese del VPT a partire dalla metà di gennaio. Tale situazione potrebbe deporre verso un consistente nuovo raffreddamento del continente europeo.
EVOLUZIONE DAL 07/01/2011 AL 17/01/2011
Per la metà della prima decade di gennaio è atteso un temporaneo ripristino di correnti zonali sull’Europa centro-meridionale mentre continuerà ad insistere aria fredda polare sulla parte settentrionale e segnatamente sui settori nord-orientali del continente. Nella seconda parte della prima decade una nuova azione meridiana potrebbe coinvolgere più direttamente l’Italia settentrionale mentre le regioni centro-meridionali dovrebbero continuare ad essere interessate da un flusso più occidentale. Ad inizio seconda decade la spinta occidentale è attesa trasferire l’HP atlantico verso le coste occidentali europee con prevalenti correnti settentrionali sull’Italia accompagnate da un temporaneo miglioramento delle condizioni e un generale raffreddamento. Verso la metà del mese saranno possibili l’instaurarsi di condizioni atte all’insorgenza di un nuovo blocco nei meridiani centrali atlantici con nuova discesa di aria polare verso l’Europa centrale con successivo interessamento dell’Italia. A seguito di tale evoluzione potrebbero aprirsi scenari complessi nella seconda metà del mese caratterizzati da un consistente raffreddamento del comparto europeo.
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Un sentito ringraziamento a Carlo Colarieti Tosti che, come i lettori più affezionati di CM ormai sanno, è la fonte principale di queste analisi, oltre ad essere l’anima del CIMAT, il Centro Informazioni Meteo di Alta Montagna.
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